Giovedì 10 Dicembre 2009 - Anno XIV - Numero 58 - Direttore Isabella Liberatori

 

SOMMARIO

  1        ATTUALITA’

  4        SOCIETA’

  6        ECONOMIA

  8        EUROPA

  9        SPORT

10        SPECIALE CGIE

12        MADE IN ITALY

13        REGIONI

15        ITALIA NEL MONDO

18        FARNESINA

            20        SPECIALE COPENAGHEN

            22        SPECIALE CONSOLATI

 

 

ATTUALITA’

Piazza Fontana, Napolitano “Verità ancora negata”

(NoveColonne ATG) Roma - Dobbiamo evitare che i contrasti e le divergenze diventino una minaccia per la vita civile. Lo ha affermato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ricordando il 40° anniversario della strage di Piazza Fontana, che cade il  12 dicembre. Napolitano ha incontrato   alla presenza del sindaco Letizia Moratti, i rappresentanti dell’Associazione Piazza Fontana 12 dicembre 1969, del Comitato permanente antifascista contro il terrorismo per la difesa dell'ordine repubblicano, dell'Associazione italiana Vittime del terrorismo. “Ammiro il vostro impegno, la vostra tenacia in questi 40 anni, la passione civile, l'impegno che mostrate per alimentare la memoria collettiva e la riflessione, due cose alle quali l'Italia e la coscienza nazionale non possono abdicare – ha detto  il presidente Napolitano -. Quello che avete vissuto voi mi auguro diventi parte della coscienza nazionale. Ho già detto che comprendo il peso che la verità negata rappresenta per ciascuno di voi, un peso che lo Stato italiano porta su di sé”. Secondo il presidente Napolitano è necessaria “una riflessione” perché “ciò che è avvenuto nella nostra società non è del tutto chiaro e limpido e non è del tutto stato maturato” ed ha poi esortato i rappresentanti delle vittime della strage e le associazioni civili a continuare “a operare per recuperare ogni elemento di verità, io - ha aggiunto -  vi sarò sempre vicino e vi rinnovo solidarietà e ammirazione”. Napolitano si domanda poi “se altrove si siano verificati fatti come quelli vissuti in Italia tra la fine degli anni '60 e degli anni '80 con un terrorismo prima subdolo e poi ideologicamente dichiarato” e sottolinea come la strage di Piazza Fontana, che causò la morte di diciassette persone e il ferimento di altre ottantotto, ci consegna “una lezione che non dobbiamo mai dimenticare, ci insegna che dobbiamo evitare che in Italia i contrasti e le legittime divergenze possano sfociare in tensioni tali da minacciare la vita civile”. Presenti all’incontro anche Mario Calabresi, direttore de La Stampa e figlio del commissario Luigi Calabresi ucciso negli anni '70, e Licia Pinelli, la vedova dell'anarchico Giuseppe Pinelli deceduto durante un interrogatorio nella Questura di Milano..

 

GIUSTIZIA, FINI: INDIPENDENZA DELLA MAGISTRATURA e’ GARANZIA DI DEMOCRAZIA

(NoveColonne ATG)  Roma - “L’indipendenza della magistratura dal potere esecutivo continua a rappresentare la vera garanzia per la tenuta dell’ordinamento democratico”. Così il presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini   in occasione dell’inaugurazione a  Rimini del primo Salone della Giustizia. Il presidente Fini, che arrivando alla Fiera ha fatto anche una sosta davanti all’auto di Giovanni Falcone, fatta saltare in aria dalla mafia a Capaci, ha ribadito che “le prossime riforme da fare, oltre a dover scaturire da un ampio confronto parlamentare tra le forze politiche e tutti gli operatori del settore, dovranno anche derivare da lucide e ponderate valutazioni delle patologie strutturali del sistema giudiziario”. Patologie alle quali è necessario porre rimedio “in modo ordinato e coerente a partire dallo stanziamento di adeguate risorse finanziare” spiega Fini secondo cui “il vero e proprio leit motiv di ogni discorso sulla giustizia deve essere oggi rappresentato dal deficit di efficienza” che si traduce “in una incapacità, ritenuta strutturale del sistema, ad assicurare processi, soprattutto in campo civile, in grado di conseguire risultati utili in tempi ragionevoli”. Recuperare efficienza, credibilità e fiducia nel sistema giudiziario italiano è secondo Fini “una questione vitale per la democrazia” ed un “vero e proprio imperativo categorico per tutte le istituzioni” ed una richiesta dei cittadini italiani e anche degli stessi magistrati. “È evidente – ha aggiunto ancora Fini a proposito della separazione delle carriere - che le modifiche non potranno avvenire a discapito dell’autonomia e dell’indipendenza del pubblico ministero, il quale deve rimanere incardinato nell’ambito del potere giudiziario”. “Queste – ha poi concluso il presidente della Camera - in estrema sintesi, potrebbero essere le linee-guida di una riforma che, mi auguro, si possa realizzare in tempi rapidi, ma anche dopo approfondito ed ampio dibattito parlamentare, perché solo così la politica potrà dimostrare di saper contrastare quel germe della ‘sfiducia’ che, ormai da troppo tempo, mina la credibilità delle stesse istituzioni giudiziarie”.

NO B DAY, BERSANI (PD): ENERGIE NUOVE, MA CHE IL PARTITO DEVE RAPPRESENTARE

(NoveColonne ATG) Roma - All’indomani del No B Day dello scorso  5 dicembre, la manifestazione organizzata dall’opposizione per protestare contro il governo, il neosegretario del Pd Pierluigi Bersani, sottolinea che quella di  Roma ''è stata una buona giornata che ha mostrato una energia nuova”. Il compito del Partito Democratico, spiega Bersani, "è mettere in comunicazione queste e tutte le altre forze che vogliono una alternativa. Ci siamo stati e il nostro compito è di mettere in comunicazione queste energie”. Bersani, inoltre, replica a chi gli dice che ha fatto male a non partecipare al 'No B Day':“Per carità – ha detto il leader del Pd -, ma io rimango fermamente della mia idea. Quella è stata una manifestazione della rete, che ha suscitato un movimento attivo. Che deve fare un partito? Deve mettersi in coda? Imbucarsi? Metterci il cappello? O mandare una delegazione come la Cecoslovacchia anni 50. No - sostiene -, un partito lascia liberi i dirigenti di andare, ma come partito deve prendersi delle responsabilità; per esempio ascoltare questa energia e collegarla ad altre energie e sensibilità”. Più duro Bersani contro chi afferma che “certe volte sembra che il Pd e la sua base abbiano degli avversari politici diversi”: “Questo non lo faccio passare – replica il segretario del Pd -. Di persone che vogliono mandare a casa Berlusconi ce ne è di più di quelli visti in piazza; anche di gente civica e brava gente che magari ha votato Berlusconi. Perché se pensiamo che tutti quelli che hanno votato Berlusconi sono fascisti non andiamo da nessuna parte”. Sulle dichiarazioni rilasciate ai giudici dal pentito di mafia Spatuzza, che ha chiamato in causa anche Berlusconi e Dell’Utri, Bersani commenta: ''Guarderò le parole dei giudici non di Spatuzza. Inviterò tutti, compreso il Pd, a guardare solo le parole dei giudici''. “Io non ci credo ai complotti – afferma, relativamente alla teoria del complotto nei confronti del premier -. Credo che oggi siamo al tramonto di un ciclo. E nella luce di un tramonto possono succedere tante cose. E chi ha responsabilità e si definisce uno statista, non può dire barzellette”. Se il centrodestra andrà avanti con la richiesta di modificadella ‘processo breve’, sottolinea inoltre Bersani “sarà difficile fare riforme”. Per quanto concerne il capitolo alleanze, il segretario ribadisce che il Pd deve avere un suo profilo: “Non siamo attaccati al carro di nessuno”, specifica. Circa possibili alleanze con Lombardo in Sicilia, Bersani risponde: “Deve dire se è chiusa una fase oppure no”. Sull’abbandono della senatrice Dorina Bianchi, che ha lasciato il Partito democratico per l’Udc, Bersani commenta infine: “In un partito plurale ci sono sensibilità diverse e questo ci permetterà di allargare il campo. Mi dispiace per la decisione di Dorina Bianchi ma in questa sua posizione non c'è accettazione di una sfida: avere le proprie idee ma anche di mettersi in un collettivo. La sfida – conclude il segretario del Pd - è mettersi insieme, perché quando si è in Parlamento si devono fare scelte per il bene comune insieme ad altri”.    

 

governo, BERLUSCONI: NESSUNA COMPETIZIONE CON FINI

(NoveColonne ATG)  Roma - “Non c’è nessuna competizione con nessuno”. Così – nel corso della conferenza stampa a Roma con il presidente russo Dmitri Medvedev, che ha chiuso il vertice intergovernativo tra Italia e Russia – il premier Silvio Berlusconi prova a stemperare le polemiche nate nella maggioranza a seguito di alcune dichiarazioni del presidente della Camera Gianfranco Fini. Berlusconi rispondendo ad un giornalista sui suoi rapporti con il presidente  Fini ha detto.“vorrei  approfittare dell’occasione per dire che sono spiaciuto che i giornali continuino a riportare affermazioni e parole che non soltanto non ho mai pronunciato ma che non ho nemmeno pensato'’. Il Premier non si è poi sottartto ad altre domande. Sulla possibilità  dell’invio di nuove truppe in Afghanistan, l’Italia - ha spiegato il presidente del Consiglio - approva la strategia delineata dal presidente americano  Obama per l’Afghanistan ma tale strategia “deve prevedere anche la possibilità finale di una exit strategy, in modo da lasciare tutto il Paese in condizioni diverse da quelle in cui è attualmente e per fare questo,  - ha spiegato Berlusconi - ne abbiamo parlato con il presidente, bisogna far rinascere l'economia che oggi si concentra nella produzione di droghe”. Una strategia, sottolinea il premier, che dovrà comunque passare l’esame prima del Consiglio dei ministri e poi del Parlamento. Per quanto riguarda i risultati del vertice svolto a Roma con il presidente della  Russia, Berlusconi spiega come i rapporti tra i due Paesi siano “eccezionali” e come ci sia “accordo su tutto”. Il premier tiene a sottolineare “l’eccezionalità dell’avvenimento: abbiamo   riuniti - spiega - ben 24 ministri. Questo dimostra l'eccezionalità della collaborazione economica, industriale e politica. Siamo d'accordo su tutto, su ogni cosa abbiamo visioni identiche, anche perché sono visioni di buon senso, non viziate da nessun pregiudizio”. Berlusconi si è detto poi “contento ed orgoglioso” per la firma dell’accordo tra Eni e Gazprom per l’ingresso di Electricite de France nel gasdotto South Stream (che collegherà la Russia all’Unione Europea) e ha espresso “forte apprezzamento” per il documento proposto dalla Russia per il nuovo Trattato sulla sicurezza europea. Nella conferenza stampa con il presidente russo Medvedev, che ha chiuso il sesto vertice intergovernativo tra Roma e Mosca, Berlusconi ha infine sottolineato che l’Iran ''è la nostra più grande preoccupazione'' sulla scena internazionale. ''Grazie Silvio, anche a questo vertice i risultati sono stati ottimi, eccellenti'' gli fa eco il leader del Cremlino, che ha definito “strategici” i rapporti tra i due Paesi. Per quanto riguarda l’Afghanistan, Medvedev assicura: “Siamo pronti ad appoggiare i nuovi sforzi, anche per quanto riguarda le possibilità di transito che la Russia concede e per l'addestramento delle forze di polizia: ci sarà il nostro contributo”.

GIUSTIZIA, miNISTRO ALFANO ai magistrati: CONTRO MAFIA PIU’ PROCURA E MENO TV

(NoveColonne ATG)Roma - “Più lavoro in procura e mono comparsate in tv possono permettere ai magistrati di conseguire importanti vittorie contro la criminalità”. E’ questo il succo del messaggio lanciato dal Guardasigilli Angelino Alfano ai giudici durante la conferenza  del Pdl al Senato sul bilancio della lotta alla criminalità organizzata. Il ministro della Giustizia ha ricordato le vittorie conseguite dall’esecutivo nella lotta alla mafia,  sottolinenado come il governo “in questi 19 mesi sia intervenuto sui due aspetti che più stanno a cuore ai boss mafiosi, inasprendo il regime del carcere duro e rendendo sempre più efficace l'aggressione ai patrimoni accumulati illecitamente”. La conclusione di Alfano è secca: “L'antimafia delle leggi e dei fatti è l'unica che spaventa davvero la mafia”. Il che, in dettaglio, significa questo: “Al 6 dicembre i detenuti al 41 bis erano 644: con quello che firmerò immediatamente per Nicchi, diventeranno 645, record storico di detenuti mafiosi al carcere duro. Quello precedente risaliva alla fine del 2001”. Poi la stoccata ai magistrati che, a detta di Alfano, trascurerebbero la professione per altre attività più “frivole”. Gli arresti dei boss pluriricercati Raccuglia, Nicchi e Fidanzati, ha detto, “ha consentito di decapitare la mafia palermitana mandando anche un messaggio importante: quello che si può vincere la mafia anche senza fare il giro delle televisioni e senza fare convegni, ma lavorando di più in procura. Qualche passaggio televisivo e qualche convegno in meno a volte può tradursi nella cattura di qualche latitante in più”. Anche il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha lodato “gli straordinari risultati ottenuti dal governo nella lotta alla criminalità organizzata, superiori a quelli di qualsiasi altro governo”, aggiungendo però che “non ci bastano, noi vogliamo sconfiggere definitivamente la mafia”. Il responsabile del Viminale ha inoltre aggiunto: “Sarebbe utile la creazione di un’ agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”. Maroni ha infine  evidenziato i numeri dell’azione anticriminalità del governo: nei 19 mesi dell’esecutivo Berlusconi “i beni confiscati alla criminalità organizzata sono stati 2842, per un valore di 1,8 miliardi, il 328% in più rispetto allo stesso periodo precedente; i beni sequestrati sono stati sempre nello stesso periodo 11.410 per un valore di 6,2 miliardi, il 71% in più”.

 

 

SOCIETA’

NATALE, ADDOBBi  “AL NATURALE” PER UN ALBERO PIU' SICURO

(NoveColonne ATG)  Roma - Con quasi un addobbo elettrico di Natale su tre che rischia di esplodere o dare la scossa è meglio scegliere per l’albero una decorazione al naturale che riduce i rischi, garantisce originalità e contribuisce a migliorare l’ambiente e a salvare il clima soprattutto in occasione della Conferenza dell'Onu sui cambiamenti climatici. E’ quanto afferma la Coldiretti, in vista della preparazione dell’albero nelle case italiane, in riferimento all’allarme lanciato da uno studio della Commissione europea secondo il quale circa il 30 per cento delle luci di Natale sul mercato comunitario ha grossi difetti di fabbricazione. Si tratta per la maggioranza di materiale che proviene dalla Cina che oltre ad essere causa di pericolo comporta anche un dispendio energetico che - sottolinea la Coldiretti - può essere evitato utilizzando prodotti naturali in grado di dare comunque luminosità ai 6,5 milioni di abeti veri che superano quest’anno i 4 milioni di piante di plastica acquistati dalle famiglie italiane. Una soluzione per distinguersi in originalità, fantasia e creatività è quella - suggerisce la Coldiretti - di ricorrere ad addobbi naturali come mele di diverso colore rosse, gialle e verdi che danno ugualmente "luce" senza aver bisogno di elettricità e kiwi ed agrumi come arance, limoni, mandarini e clementine, che non ammuffiscono se, per appenderli, si fa passare un filo al centro del frutto, dove non c'è polpa. Invece di usare le solite sfere artificiali, lampadine e fili di plastica come decorazioni - continua la Coldiretti - si possono utilizzare pigne da colorare a piacimento e frutta secca come castagne e nocciole. Per finire, invece dei soliti fili argentati o dorati si possono utilizzare ghirlande di fiori fatte con gerbere e lilium in diverse tonalità di colore. Il procedimento non è difficile, basta infilare fiori e foglie con del filo metallico cercando di dargli la forma di un cordoncino da appendere all'albero per renderlo sicuramente un albero d'autore. L’acquisto di un abete vero, a differenza di quanto spesso si crede, è molto più ecologica. Gli alberi finti di plastica - sostiene la Coldiretti - arrivano molto spesso dalla Cina e non solo consumano petrolio e liberano gas ad effetto serra per la loro realizzazione e il trasporto, ma impiegano oltre 200 anni prima di degradarsi nell'ambiente. A differenza, l'acquisto dell'albero vero aiuta l'ambiente in quanto deriva per circa il 90 per cento da coltivazioni vivaistiche specializzate che occupano stagionalmente oltre mille aziende agricole situate soprattutto in Toscana, Veneto o Friuli con il restante 10 per cento (cimali o punte di abete) che sono il frutto della normale pratica forestale che prevede interventi colturali di “sfolli” e diradamenti indispensabili per lo sviluppo e la sopravvivenza del bosco. Il costo dell'acquisto dell'albero vero varia notevolmente su valori che vanno dai dieci euro fino addirittura a più di 500 euro a seconda delle dimensioni, della varietà e del vaso in cui è riposto l'albero. La spesa secondo la Coldiretti è stabile rispetto allo scorso anno e pari a circa 140 milioni di euro. L'usanza di ornare un albero sempreverde in occasione del Natale - ricorda la Coldiretti - è originaria della Germania del VII secolo, dove gli abitanti erano soliti addobbare le querce con pietre colorate che col passare del tempo vennero sostituite con ghirlande, nastri e frutti colorati. Questa pratica venne sempre più collegata alla festività del Natale al punto che si finì per sostituire le querce con gli abeti in quanto, la loro forma triangolare poteva simboleggiare la Santissima Trinità. Questo rito - conclude la Coldiretti - già comune alla fine dell'Ottocento in Nord Europa e negli Stati Uniti, si è diffuso rapidamente in Italia a partire dagli anni '50, tanto che oggi l'Albero di Natale viene allestito nella maggior parte delle famiglie.

NATALE, PIU’ DI UN ITALIANO SU CINQUE RICICLERA’ I REGALI RICEVUTI

(NoveColonne ATG)Roma - Più di un italiano su cinque (il 22%) è intenzionato a riciclare su internet o direttamente in negozio i regali ricevuti per Natale. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dell'indagine Deloitte "Xmas Survey 2009" che evidenzia anche che gli italiani, insieme ai tedeschi e agli spagnoli, sono tra i cittadini europei più tentati da questa pratica. "I prodotti con il minor tasso di riciclo sono quelli dell'enogastronomia locale per i quali - sostiene la Coldiretti - cresce l'atteggiamento positivo dei consumatori con gli italiani non rinunciano a pranzi, cenoni e ceste natalizie che alimentano i momenti di convivialità e rappresentano una tradizione consolidata del Belpaese, come dimostra il fatto che un italiano su tre con la propria tredicesima secondo l'indagine Confesercenti-Swg farà acquisti utili come cibo e vini. Più a rischio sono invece i capi abbigliamento, i prodotti per la casa o quelli tecnologici che sono molto gettonati tra gli acquisti di Natale". "Rispetto alle offerte natalizie standardizzate - continua l'associazione – più difficili da riciclare sono i prodotti particolari offerti nelle bancarelle e nei mercatini che si moltiplicano durante le feste dove è possibile trovare regali ad originalità garantita". Strettamene personali sono anche le offerte di solidarietà come quelle collegate al sostegno della ricerca attraverso Telethon che per la prima volta è presente grazie ad un’iniziativa della  Coldiretti   a sostegno  dell'ambiente.

 

NATALE, I SINGLE LO "TEMONO" MA LO SOGNANO SEXY

(NoveColonne ATG)  Roma -- Natale si avvicina. Le luminarie accendono di colori le notti delle città. I negozi si vestono a festa, invitando alla spesa. Un'atmosfera mielosa si diffonde in ogni dove. Ma le immagini che rimandano felici scene di coppia o familiari stridono con la quotidiana realtà di chi non si trova o non si trova più in queste "cartoline": i single. Che, un po' a rischio di umore depresso, passano il Natale soprattutto in famiglia ma sognano una vigilia sexy (per lo più gli uomini) e romantica (la maggior parte delle donne) con una persona speciale. Lo confermano i dati di un sondaggio realizzato tra 882 single da Parship.it, servizio on line basato sull'affinità di coppia, rivolto ai single in cerca di una relazione duratura. Emerge così che per il 61% dei single queste feste non sono proprio un bel momento: Natale "è faticoso da far passare" per il 12% degli uomini e il 15% delle donne; per circa il 30% di entrambi i sessi "la tristezza e la solitudine" compare solo ogni tanto mentre il 18% degli uomini e il 16% delle donne il peggio deve ancora venire: le spaventa un Capodanno solitario. Se i single potessero scegliere, la loro vigilia sarebbe appassionata: un po' più trasgressiva per gli uomini (il 5% vorrebbe fare l'amore sotto l'albero di Natale, tra sfere colorate e addobbi; un altro 5% vorrebbe la partner vestita da "Babbo Natale" in versione sexy; desiderio per lo più destinato ad essere inesaudito, visto che gradiscono queste opzioni solo il 2% delle donne) e un po' più romantica per le donne: per l'82% (contro il 70% dei maschi) la scena ideale è una stanza con camino acceso, un bicchiere di vino e una coperta morbidosa. Tutti a digiuno, cibandosi solo di passione? Beh, non proprio: il 20% degli uomini e il 14% delle donne pensa ad una cena con buon vino e le portate trasformate, tra carezze di passione, in bocconi per giochi "bollenti". Ma se un partner ci fosse, quale pacchetto dono accompagnerebbe la serata hot? Per gli uomini non c'è dubbio: alla donna amata regalerebbero soprattutto gioielli (19%) e biancheria intima (17%). Ancora passione alta. Però, poiché anche la concretezza non manca, ecco i regali utili e belli da fare a lei: abbigliamento (16%), libri (12%), articoli di lusso come borse, orologi (8%), biglietti per eventi (7%). Vengono scelti dal 5% doni elettronici (lettori mp3, fotocamere digitali); un altro 5% sceglie la via facile dei prodotti di bellezza. I cd sono poco gettonati (2%). E poi c'è un 5% di signori a cui non piace far regali, nemmeno a Natale. Le donne, invece, che regalo farebbero all'uomo che amano? Al primo posto, un capo d'abbigliamento (29%). Dopodiché, a prevalere è il dono culturalmente impegnato: biglietti per eventi (concerti, opera: 18%), libri (17%). Biancheria intima per lui? La regalerebbe solo il 2% delle single. Meglio puntare su articoli di lusso (10%) e articoli hitech (8%). Oppure, se lui non ci pensa abbastanza, anche un buon prodotto di bellezza (3%). Glisserebbe sul regalo al partner solo il 2%. Ma se il partner non arriva, il Natale verrà festeggiato dal 77% dei single a casa, con la propria famiglia (soprattutto le donne: 81% contro il 74% degli uomini). Il 7% lo passerà da solo, in casa; un 5% con gli amici e un altro 5% in vacanza. C'è anche chi fa finta di niente: il 3% di tutto il campione che ha partecipato al sondaggio non festeggerà il Natale.

musicoterapia:nasce il primo coro per donne incinte

(NoveColonne ATG)Roma - La musica rilassa le donne incinte ed i bambini che le mamme portano in grembo. Per dimostrare la validità di questa scoperta scientifica, il maestro Giovanni Casanova ha ideato una soluzione artistica inedita: un coro composto solo da donne con il pancione. L'originale ensemble si chiama Vocinove, perché sono appunto nove i mesi della gravidanza durante i quali le coriste rimangono in carica. Le 25 mamme prescelte si incontreranno una volta alla settimana per circa un'ora e mezza. Nel corso delle riunioni, impareranno ad effettuare esercizi di respirazione, riscaldamento della voce e, naturalmente, ad intonare all'unisono un repertorio composto da ninne nanna e melodie popolare. Il maestro Casanova, direttore del gruppo, assicura i benefici di questa attività dall'alto della sua competenza di musico-terapista del pre-parto ed autore di una ricerca sull’uso del canto e della voce in gravidanza. Vari monitoraggi condotti con gli eco cardiogrammi hanno accertato infatti che il feto reagisce con movimenti quando sente i vocalizzi della madre. Ecco perché le donne che cantano una ninna nanna alle loro creature ancora in fase embrionale riescono a stabilire con i piccoli una relazione intima ancor prima che nascano. “L'iniziativa - spiega il maestro Casanova - nasce da una collaborazione di 3 anni con l'Ospedale San Raffaele  dove ho sperimentato l'utilizzo delle voci e del canto e dei   benefici su mamme e bimbi. Il coro aiuta le donne a conoscersi, a confrontarsi e creare delle relazioni. Le future mamme imparano a gestire meglio la respirazione, un valido aiuto nella fase espulsiva del parto. Vengono stimolate, inoltre, a svolgere un'attività che le rilassa e le rende più serene, portando così dei benefici anche per il feto”. I monitoraggi per registrare le risposte del feto agli stimoli vocali hanno dimostrato che il bambino ascolta i suoni provenienti dall’esterno in modo attenuato, poiché questo sono filtrati dal liquido amniotico. “La melodia musicale - assicurano i medici   - giunge al bambino attraverso le vibrazioni dell’apparato osseo e contribuiscono allo sviluppo delle sue parti sensoriali ed acustiche e del sistema nervoso, abituandolo anche ad un certa ripetitività musicale che, pian piano, apparterrà al suo mondo comune”. Oltre alla voce materna, i piccoli gradiscono anche il suono di un buon cd musicale. Gli esperti forniscono al riguardo consigli sui generi più adatti alle creature in fase di formazione. È intuitivo che le note più rilassanti per il feto sono quelle della musica classica o della new-age. Gli autori ideali sono Mozart, Vivaldi, Debussy. Altrettanto facile capire perché è controindicata la musica aggressiva, come il metal o l’hard rock ,fonte di tensione nel bambino. L'armonia preferita dal bambino è in ogni caso la voce della mamma. Il canto della donna durante la gravidanza ha effetti talmente benefici che, spesso, rafforza la nuca e gli arti superiori del feto, poiché il timbro acuto stimola il minuscolo organismo in via di maturazione dalla vita alla testa.

 

 

ECONOMIA

FINANZIARIA, EPIFANI(CGIL): MANOVRA  ‘DI GALLEGGIAMENTO’

(NoveColonne ATG)  Roma - “ La Cgil (il più importante sindacato confederale italiano, ndr ) è contro la Finanziaria presentata dal governo. Guglielmo Epifani, segretario generale del sindacato, la definisce una manovra infatti “di galleggiamento” con “poche risorse destinate alla crescita, agli investimenti e all’occupazione”. Epifani ha  criticato la scelta del governo di utilizzare il Trattamento di fine rapporto dell’Inps per coprire alcune spese di bilancio.  Secondo Epifani  “se si vuole destinare il Tfr dei lavoratori  bisogna usarlo per sostenere l’economia”.   Epifani esorta il ministro Tremonti a “fare come Obama”, utilizzando i fondi destinati alle banche in difficoltà per finanziarie iniziative destinate ad aumentare l’occupazione e a diminuire il debito pubblico. Epifani bacchetta anche Confindustria (l’organizzazione che rappresenta gli imprenditori): “Sul Tfr non ho sentito nessuna voce da Confindustria e dalle imprese che due anni fa protestavano” ha detto, aggiungendo che “c’è qualcuno che usa un certo linguaggio con il centrosinistra e un altro con il centrodestra”. Parole, quelle di Epifani, a cui il portavoce del Pdl Daniele Capezzone ha replicato accusando la Cgil di non proporre “nulla di positivo per il Paese”. “Sa solo dire di no e seminare pessimismo” ha detto Capezzone che aggiunge: “Gli italiani sanno che il governo Berlusconi ha traghettato il Paese fuori dalla crisi, e che questa finanziaria contribuirà ad agganciare la ripresa”. Repliche ad Epifani sono giunte anche da parte del ministro per l’Attuazione del programma di governo Gianfranco Rotondi che dichiara: “Nessun galleggiamento, questa finanziaria può rappresentare lo strumento per ridare lo slancio finale al sistema-paese dopo tutti i provvedimenti adottati dal governo per fronteggiare e superare la crisi”. Sulla Finanziaria è intervenuto anche il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta che ha escluso un taglio delle tasse “per quest’anno e per l’anno prossimo”. “In questo momento sarebbe stato paradossale tagliare le tasse mettendo nuove tasse” ha dichiarato Brunetta. Molto duro nel giudizio sulla Finanzria anche il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro che definisce la manovra “una finanziaria ladrona fatta da ladroni politici”.

CRISI, FAO: i PREZZI dei generi ALIMENTARI TORNANO A SALIRE

(NoveColonne ATG) Roma -I prezzi alimentari tornano a salire secondo l’Indice dei prezzi alimentari della Fao (un paniere che comprende cereali, semi oleosi, prodotti caseari, carne e zucchero) che ha registrato aumenti per quattro mesi consecutivi. Tuttavia, le condizioni del mercato sono differenti da quelle che hanno scatenato la crisi dei prezzi alimentari innescata due anni fa, fa notare la Fao nel suo rapporto semestrale Food Outlook. L’indice Fao ha registrato in media 168 punti in novembre, la cifra più alta dal settembre 2008, ma comunque più bassa del 21% rispetto al picco del giugno 2008. Prima dell’impennata del 2007/08, l’indice non aveva mai superato i 120 punti, anzi per lo più si era mantenuto sotto i 100 punti. “All’inizio del rialzo dei prezzi, nel 2007, la Fao aveva identificato una serie di possibili cause scatenanti: i livelli bassi delle scorte cerealicole, raccolti scarsi nei maggiori paesi esportatori, la domanda crescente di prodotti agricoli per il mercato dei biocombustibili, e l’aumento del prezzo del petrolio”, si legge nel rapporto. “Via via che i prezzi si sono sempre più rafforzati, altri fattori hanno contribuito alla turbolenza dei mercati, principalmente le restrizioni alle esportazioni imposte dai governi, la debolezza del dollaro e l’appetito crescente degli speculatori in un momento di grande liquidità sui mercati mondiali. Quello che ha reso l’impennata del 2007-08 eccezionale è stato il concorso di tanti fattori tutti insieme, culminati in un rialzo dei prezzi senza precedenti che ha fomentato la volatilità”. Oggi le riserve cerealicole sono a livelli più rassicuranti. Per esempio, il rapporto tra scorte finali e il consumo totale di grano (stock-touse ratio) nei maggiori paesi esportatori è salito in questa stagione dal 12% al 20%. Sebbene le previsioni preliminari per i cereali indichino un calo della produzione mondiale rispetto al 2008, da addebitare principalmente all’aspettativa di prezzi più bassi che hanno scoraggiato le semine, la produzione del 2009 è ancora stimata a circa 4% in più rispetto al 2007. Secondo i dati Fao, i prezzi mondiali della carne, nei primi dieci mesi del 2009, sono stati in media un 8 per cento più bassi rispetto allo scorso anno. Si prevede che nel 2009 le minori importazioni a livello mondiale comprimano il commercio mondiale in tutte le varie categorie di carne, ma per il 2010 dovrebbe esserci una modesta ripresa. I prezzi dei prodotti lattiero-caseari sono di nuovo in rialzo, con un guadagno dell’80% dal loro livello minimo raggiunto nel febbraio 2009, con il latte in polvere che registra la crescita più rapida. I prezzi futuri dipenderanno dal fatto se l’Unione Europea metterà sul mercato internazionale le sue grandi riserve di burro e di latte scremato. Il 2009 è stato un anno difficile per pesca e prodotti ittici a causa della recessione mondiale che ha colpito la domanda. Negli ultimi mesi tuttavia si è registrato un aumento moderato dei prezzi.

 

 

EUROPA

UE, GRECIA: USCIREMO DALLA CRISI SENZA AIUTI EUROPEI

(NoveColonne ATG)  Roma - “Posso assicurarvi che il governo farà tutto quello che è necessario per recuperare la credibilità persa”: il ministro delle Finanze greco George Papacostantinou ha commentato così il momento di crisi economica che sta attraversando il Paese. Mentre le previsioni parlano di un deficit di bilancio pari al 12,7% del prodotto interno lordo, il governo ellenico rassicura i cittadini e conferma la volontà di procedere da solo, nonostante le difficoltà causate dal declassamento delle agenzie internazionali: “E' chiaro che il declassamento da parte delle agenzie internazionali complica il compito del governo. Per il momento stiamo chiedendo soldi in prestito a un prezzo più alto, ma non c’è carenza di liquidità sui mercati”. Nonostante i dati siano poco confortanti Papacostantinou ribadisce la volontà di fare a meno dell’aiuto dell’Unione Europea: “La Grecia non ha bisogno di un pacchetto di salvataggio da parte dell' Ue come avvenuto per l'Ungheria perché non esiste nessun rischio”. I gravi debiti contratti da Dubai World hanno messo sotto pressione anche l’esecutivo greco, che però tramite il proprio ministro delle Finanze ha invitato ad avere fiducia nell’operato del governo: “Ci stiamo muovendo nella giusta direzione per rassicurare i mercati e i cittadini”. Le stime del governo greco parlano di un debito pari al 113,4 % del pil nel 2009 e al 120,8 % nel 2010. Il programma di bilancio dell’anno prossimo ha come obiettivo riportare il deficit dal 12,7% al 9,1 % del Pil. Gli analisti, invece, sembrano meno certi che la Grecia possa uscire dalla crisi senza arrecare danno ai paesi dell’eurozona. Il primo a sollevare il dubbio era stato Christopher Pryce, analista di Fitch, che aveva escluso il rating sovrano del paese, sostenendo di “non essere convinto” che la Banca centrale europea possa coprire un eventuale collasso della Grecia: “L'intenzione della Bce è di non lasciare che un paese dell'eurozona finisca in default e non sono sicuro che l'istituto sia preparato a fare quanto necessario per salvare la Grecia”. E’ intervenuto anche il premier greco George Papandreou, che ha constatato come il paese si trovi: “Nel reparto di cure intensive''. Il primo ministro ha poi spostato l’asse della discussione sulla politica, accusando il precedente governo di centrodestra di aver fatto perdere credibilità internazionale al paese: ''Colmeremo il gap di credibilità, causato dal precedente esecutivo di centrodestra e porremo sotto controllo l' enorme deficit, consolidando le finanze pubbliche e promuovendo lo sviluppo”.

LA BANCA CENTRALE EUROPEA: IN FORSE LE AGEVOLAZIONI ALLE BANCHE GRECHE

(NoveColonne ATG) Roma - La Banca centrale europea,  potrebbe considerare l’ipotesi di bloccare i prestiti agevolati alle banche greche, in virtù del rating di Moody's, che ha declassato il debito al livello BBB+. Possono godere delle agevolazioni e delle operazioni di rifinanziamento solo i paesi classificati a livello A del rating e per la prima volta dopo dieci anni, la Grecia non è più fra questi. Sulla questione è intervenuto Axel Weber, presidente della Bundesbank, che ha invitato il governo ellenico a “implementare misure concrete”. Più fiducioso Corrado Faissola, presidente dell’Abi, che si è detto sicuro dell’appoggio delle strutture europee: “La solidarietà degli organismi europei dovrebbe attenuare molto la possibilità che i rischi relativi alla crisi greca assumano caratteristiche particolarmente invasive”. Fassiola ha poi valutato il rischio che corrono gli investitori italiani possessori di bond greci: “Se si salva il debito pubblico si salvano anche i bond; non fasciamoci la testa prima di essercela rotta”. Il presidente dell’Abi ha concluso il suo interventoribadendo come la crisi non sia del tutto alle spalle: ''L’incendio della crisi che è divampato due anni fa è stato spento, ma solo per la parte eclatante; ci sono ancora focolai, come appunto quello greco o quello di Dubai''.

energia:commissione europa approva 15 nuovi progetti

(NoveColonne ATG) Bruxelles - La Commissione europea ha approvato 15 progetti nel settore energetico che dovrebbero contribuire in maniera significativa alla ripresa economica dell’Ue, potenziando nel contempo la sicurezza dell’approvvigionamento e riducendo notevolmente le emissioni di Co2. La Commissione ha deciso di assegnare 1 miliardo di euro a sei progetti nel settore della cattura e stoccaggio del carbonio (100 milioni sono destinati anche all’Enel) e 565 milioni di euro a nove progetti relativi all’energia eolica offshore. Soddisfazione italiana per l’accordo politico sul pacchetto di misure sull’efficienza energetica. “L’Italia ha assunto un ruolo di leadership - ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico Scajola -, nel negoziato che ha portato alla positiva definizione del pacchetto ‘efficienza energetica’, che permetterà alle famiglie europee un risparmio di 300 euro l’anno, grazie a minor consumi energetici che vuol dire minori emissioni nell’ambiente”. Il pacchetto europeo stabilisce rigorosi livelli minimi di prestazioni energetiche per la costruzione e la ristrutturazione degli edifici, un sistema di etichettatura degli elettrodomestici basato su nuove classi di efficienza, e un innovativo sistema di etichettatura dei pneumatici, che evidenza il consumo di carburante (i nuovi modelli consentono fino al 10% di risparmio).

 

 

SPORT

CALCIO, mondiali:l’italia con paraguay, nuova zelanda e slovacchia

(NoveColonne ATG)  Roma - Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia saranno le avversarie dell’Italia nel Gruppo F della Fase preliminare della Coppa del Mondo Sudafrica 2010. Questo il responso del sorteggio effettuato a Cape Town alla presenza delle delegazioni delle 32 nazioni partecipanti e di numerose personalità del mondo politico e sportivo. A guidare la rappresentanza della Figc il Presidente Giancarlo Abete che ha formalmente restituito nelle mani del presidente della Fifa, Joseph Blatter, il trofeo vinto nel 2006 a Berlino. “E’ dura consegnare la Coppa – ha scherzato il Presidente federale – ma siamo felici di venire a giocare in Sudafrica e cercheremo di riprenderla”. Gli azzurri esordiranno il 14 giugno (ore 20.30) a Cape Town contro il Paraguay, per poi affrontare la Nuova Zelanda a Nelspruit il 20 giugno (ore 16.00) e chiudere la prima fase il 24 giugno (ore 16.00) all’Ellis Park di Johannesburg contro la Slovacchia. Ad inaugurare la kermesse mondiale sarà l’incontro tra i padroni di casa del Sudafrica e il Messico al “Soccer City” Stadium di Johannesburg. Un sorteggio non proibitivo sulla carta per l’Italia che avrà nel Paraguay, seconda classificata alle spalle del Brasile nelle qualificazioni, e la Slovacchia le avversarie più insidiose. Due i precedenti contro i latinoamericani, l’ultimo dei quali in occasione dell’incontro amichevole vinto 3-1 a Parma. Uno ciascuno invece quelli contro Nuova Zelanda, battuta 4-3 a Pretoria nel giugno 2009 in un match di preparazione alla Confederations Cup, e Slovacchia, sconfitta 3-0 nel 1998 in amichevole a Palermo. La formazione centroeuropea, vincitrice del gruppo 3 della zona continentale ai danni di formazioni quotate come Repubblica Ceca e Polonia, giunge per la prima volta alla fase finale di un mondiale.

CALCIO, MONDIALI:LIPPI Né PREOCCUPATO NéSODDISFATTO DAL SORTEGGIO

(NoveColonne ATG)Roma - Girone alla nostra portata”, così definisce il gruppo del mondiale di Sudafrica 2010 il presidente della Figc Giancarlo Abete che aggiunge “possiamo accontentarci di come è andato il sorteggio”. Il commissario tecnico Marcello Lippi sta ha dato un’occhiata alla composizione di tutti e otto i gironi del Mondiale. “Non sono né pensieroso né soddisfatto – sono le prime parole del tecnico – anche se è andata bene, non vuol dire che il primo turno sarà facile. Tutto diventa più difficile proprio nella misura in cui si considera una cosa facile e viceversa. In questi casi bisogna essere realisti, verificare il valore delle squadre che andremo ad incontrare e le loro caratteristiche, quindi prepararsi ad affrontarle una alla volta”. Paraguay, Nuova Zelanda, la debuttante Slovacchia: eccole le avversarie dell’Italia, che esordirà proprio contro il Paraguay il 14 giugno. “Il Paraguay – osserva Lippi – ha dominato la classifica delle squadre sudamericane per due anni e viene da un periodo positivo; la Nuova Zelanda l’abbiamo incontrata in amichevole a giugno scorso a Pretoria, prima dell’inizio della Confederations Cup, la Slovacchia invece è una debuttante. Se siamo ambiziosi, possiamo anche dare un’occhiata agli ottavi e ai quarti e, andando avanti nel cammino, ai quarti potremmo incontrare un’avversaria di peso. Comunque è inutile stare a fare calcoli. Tante cose possono succedere in un Mondiale: noi siamo teste di serie e, sulla carta, possiamo vincere il girone. Ma nell’ultimo Campionato del Mondo, in Germania, poche sono state le teste di serie che hanno superato la prima fase in testa al gruppo”. Con la cerimonia del sorteggio è partito il diciannovesimo Campionato del Mondo. Una delegazione italiana ha già effettuato un sopralluogo per definire le sedi del ritiro azzurro. Il presidente della Figc ha ribadito l’intenzione di individuare e stabilire il quartier generale dell’Italia nell’area compresa tra Johannesburg e Pretoria.

CALCIO, champions:juventus eliminata, avanti le altre

(NoveColonne ATG)Roma . Fiorentina, Inter e Milan agli ottavi, Juventus retrocessa in Europa League: è questo il responso della fase a gironi di Champions League, che si è conclusa con le gare della sesta giornata. L’Inter sbriga con autorità la pratica Rubin Kazin battendo i campioni di Russia per 2-0 con i gol di Eto'o e Balotelli e qualificandosi per gli ottavi di finale di Champions League al temine di una partita giocata con coraggio senza mai fare calcoli. I giochi erano già fatti per la Fiorentina, ma i viola hanno compiuto una grande impresa. Gli uomini di Prandelli erano già agli ottavi di Champions League e il Liverpool fuori, a sorpresa, dalla fase a eliminazione diretta. L’ultima gara del Gruppo E serviva soltanto per determinare la posizione degli uomini di Cesare Prandelli nella classifica del girone: vincendo 2-1 ad Anfield Road, la Fiorentina ha messo la ciliegina sulla torta su un cammino straordinario, finendo prima e mettendosi alle spalle anche l’Olympique Lione. Una splendida prova, quella dei gigliati, capaci di rimontare nella ripresa grazie a Martin Jørgensen e Alberto Gilardino il vantaggio inglese di Yossi Benayoun. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico: ci avranno pensato i diavoli rossoneri dopo aver perso in casa contro lo Zurigo ed essere andati sotto anche in Svizzera ne primo tempo dell’ultima partita del Gruppo C. Poi la 'redenzione' nella ripresa, il rigore di Ronaldinho e la qualificazione agli ottavi di finale anche grazie al successo del Real Madrid in casa dell'Olympique Marsiglia nell’altra partita del girone. Dopo l’importante vittoria nel derby d’Italia contro l’Inter erano invece grandi le aspettative per la Juventus, in una serata europea dal sapore di finale. Le speranze bianconere di superare la fase a gironi della Champions League sono però disattese dai tedeschi del Bayern Monaco che riescono ad imporsi per 4-1 a Torino e a  superare i bianconeri al secondo posto del Gruppo A.

 

 

SPECIALE CGIE

CONSOLATI: illustrato il PIANO DI RAZIONALIZZAZIONE

(NoveColonne ATG)  Roma - Si è tenuta alla Farnesina durante l’ultima giornata di lavori dell’assemblea generale del Cgie la relazione del direttore generale per le Risorse umane e l'organizzazione del Ministero degli Affari esteri, Giacomo Sanfelice, che ha illustrato ai consiglieri il piano di razionalizzazione della rete diplomatico-consolare. Tra le ultime azioni del Ministero, l’introduzione del Sistema integrato delle funzioni consolari (Sifc), la piattaforma informatica presentata lo scorso 27 ottobre presso il Consolato di Bruxelles alla presenza del sottosegretario agli Affari Esteri Alfredo Mantica. A questo progetto è attribuita  priorità, secondo quanto riferito da Sanfelice, per aumentare il livello di produttività degli uffici, rendendoli sempre più efficienti e rispondenti alle esigenze dei connazionali, fornire all’utenza servizi telematici a distanza e per corrispondere a indirizzi governativi in tema di innovazione e digitalizzazione. Entro il 2011 l’intera rete all’estero sarà dotata del Sifc. Oltre alle innovazioni di carattere informatico, ci sono altri due fattori che influenzano la realizzazione e la tempistica del piano di razionalizzazione: l’introduzione delle procedure sul passaporto biometrico e la valutazione della qualità dei servizi erogati e dei loro costi. In particolare per il passaporto biometrico saranno istituite 12 postazioni per il rilevamento delle impronte digitali che saranno operative entro la metà del 2010. Per quanto riguarda la rete estera e il conseguente accorpamento o declassamento di alcuni uffici, si tratta di “un processo – ha detto Sanfelice - che va visto nel quadro della riflessione complessiva sul miglioramento dei servizi consolari e sull’esigenza di mantenere la sostenibilità complessiva della rete diplomatico-consolare e quindi il miglior utilizzo delle risorse umane e finanziarie che sono ad essa dedicate”. Le risorse recuperate nel processo di razionalizzazione, secondo la Farnesina, verranno reinvestite soprattutto nelle sedi consolari che riceveranno le competenze degli uffici in chiusura. Riguardo all’articolazione temporale del piano di razionalizzazione, il Consiglio d’amministrazione del Ministero degli Esteri, lo scorso settembre, ha deliberato il ridimensionamento e l’accorpamento di alcune sedi. I Consolati generali di Basilea, in Svizzera, e di Karachi, in Pakistan, diventeranno Consolati, mentre le sedi di Mulhouse, in Francia, Saarbrucken e Norimberga, in Germania, Coira, in Svizzera, e Genk e Bruxelles, in Belgio, verranno accorpate. “Queste ultime sedi – ha spiegato Sanfelice - sono state selezionate anche in virtù del loro posizionamento in Europa e dei progressi compiuti in ambito di cittadinanza europea e di collaborazione con le autorità locali, oltre che della relativa vicinanza con le sedi con cui verranno accorpate”. “Per ridurre al minimo l’impatto per le nostre collettività che risiedono in quelle circoscrizioni - ha proseguito Sanfelice - è oggetto di attenta considerazione la possibile istituzione di sportelli consolari permanenti in luogo di alcuni uffici in chiusura”.

PORTA (PD): IDEA SCIAGURATA UNIRE COMITES E CGIE  IN UNICA RIFORMA

(NoveColonne ATG)Roma - Il deputato del Pd eletto nella circoscrizione Estero ripartizione America meridionale Fabio Porta ha partecipato all’ultima giornata di lavori dell’assemblea generale del Cgie alla Farnesina e alla Conferenza Italia-America Latina. Alla conferenza milanese, i capi di Stato e i ministri degli Esteri latinoamericani “ci hanno ricordato – ha detto Porta – l’importanza che riveste l’Italia in quel continente”. “Dall’altra parte noi abbiamo una rete consolare in estrema sofferenza”, ha proseguito Porta. “Non possiamo continuare ad avere una rete consolare che comparata con le altre grandi potenze economiche e politiche europee sta diventando quasi irrisoria”. Sul sistema di rappresentanza, secondo Porta “avremmo bisogno di un Cgie molto più significativo e presente e di Comites ancora più forti e radicati nel territorio”, ma il testo unico elaborato in Senato “va nella direzione contraria” a causa della “sciagurata idea di unificare Comites e Cgie in un unico progetto di riforma”. “Se questa riforma dovesse passare – ha aggiunto Porta - sarebbe l’inizio della fine per la rappresentanza e per il sistema di presenza parlamentare”. “Faremo di tutto anche a livello politico, e non soltanto parlamentare, per evitare che la proposta arrivi in sede deliberante e per arrivare alle elezioni dei Comites nel 2010, anche perché non possiamo continuare a prendere in giro i giovani – ha concluso Porta - che hanno il diritto e il dovere di entrare nei nostri organismi di rappresentanza”.

TREMAGLIA (PDL): UNITI PER VINCERE BATTAGLIA DI ITALIANITA’

(NoveColonne ATG)Roma - “Il Cgie è essenziale per la battaglia degli italiani nel mondo”. Queste le parole di Mirko Tremaglia intervenuto a chiusura dell’assemblea plenaria del Cgie, svoltasi al Ministero degli Affari esteri. “La partitocrazia – ha detto l’ex ministro per gli Italiani nel mondo – avanza sempre di più a danno di tutti i cittadini e in particolare per quelli che vivono all’estero”. “Stanno facendo in modo che la rappresentanza italiana all’estero sparisca del tutto”, ha dichiarato Tremaglia riferendosi alla proposta in studio al Senato per la riforma di Comites e Cgie. Una proposta che secondo il deputato va “bocciata”, perché “non sta né in cielo e né in terra”. Il 2010, secondo Tremaglia, sarà “di grande impegno e caratterizzato da grandi scontri” per la rappresentanza delle comunità all’estero, ma l’auspicio del ministro è quello di “ritrovarci tutti più forti e più uniti per vincere una grande battaglia di italianità”.

 

 

MADE IN ITALY

PRODOTTI LOMBARDI CONQUISTANO STATI UNITI E CANADA

(NoveColonne ATG)  Roma - I prodotti agroalimentari lombardi puntano a farsi conoscere e apprezzare sempre di più Oltreoceano e, durante tutto il 2010, saranno gli indiscussi protagonisti di una grande azione strategica pensata per sviluppare la loro presenza sui mercati di Stati Uniti e Canada. Questi, in sintesi, i contenuti del progetto presentato dall’ assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, dal presidente di Unioncamere Lombardia e dal presidente di Buonitalia S.p.A., che hanno annunciato la sottoscrizione di un protocollo di intesa che sosterrà un progetto pilota per la valorizzazione dei prodotti tipici lombardi in Nord America. L’intesa, che rappresenta il primo accordo di questo tipo a livello nazionale, è il preludio a una fitta serie di iniziative volte a favorire il processo di internazionalizzazione delle aziende lombarde del settore agroalimentare, che in questi paesi soffrono particolarmente il fenomeno della concorrenza portata da prodotti ingannevoli o da imitazioni che, oltre a rappresentare un incalcolabile danno economico per le aziende, incidono negativamente sull’immagine dei prodotti italiani e lombardi, alterando la percezione della qualità nei gusti e nelle scelte dei consumatori. Solo negli Stati Uniti, infatti, il giro d’affari relativo alle imitazioni dei formaggi italiani nel 2008 ha superato abbondantemente i 2 miliardi di dollari: se in Nord America si potessero adeguatamente tutelare le denominazioni dei prodotti, l’export italiano potrebbe triplicare, passando da 3 a 9 miliardi di euro. Il programma sarà sostenuto da un finanziamento di 1,3 milioni di euro e, sul piano operativo, sarà coordinato da Promos, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Milano, in stretto accordo con Retecamere, Società delle Camere di Commercio per i progetti e i servizi integrati. Verranno realizzate numerose azioni di marketing e di immagine dedicate a un paniere di produzioni lombarde, sia nei confronti di buyers, distributori e importatori sia nei confronti del pubblico, attraverso partecipazione a fiere, rassegne gastronomiche, eventi con il coinvolgimento della ristorazione e altro ancora, nell’ottica di rafforzare, in una logica di sistema, quanto già fatto in questi anni da Regione Lombardia e dal Sistema Camerale lombardo. La Lombardia è la prima regione agroalimentare italiana, rappresentando quasi il 14% della produzione alimentare nazionale, con un valore medio complessivo di 20 miliardi di euro (19% del fatturato agroalimentare nazionale). I 26 prodotti DOP e IGP lombardi rappresentano il 17% del totale nazionale, mentre i 5 vini DOCG e i 14 vini DOC il 7% del totale nazionale, con primati nella produzione di Bollicine e Spumanti metodo Classico e vini di montagna. A queste eccellenze, si affiancano gli oltre 230 prodotti tradizionali e centinaia di prodotti biologici.

TOSCANA IN CINA PROVE DI PARTERNARIATO

(NoveColonne ATG)  Firenze-  Il Sistema economico toscano sotto la lente del Governo cinese. Grazie alla collaborazione nata tra Toscana Promozione e la China and Italy School of Policy di Ferrara, venti funzionari governativi cinesi saranno domani a Firenze per approfondire il modello di “sviluppo diffuso” della Toscana che, se opportunamente declinato, potrebbe aiutare la Cina a ridurre il gap che ancora separa le campagne dalle zone più industrializzate del paese. Una delegazione che vede tra i suoi componenti i rappresentati di istituti di scienza e tecnologia, di centri per lo sviluppo economico e di Università. Prima esperienza del genere in Italia, la China and Italy School of Policy di Ferrara ha iniziato le sue attività nel 2007 con l obiettivo di rafforzare il dialogo tra Italia e Cina offrendo opportunità di confronto tra i territori, le imprese e le istituzioni dei due paesi. La tappa fiorentina   è la prima fatta dalla Scuola ferrarese, fondata dal professor Marco di Tommaso, in Toscana. A Villa Fabbricotti,  si e parlerà di politiche per l’ industria, di sviluppo locale, di attrazione e di innovazione.  Ma anche di distretti e cluster industriali con un confronto sui mercati internazionali tra made in Tuscany e made in China. Una tappa voluta da Toscana Promozione che sta lavorando alla nascita di un partenariato stabile con la Cina. E proprio il paese asiatico sarà, nel 2010, al centro delle attività dell’ Agenzia di Promozione Economica della Toscana che, peraltro, è già presente a Shanghai con una propria sede operativa. Da tempo la Cina guarda con attenzione al modello di sviluppo italiano, e a quello tosco-emiliano nello specifico2, ha spiegato Stefano Giovannelli, Direttore di Toscana Promozione, il quale ha sottolineato la volontà dell’Agenzia di fare di quello toscano, un modello di sviluppo esportabile. “Uno dei nostri obiettivi per il prossimo anno – ha proseguito Giovannelli – è quello di dar vita ad un partenariato stabile con la Cina che punti ad un confronto diretto non solo in campo prettamente economico ma anche nell’ambito delle politiche di sviluppo. Solo così sarà possibile cogliere a pieno le tante opportunità che questo paese può offrire alle nostre imprese”.     

AL MUSEO DELL’ARA PACIS di roma IL DESIGN ITALIANO

(NoveColonne ATG)Roma - Un viaggio unico nel design made in Italy. Al museo dell’Ara Pacis di Roma  fino al 31 gennaio la mostra “Disegno e design”. L’allestimento, propone un percorso attraverso un secolo di innovazione e progettualità. Non solo la mitica Vespa, si potranno ammirare gli oggetti e i brevetti più disparati: dalla scarpa Ferragamo del ’39, alla famosissima bottiglia dell’Amara San Pellegrino o a quella triangolare del Campari, disegnata dal genio futurista Fortunato Depero, passando per la macchina da cucire Mirella verde salvia, ai pacchi di pasta della Barilla “con ben cinque uova”. Tutti i simboli dell’Italia del ‘900 dalle ristrettezze della guerra, all’entusiasmo della ripresa, fino all’innovazione tecnologica di fine secolo.

 

 

REGIONI

TRENTO: GIOVANI NELLA GRANDE MELA PER STUDIARE LA PACE

(NoveColonne ATG)  Roma - Si è conclusa la seconda tappa del progetto formativo in materia di politiche giovanili “Oltre i confini 3” promosso dalla Provincia autonoma di Trento. Ventotto ragazzi, selezionati dai piani giovani di zona e d’ambito del Trentino, sono da poco rientrati da una settimana di studio a New York. Dopo una prima fase di formazione introduttiva, tenutasi in ottobre a Candriai, i giovani sono realmente andati oltre i confini, entrando fisicamente nei luoghi dove si lavora per favorire e sostenere la pace nel mondo e per risolvere i principali problemi politici, economici, sociali, umanitari ed ambientali. La settimana a New York ha previsto una serie di incontri all’Onu con alti funzionari e rappresentanti della delegazione della commissione europea, della rappresentanza permanente dell’Italia, della divisione per lo sviluppo sostenibile e con l’osservatore permanente della Santa Sede. Estremamente interessanti si sono rivelati anche gli incontri con il prof. Aldo Civico della Columbia University e con il dott. Francesco Mancini dell’International Peace Institute. Il programma formativo è stato tarato sugli obiettivi essenziali del progetto, che sono quelli di sensibilizzare ed avvicinare i giovani alle questioni dell’attualità internazionale e di favorire un loro ruolo nella creazione e sviluppo di una comunità, locale e globale, competitiva nella solidarietà ed attenta a valori quali lo sviluppo sostenibile, la cooperazione, l’integrazione e la leadership responsabile. E’ giunto ora il momento di tracciare un bilancio delle esperienze formative fin qui realizzate e di restituire al territorio trentino alcune “pillole” di quanto appreso. Si terrà a gennaio la terza ed ultima fase del progetto, quella appunto restituiva, dove i ventotto ragazzi di “Oltre i confini 3” potranno confrontarsi con alcuni rappresentanti del tessuto economico, politico e sociale locale; sarà quella l’occasione anche per rilanciare nuove proposte progettuali, questa volta partendo proprio dalla realtà trentina.

MAR DEL PLATA, CONCLUSE LE TRE GIORNATE DEDICATE ALL’EMILIA-ROMAGNA

(NoveColonne ATG)Mar del Plata - Il 28, 29 e 30 novembre scorso, l’Associazione Emilia-Romagna di Mar del Plata con i consultori Monica Rizzo e Marcelo Carrara ha organizzato una serie di eventi per celebrare con la fine d’anno la Regione Emilia Romagna. La città balneare argentina sta diventando, grazie all’attiva comunità italiana, una delle capitali dell’italianità nel mondo.  Il 27 è arrivata in città, invitata dall’Associazione Emilia-Romagna, Paola Brandani, nata a Bologna e da oltre trent’anni residente a Buenos Aires, da dove diffonde la cucina italiana grazie alla sua partecipazione a Canal Utilisima, canale radiofonico e televisivo, seguito nell’intera Argentina. “Brandani è un’icona della gastronomia italiana per tutti gli argentini ed è stato un grande onore riceverla per tutti gli emiliano-romagnoli”, ha sottolineato Marcelo Carrara. La giornata di sabato è cominciata con la partecipazione della Brandani al programma radiofonico “Radio Emilia-Romagna” gestito dai giovani dell’Associazione Emilia-Romagna, in onda tutti i sabati dalle 14 alle 15 ore (ora argentina) da oltre tre anni grazie al supporto della Consulta degli Emiliano Romagnoli nel Mondo, anche su Internet (www.991fmciudad.com.ar ). In seguito, presso l’Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Nazionale di Mar del Plata, si è tenuto l’incontro di cori organizzato dal Coro Emilia-Romagna di Mar del Plata diretto dal maestro Hernan Morales, davanti a una platea di duecento persone. L’entrata era libera e gratuita: “si chiedeva soltanto – riporta Carrara - un alimento non deperibile, abiti o giocattoli per collaborare con l’Ong PANEET, che da anni lavora con i pazienti bambini malati di cancro. Così comincia un nuovo percorso di solidarietà tra l’Associazione Emilia-Romagna di Mar del Plata e l’associazionismo solidale del territorio marplatese. La domenica, la Brandani e il consultore Carrara hanno partecipato al programma radiofonico di Felisa Pomilio, vice presidente del Comites di Mar del Plata e da ventidue anni in onda per tutta la provincia di Buenos Aires con il suo programma “Italia fra Noi”, uno di più ascoltati dell’Argentina. Quindi l’appuntamento alla V Fiera Internazionale del Libro di Mar del Plata, presso il salone Antonio Di Benedetto. Davanti a un centinaio di persone, la Brandani ha presentato il suo ultimo libro “Cucina Italiana” all’interno del programma italiano organizzato dal Consolato d’Italia insieme agli emiliano-romagnoli locali. La Brandani ha risposto alle domande del pubblico sulla cucina italiana, in particolare quella della Emilia-Romagna, raccontando anche di aver partecipato nel 2003 a Bologna a una gara di “tagliatelle al ragù petroniano” insieme ai dodici apostoli della cucina bolognese. Nello stand “Italia” della Fiera del Libro, l’Emilia-Romagna era presente con diversi libri e dvd, tra cui il video realizzato dall’Assessorato del Turismo dell’Emilia Romagna in collaborazione con la Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, grazie al quale i visitatori hanno potuto apprezzare la ricchezza turistica della nostra Regione.

MARCHIGIANI NEL MONDo: ASSOCIAZIONismo FOCUS PROGRAMMA TRIENNALE

(NoveColonne ATG)  Roma - Giornata di lavoro per i 161 marchigiani nel mondo, lo scorso 8 dicembre a Macerata, in occasione della quinta edizione della Giornata delle Marche. L'occasione per le celebrazioni della festa dell'identità regionale è servita a riunire i tanti connazionali rappresentanti delle varie associazioni presenti al di fuori dell'Italia per la VI Conferenza regionale, la II Conferenza dei giovani e il Consiglio dei Marchigiani all'estero. All'interno dell'Auditorium S. Paolo è  stato presentato ufficialmente il Programma triennale degli interventi regionali a favore degli emigrati marchigiani per gli anni 2010/2012 e il Piano annuale dell'emigrazione 2010. I dirigente del Servizio regionale Internazionalizzazione, Raimondo Orsetti, ha illustrato le linee guida del Programma che si pongono in continuità con il precedente e che poggeranno ancora una volta sull'associazionismo. “L'associazionismo - spiegano  - è il grande patrimonio socio-culturale del mondo degli italiani all'estero e quindi di ogni singola Regione. Le associazioni rivestono un'importanza di rilievo sia per la loro capacità di aggregazione e di unione tra le comunità marchigiane sparse nei vari Paesi e la Regione, sia per la loro capacità di farsi portavoce delle istanze delle comunità di riferimento verso di noi e verso i Paesi ospiti. Costituiscono una grande opportunità per lo sviluppo locale e transnazionale, sia in rapporto all'Italia che ai Paesi esteri dal punto di vista culturale, sociale ed economico”. Le azioni saranno rivolte alla promozione permanente per estendere la base associativa. Un'attenzione particolare sarà data ai giovani e alla ricerca di strumenti e iniziative volti a sviluppare la loro partecipazione. Si punterà su un'ulteriore semplificazione delle procedure nei rapporti amministrativi e contabili con le associazioni, nella ricerca e sperimentazione di nuove formule di aggregazione, nello sviluppo di più adeguati strumenti di comunicazione virtuale, nella costituzione di una banca dati dell'emigrazione marchigiana. “Altro elemento fondamentale - sottolineano – sarà la diffusione della lingua italiana, vero elemento cardine della nostra identità, non solo nei confronti dei giovani, come è successo finora, ma anche verso chi è meno giovane. Inoltre, si proseguirà con la raccolta documentale finalizzata all'avvio di un Museo dell'Emigrazione marchigiana che potrebbe sorgere proprio in territorio maceratese”. Con le Amministrazioni provinciali i principali assi di cooperazione saranno rivolti alla conoscenza e alla memoria dell'emigrazione, agli scambi giovanili, promuovendo ulteriori gemellaggi ed ampliando le attività degli educational tour. Con i Comuni si confermano gli interventi rivolti al sostegno sociale, al rientro definitivo degli emigrati e dei loro discendenti, al rientro temporaneo di anziani che dalla loro emigrazione non hanno più fatto ritorno nelle Marche e agli scambi giovanili con i Comuni gemellati in aree di forte emigrazione marchigiana. Un Protocollo definirà il processo di condivisione annuale degli interventi e le modalità organizzative per la sua attuazione.

SUCCESSO PER SETTIMANA ABRUZZESE IN VENEZUELA

(NoveColonne ATG)Caracas  - Una settimana intensa di impegni quella appena conclusa a Caracas dal presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo, Nazario Pagano e dalla sua Delegazione, giunti in visita per la prima volta in Venezuela su invito della Federazione delle Associazioni abruzzesi. Pagano era accompagnato dai consiglieri Ricardo Chiavaroli e Luciano Terra, dal dirigente della segreteria della presidenza, Guido D’Urbano, e dal responsabile dell’Ufficio stampa Fabio Sciarra, oltre che dall’Assessore al Turismo della Provincia di Pescara, Aurelio Cilli. Il presidente della Federazione delle Associazioni Abruzzesi, Giovanni Margiotta, di concerto con l’Ambasciata d’Italia e l’Ice, ha programmato una serie di attività e di incontri di rilievo, affinché la Prima Settimana Abruzzese organizzata in Venezuela fosse di utilità ai massimi rappresentanti regionali, con l’intento di collaborare da questa lontana terra a riattivare l’economia della Regione dopo il terremoto del 6 aprile scorso. Infatti, dopo una prima raccolta di fondi da parte della Federazione e di altre organizzazioni, l’intenzione è quella di favorire l’apertura di nuove forme di cooperazione attraverso investimenti e interscambi commerciali tra l’Abruzzo e il Venezuela. In questo sens si sono svolti gli incontri con il viceministro per il Turismo venezuelano, Luis Arriaga, e con il Sindaco di Puerto Cabello, Rafael Lacava, già Ambasciatore del Venezuela in Italia, tra l’altro di origini abruzzesi.  Con Arriaga si è già arrivati all’apertura di approcci di cooperazione nel settore turistico, sociale ed ecosostenibile, partendo dall’offerta di corsi di formazione professionale da parte della Regione Abruzzo, che molto presto vedrà un gruppo di venezuelani in Abruzzo, contando sulla disponibilità della Provincia di Pescara di inserire gli stagisti per la conclusione del percorso formativo in strutture alberghiere della costa. L’Abruzzo, Regione Verde d’Europa, con i suoi Parchi e Riserve montani e marini, eccelle anche nel campo alberghiero, con la sua Scuola dei Cuochi di Villa Santa Maria, famosa in tutto il mondo.

 

ITALIA NEL MONDO

GIOVANI EMIGRATI SCRIVONO A NAPOLITANO: FERMI FUGA ALL'ESTERO

(NoveColonne ATG)  Roma - Sedici giovani professionisti italiani emigrati all’estero hanno scritto una lettera aperta al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ai presidenti emeriti Carlo Azeglio Ciampi, Oscar Luigi Scalfaro e Francesco Cossiga nella quale chiedono di fermare la “fuga” dei giovani italiani all’estero “per fuggire dal Paese più immobile d’Europa. Un concentrato di immeritocrazia, nepotismo e gerontocrazia che ha pochi pari nel Vecchio Continente. Un Paese che preferisce parcheggiare i propri giovani - le forze più creative e innovative della società -, relegandoli in angoli spesso scomodi, tra lavori precari e un welfare state a quasi totale carico della famiglia di origine. Anche per questo l’Italia non è Europa”. I sedici giovani firmatari - dal compositore al ricercatore, dall’imprenditore e consulente al professore universitario, dall’ingegnere al funzionario di organizzazione internazionale - sono tra i protagonisti del progetto “La Fuga dei Talenti” che fa riferimento al blog http://fugadeitalenti.wordpress.com – nella quale si trova il testo integrale della missiva - e al libro “La Fuga dei Talenti” di Sergio Nava (edizioni). Nel loro appello ai quattro Presidenti, inviato per conoscenza anche ai presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani, e al ministro della Gioventù Giorgia Meloni, scrivono: “Avviate voi per primi, con l’autorità morale di cui godete, il cambiamento. Rendete questo Paese un luogo dove i giovani possano vivere e affermarsi solamente sulla base del proprio merito, senza bisogno di parentele e cooptazioni. Rendete l’Italia una democrazia finalmente compiuta”. “Illustrissimi Presidenti, siamo consapevoli delle enormi difficoltà da affrontare per invertire questo processo emorragico, ma affidiamo alle Vostre mani questa lettera, nella speranza che diventi possibile immaginare un futuro meno nomade per i giovani talenti italiani” si legge nel finale dell’appello. I sedici firmatari elencano i motivi per cui hanno lasciato l’Italia e non intendono tornarvi. Tra questi: “Non potrei mai esistere nel mio Paese in quanto compositore di musica classica”, denuncia Oscar Bianchi (34 anni, Usa-Germania); “Il valore della meritocrazia non è più rispettato in Italia”, aggiunge il ricercatore Luca Candeago (28 anni, Spagna); “Questa Italia, di giorno in giorno, si allontana da quell’ideale di eccellenza che ci aveva portato ad essere una nazione invidiata e rispettata nel mondo”, nota con amarezza l’imprenditore Michele Lanzinger (35 anni, Spagna); “Noi emigrati non percepiamo di poter contare sul sistema-Paese che ci ha formati per anni: non vi è alcun interesse ad instaurare una collaborazione con noi”, rincara la docente universitaria Teresa Fiore (39 anni, Usa). Allo stesso tempo, hanno le idee chiare su cosa li spingerebbe a tornare: “Potrei tornare se il mio Paese si trasformasse in una Meritocrazia”, sintetizza il consulente Giuliano Gasparini (33 anni, Spagna); “Rientrerei, se la tassazione più elevata e la minore retribuzione italiana venissero compensate da una riduzione temporanea dell’aliquota fiscale”, propone l’altro consulente Francesco Dellisanti (33 anni, UK); “Tornerei, se l’università italiana diventasse un sistema aperto, in grado di offrirmi delle reali possibilità di lavoro”, scrive la docente universitaria Cristina Cammarano (36 anni, Usa); “Rientrerei, se l’Italia diventasse un Paese aperto ed economicamente dinamico”, chiosa la designer Patrizia Iacino (38 anni, Usa).

PENSIONATI, GARAVINI (PD): GOVERNO INDIFFERENTE A EMIGRATI ANZIANI

(NoveColonne ATG) Roma - In una lettera alle democratiche e ai democratici in Europa, la deputata eletta nella circoscrizione Estero Laura Garavini (Pd) si appella ai connazionali in occasione della seconda giornata di mobilitazione internazionale, indetta dai sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil. “L’indifferenza dell’attuale Governo italiano nei confronti dei nostri pensionati residenti all’estero è preoccupante. Coloro che, con il loro lavoro e le loro rimesse, hanno dato un contributo notevole alla crescita dell’economia italiana continuano a non essere presi in considerazione da questo Governo”, dichiara Garavini. “E’ per questo, per dare un segnale forte e inequivocabile a sostegno degli anziani e dei pensionati italiani nel mondo – aggiunge la deputata del Pd - che ho deciso di appoggiare la piattaforma di Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil in occasione della seconda giornata dei diritti e della dignità dei pensionati italiani all’estero”. L’assegno di solidarietà per gli anziani in condizioni di povertà, il ripristino dell’‘assegno sociale’ per chi ritorna in Italia, senza l’obbligo dei dieci anni di residenza continuativa, la sanatoria degli indebiti pensionistici e i problemi legati al pagamento delle pensioni Inps, l’esenzione dal pagamento dell’Ici e la ratifica delle convenzioni internazionali in materia di sicurezza sociale sono tutte questioni che vanno affrontate con estrema urgenza.

INDIA: FALCONE ASSOLTO DA ACCUSA TRAFFICO DI DROGA

(NoveColonne ATG)Roma - La sezione dell’Alta Corte di Shimla, composta dai giudici Surinder Singh e Surjit Singh, ha assolto Angelo Falcone e gli altri coimputati dall’accusa di traffico internazionale di droga, ordinandone l’immediato rilascio dalla prigione di Nahan. Angelo Falcone era stato arrestato con Simone Nobili il 9 marzo 2007, al loro primo viaggio all’estero nella località di Mandi dalla polizia locale che sosteneva fossero in possesso di 18 chili di hashish e per questo condannati a 10 anni di carcere in primo grado. Giovanni Falcone, padre di Angelo, ed Elisabetta Zamparutti, la deputata Radicale che ha seguito il caso anche recandosi in visita alla prigione indiana dove era detenuto Angelo e gli altri connazionali, hanno così commentato la felice notizia: “Siamo sempre stati certi dell’innocenza di Angelo e di Simone Nobili e diamo atto alle autorità indiane di avere accertato la verità. L’esito positivo della vicenda è stato anche il frutto di iniziative nonviolente, tra cui un lungo sciopero della fame, e di dialogo con le autorità italiane che ringraziamo per quanto hanno fatto. Certo è che l’attenzione che ha avuto Angelo deve essere non un’eccezione ma la regola per tutti i nostri connazionali detenuti all’estero e troppo spesso dimenticati”.

GIULIANI (CNE): SI’ A PLURALISMO ASSOCIAZIONI ESTERO

(NoveColonne ATG)  Roma - “La Cne è per il pluralismo delle associazioni all’estero, a favore della loro disseminazione in modo estensivo dalle parrocchie italiane ai centri culturali alle scuole ai patronati pensiamo che le stesse debbano poter nascere e vivere in autonomia e nella piena libertà del diritto di associazione. E’ per questo che  respingiamo e combattiamo tutte quelle proposte che mirano a ridurne il  numero, a chiudere gli spazi ad imporci il silenzio nei Comites e nel Cgie”. Lo ha detto il presidente della Consulta nazionale per l’emigrazione, Rino Giuliani, in occasione del convegno Unaie di Treviso di sabato scorso. “Noi siamo contrari alla riduzione dei Comites che produrrebbe una frattura fra rappresentanza di base e territori, con la riduzione della partecipazione e dell’esercizio dei diritti di cittadinanza.  Respingiamo l'eliminazione del mondo associativo nel circuito di formazione dei Comites e nell'elezione dei membri del Cgie. La radice associazionistica del Cgie e dei Comites sono la migliore garanzia del loro ruolo insostituibile nel sistema delle rappresentanze democratiche degli italiani all’estero”. Secondo Giuliani “ci sono senatori eletti dall’estero espressione dell’associazionismo che vorrebbero farci scomparire ed altri che ci vorrebbero ridurre a mera testimonianza.  Dal governo nel suo insieme non possiamo dire che sia venuto, sin dalle prime dichiarazioni di Mantica, il giusto riconoscimento del ruolo delle associazioni o che  ci sia stata una chiara  consapevolezza dell’importante ruolo di promozione sociale  ed umana delle associazioni né che siano  state promosse forme di sostegno finanziario. Il sottosegretario con delega per gli italiani all’estero più volte ha affermato che non crede a questo associazionismo e che il suo pensiero va ad una emigrazione nuova di giovani professionisti ed imprenditori, non meglio definita che si rivolge a paesi nuovi e che , questa sì, sarebbe degna di tutela  e di riconoscimento”. Dunque, conclude Giuliani, la domanda che ci facciamo oggi è se un patrimonio esistente di migliaia di associazioni ha trovato o può trovare un effettivo, convinto, non strumentale riconoscimento delle nostre istituzioni, Parlamento, governo ma anche realtà intermedie fondamentali quali i partiti politici riconoscono  e rispettano il ruolo di rappresentanza sociale delle associazioni e quindi la possibilità delle consulte dell’emigrazione e della Cne di concertare e negoziare per gli italiani all’estero?”. Infine Giuliani spiega che per quanto riguarda l’associazionismo, “nei rapporti con le Regioni, vanno evitati atteggiamenti di tipo strumentale, vanno arginati, per mantenere un orientamento e un indirizzo capace di generare legami più ampi e profondi di carattere sociale e culturale, oltre che economico e commerciale”.

ITALIA-AMERICA LATINA, STEFANI (LEGA): PMI CHIAVE PER INTERNAZIONALIZZAZIONE

(NoveColonne ATG)Roma - Stefano Stefani, presidente della commissione Esteri della Camera dei Deputati, affiancato dal Ministro panamense Giselle De Calcagno, ha aperto a Milano il primo panel della quarta conferenza nazionale Italia-America-Latina. Stefani ha particolarmente insistito sull’esperienza italiana delle piccole e medie imprese che, ha detto, ”costituiscono non solo un successo economico dell’Italia ma sono soprattutto la chiave che spiega la rivoluzione che l’Italia ha realizzato nell’ultimo quarto di secolo “. L’America latina – ha aggiunto l’esponente della Lega – può costituire, oltre che un mercato di sbocco per le nostre esportazioni, una sorta di laboratorio in cui realizzare quella evoluzione al passo con i tempi che tutti ci aspettiamo dal sistema produttivo italiano, e che porti all’effettiva internazionalizzazione e crescita dimensionale delle piccole e medie imprese nazionali’’.  L’idea di base proposta da Stefani e condivisa da De Calcagno è quella di ‘’sviluppare la costituzione di jont ventures tra le aziende italiane e latino- americane in quanto forma privilegiata per lo scambio di imprenditorialità e strategie di mercato”.

JERSEY SHORE, PDL: QUEL REALITY SHOW DENIGRA GLI ITALIANI

(NoveColonne ATG)Roma - La rappresentazione del giovane italo-americano trasmessa dal reality show “Jersey shore”, in onda sul canale Mtv negli Stati Uniti, è “fortemente improntata sui peggiori stereotipi degli italiani negli Usa” e raffigura “i discendenti italiani come personaggi volgari, violenti e rissosi”. Lo denuncia il senatore del Pdl Nicola Di Girolamo in una interrogazione al ministro degli Affari esteri al quale chiede “quali passi intenda intraprendere per la salvaguardia del buon nome dell'Italia e degli italiani e specialmente delle molte centinaia di migliaia che vivono negli Usa, e dei nostri interessi turistici così gravemente lesi da questo programma televisivo”. La serie, che ha già sollevato le proteste della comunità italiana negli Usa, prosegue Di Girolamo, è fortemente improntata “sui peggiori stereotipi degli italiani negli Usa: i concorrenti sono chiamati tutti Guido, dal nome con cui offensivamente vengono etichettati gli italo-americani delle classi più umili, e le ragazze sono chiamate Guidettes”.

 

 

FARNESINA

MINE ANTIUOMO, MANTICA: PIANO COMUNE PER DARE SLANCIO A LOTTA

(NoveColonne ATG)  Roma - Il Sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri Alfredo Mantica ha partecipato a Cartagena, in Colombia, alla Seconda Conferenza di Riesame della Convenzione di Ottawa contro le mine antipersona. "L'obiettivo della Conferenza di quest'anno - spiega il sottosegretario Mantica - è giungere all'adozione di un piano d'azione comune in grado di fornire nuovo slancio alla lotta contro le mine antipersona. Oggi più di ieri, siamo chiamati ad uno sforzo comune che non possiamo rinviare e che, a nostro avviso, dovrà progressivamente focalizzarsi sugli obiettivi umanitari della Convenzione. L’Italia condivide pienamente le posizioni espresse dalla Presidenza dell'Unione Europea. Desidero tuttavia aggiungere qualche ulteriore considerazione dal punto di vista prettamente nazionale.  Ancor prima della ratifica della Convenzione, l'Italia ha fatto della lotta alle mine antipersona una delle sue priorità politiche, guadagnandosi coi fatti autorevolezza e credibilità. Lo ha fatto attraverso il completamento della distruzione dei propri arsenali di mine antipersona in anticipo rispetto alla scadenza prevista dalla Convenzione; attraverso l'adozione di una legislazione particolarmente avanzata; attraverso lo stanziamento di consistenti risorse per le attività di sminamento umanitario, sia sul piano bilaterale, sia attraverso l'Unione Europea.  Benché la Convenzione di Ottawa sia ormai un punto di riferimento internazionale in tema di disarmo umanitario, ancora troppi sono gli Stati che restano al di fuori della Convenzione. Non può esservi spazio per zone d'ombra; la sua applicazione deve essere universale. E' un obiettivo che rimane imprescindibile". "Alleviare le sofferenze delle vittime delle mine antipersona - prosegue Alfredo Mantica - è un dovere di tutti. E' il più profondo senso della giustizia a ribellarsi dinanzi all'immagine di vite segnate per sempre dalla presenza delle mine antipersona. Decisiva sarà la nostra capacità di individuare e sostenere progetti in grado di migliorare concretamente il regime di vita delle vittime delle mine, favorendone il pieno reintegro nel tessuto sociale ed economico". "L'impegno dell'Italia nell'attuazione della Convenzione di Ottawa è stato incessante; le esigenze umanitarie hanno prevalso su qualunque altro genere di valutazione ed i nostri sforzi in termini di assistenza si sono focalizzati nelle aree geografiche dove più forte risulta essere l'emergenza umanitaria. L'assistenza alle vittime, in particolare, è una questione che tocca profondamente la sensibilità dell'Italia; anno dopo anno, questo tema è destinato a diventare la sfida più probante e importante nell'ambito di applicazione della Convenzione. E' quindi intenzione dell'Italia, sin dai prossimi anni, dedicare sempre maggiore attenzione a progetti destinati ad assistere le vittime delle mine antipersona; donne e uomini, spesso in giovanissima età, che hanno ingiustamente sofferto e meritano tutto il nostro sostegno. Sino a quando esisterà al mondo anche solo una vittima - conclude Mantica - delle mine antipersona, il nostro impegno non potrà considerarsi esaurito".

FARNESINA, STANZIATI QUASI 5 MILIONI PER PROGETTI IN LIBANO

(NoveColonne ATG)Roma - Il comitato direzionale della Direzione generale per la Cooperazione allo sviluppo del Ministero degli Affari esteri ha approvato ufficialmente un pacchetto di nuove iniziative in Libano con uno stanziamento totale di 4.800.000 euro. Lo comunica in una nota l’Ambasciata d’Italia in Libano. Con queste risorse si procederà alla “realizzazione, in collaborazione con il Ministero della Salute, del progetto Applicazione della politica nazionale di sanità pubblica concernente le cure materne e infantili, per un totale di 1.300.000 euro. Questa iniziativa – si legge - ha l’obiettivo di fornire un pacchetto basilare di cure materne e infantili nelle aree più disagiate del Libano. Le attività del progetto riguarderanno molti aspetti sanitari, tra cui il miglioramento delle cure materne e infantili negli ospedali pubblici; la collaborazione tra centri medici di alto livello e gli ospedali pubblici; il rafforzamento del ruolo delle tecnologie informative come strumento di supporto per le ostetriche”. Duecento mila euro saranno destinati invece alla “realizzazione del progetto Potenziamento e miglioramento dell’offerta turistica di Baalbeck e della Bekaa superiore. Questa iniziativa si propone di sostenere il Ministero del Turismo e il Comune di Baalbeck” per aumentare le potenzialità turistiche di quell’area, “aggiornando il Piano Guida Nazionale e fornendo appoggio alle piccole e medie imprese”. Il contributo più sostanzioso, 1.800.000 euro, andrà al progetto ‘Prospetto di mappa idrica del Libano’ del programma di sviluppo delle Nazioni unite per “pianificare la gestione delle risorse idriche sotterranee in Libano, attraverso la predisposizione di una serie di mappe idrogeologiche che coprano l’intero territorio libanese. L’obiettivo principale di questo progetto – si legge - è di tracciare una dettagliata mappa idrogeologica del Paese”. Infine, il resto dei contributi, 1.480.000 euro, andrà al programma di sviluppo industriale delle Nazioni unite nell’ambito del progetto Consolidamento della comunità e potenziamento dei mezzi di sostentamento con “l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei piccoli produttori e di riabilitare le imprese agricole danneggiate dalla guerra, attraverso il rafforzamento della comunità e la promozione di accordi di sviluppo”.

 

FARNESINA, il video “L’AVVENTURA ITALIANA IN ASIA CENTRALE” VINCE PREMIO ONU

(NoveColonne ATG) Roma - Il video “L’avventura italiana in Asia centrale”, presentato dal Ministero degli Affari esteri nell’ambito dei lavori del G8 italiano a Trieste, realizzato da Duilio Giammaria con il contributo della società Graphistudio, ha vinto il prestigioso premio della United Nations Correspondents Association (Unca). Il premio, consegnato a New York dal segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon, è un prestigioso riconoscimento dell’Associazione dei Corrispondenti delle Nazioni Unite che ogni anno premia i migliori reportage televisivi sull’attività delle Nazioni Unite nel mondo. Realizzato su iniziativa del Ministero degli Esteri, “East meets west: an italian journey” dell’inviato del Tg1 della Rai Duilio Giammaria ripercorre le tappe dell’avventura archeologica e antropologica italiana in Afghanistan e Pakistan e del contributo degli esperti italiani alla comprensione di culture, società, in alcune delle aree più sensibili al mondo. Prodotto grazie al contributo della GraphiStudio, il documento è stato offerto dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, ai ministri degli Esteri presenti al G8 degli Esteri a Trieste nel giugno scorso. Una preziosa raccolta di aneddoti e immagine per ricordare il ruolo e del patrimonio di conoscenza che il nostro paese ha fornito alla comunità internazionale in Afghanistan e Pakistan.

SVIZZERA, IN CENTINAIA CONTRO CHIUSURA AGENZIA CONSOLARE A COIRA

(NoveColonne ATG)Roma - Centinaia di cittadini italiani e svizzeri hanno partecipato lo scorso 5 dicembre alla manifestazione contro la prevista chiusura dell’Agenzia consolare d’Italia di Coira, in Svizzera. Presenti anche diversi politici italiani, tra cui il senatore Claudio Micheloni, il deputato Gianni Farina e il segretario del Partito democratico in Svizzera Michele Schiavone, così come anche alcuni politici grigionesi tra i quali i deputati del Gran Consiglio Ilario Bondolfi e Urs Marti. Per sostenere la richiesta è stata inoltrata al Ministero degli Affari esteri, per il tramite dell’agente consolare responsabile della sede di Coira, Valentina Apostolovska, una lettera in cui si chiede al Governo italiano il mantenimento dell’Agenzia consolare.

FARNESINA: FRATTINI IN PALESTINA E ISRAELE

(NoveColonne ATG) Roma -  Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha compiuto una visita di lavoro nei Territori Palestinesi e in Israele. Erano in programma incontri con il Primo Ministro palestinese, Fayyad, con il Primo Ministro israeliano, Netanyahu, e con il Ministro degli Esteri israeliano, Lieberman. La missione ha consentito al titolare della Farnesina di acquisire informazioni di prima mano sulle prospettive del Processo di Pace. Frattini ha inteso dal canto suo sottolineare la necessità di un effettivo rilancio dei negoziati, con auspicata concretezza di intenti da ambo le parti nel perseguire la soluzione dei due Stati. Nel contesto del contributo dell’Unione Europea al progresso dei negoziati e alla stabilizzazione della regione, l’Italia è determinata a svolgere un ruolo di leadership nell’ambito dell’Unione Europea, allo scopo di ispirare posizioni equilibrate e non ideologiche che contribuiscano all’obiettivo di una conclusione giusta e duratura del conflitto. In particolare, l’Italia confida che la piena sintonia di posizioni fra Stati Uniti ed Unione Europea costituisca per le parti un forte incoraggiamento ad impegnarsi sul terreno della buona volontà e del ristabilimento della fiducia reciproca. Nel corso della visita sono state oggetto di approfondimento anche le prospettive del Libano, con particolare riguardo alla stabilizzazione politica interna ed al complesso versante dei rapporti fra Libano ed Israele, e gli ultimi sviluppi del dossier iraniano.

DIRITTI UMANI, MANTICA: TUTELA LIBERTA’ RELIGIOSE E’ PRIORITA’ PER ITALIA

(NoveColonne ATG)Roma - “La tutela della libertà di religione o di credo e delle minoranze religiose rappresenta una delle priorità dell’azione dell’Italia in materia di diritti umani. Si tratta di un campo apparentemente molto semplice, ma che in realtà è estremamente complesso proprio per le molte chiavi di lettura che ruotano attorno a questo principio”. Lo ha sottolineato, intervenendo in Senato nella discussione sulle mozioni sulla persecuzione dei cristiani, con particolare riguardo all’Africa, il sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica. “L’azione del governo – ha aggiunto Mantica – si basa sul fatto che la libertà religiosa in materia di diritti umani rappresenta uno dei cardini della nostra civiltà europea. Dobbiamo registrare, però, in diverse parti del mondo, crescenti attacchi, rivolti soprattutto nei confronti di persone di religione cristiana. A riguardo – ha detto Mantica – bisognerebbe fare un approfondimento perché i casi citati corrispondono anche a situazioni in cui la religione è strumento di lotta politica”. Il sottosegretario ha quindi ricordato quanto il governo “ha fatto in concreto: anzitutto ricordo che il 16 novembre scorso in sede di Consiglio affari generali delle relazioni esterne, cioè in occasione della riunione dei ministri degli Esteri, abbiamo posto agli ordini del giorno il problema degli atti di violenza contro le persone appartenenti a minoranze religiose, indicando nella difesa della libertà di religione non tanto una difesa del cristianesimo quanto la difesa di un principio che è fondante dell’Unione europea. Pertanto - ha aggiunto Mantica – se l’Unione europea non si fa garante e non si pone in prima fila nella lotta contro le discriminazioni delle minoranze religiose tradisce uno dei suoi elementi fondanti”. Mantica ha anche ricordato che l’Unione europea e l’Italia “sono state fortemente impegnate all’Assemblea generale delle Nazioni unite per il successo di una importante risoluzione contro l’intolleranza religiosa, che poi è stato approvata”.

 

SPECIALE COPENAGHEN

CLIMA: via al vertice della speranza, copenaghen diventa ‘hopenaghen’

(NoveColonne ATG) Roma -  È iniziato a Copenaghen l’atteso vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. “Copenaghen si trasforma in Hopenaghen, la capitale della speranza” ha detto il premier danese, Lars Loekkke Rasmussen nel suo discorso di saluto ai rappresentanti dei 192 paesi presenti al summit nella capitale danese. “Il mondo intero guarda al vertice di Copenaghen con l’auspicio di salvaguardare l’umanità e di dare speranza per il futuro” ha aggiunto Rasmussen che sottolinea: “A conclusione del vertice, dobbiamo essere in grado di restituire al mondo quello che oggi è stato garantito a noi: la speranza di un futuro migliore”. L’idea di futuro che ci aspetta se i governi del mondo non cominciano ad impostare politiche a breve e lungo termine per contrastare i cambiamenti climatici, è stato chiarito dagli stessi organizzatori del vertice che durante la cerimonia di apertura hanno proiettato un video più che esplicito sui danni del surriscaldamento globale: una bambina si addormenta tranquilla con il suo orsacchiotto e si risveglia in mezzo al deserto, costretta a scappare, con poche speranze, da terremoti e onde gigantesche. Le aspettative sul vertice sono dunque molto alte. Lo dimostrano anche le parole del segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon che si è detto convinto che il “summit si concluderà con un accordo firmato da tutti i capi di Stato”. Il presidente Usa Barack Obama ha annunciato la sua partecipazione nelle giornate di chiusura dei lavori del vertice, quando si prenderanno le decisioni finali. Mentre hanno suscitato non poche polemiche le dichiarazioni del ministro dell’Ambiente indiano Ramesh che ha parlato di un “accordo raggiunto” tra Brasile, India e Cina sul taglio delle emissioni. “India, Cina e Brasile – ha detto Ramesh - hanno una bozza di base. Una bozza che deve servire ad incanalare il negoziato”. Una posizione molto criticata dall’opposizione indiana che accusa il governo di avere in questo modo indebolito la delegazione indiana al vertice e la posizione autonoma dell’India rispetto al taglio delle emissioni. Intanto il segretariato dei Summit dei Premi Nobel per la Pace ha inviato a tutti i capi di stato coinvolti nel vertice di Copenhagen una lettera-appello per esortarli ad impegnarsi per risolvere radicalmente il problema dei cambiamenti climatici. Una esortazione che arriva anche dalla società civile. Sono già dieci milioni di persone di tutto il mondo ad aver firmato una petizione online per chiedere ai leader di concludere un accordo sul clima che sia ''equo, ambizioso e obbligatorio''. La risposta arriverà il prossimo 18 dicembre quando, dopo due settimane di lavori del summit, i capi di Stato dovranno finalmente arrivare ad un accordo”.

CLIMA: TENSIONE  AL  vertice DI copenaghen MA SI VA VERSO L’ACCORDO

(NoveColonne ATG)Roma - L’ottimismo dell’apertura cede il passo alle tensioni, alle differenze, ai diversi interessi economici e un accordo ambizioso e soprattutto vincolante sulle emissioni sembra sempre più lontano. I paesi cosiddetti in via di sviluppo hanno “reagito furiosamente” alle prime indiscrezioni trapelate riguardo ad una bozza segreta di accordo, d’iniziativa danese, che non terrebbe in considerazione la maggiore responsabilità dei Paesi industrializzati nella produzione di emissioni inquinanti e che inoltre fisserebbe al 2050 l’obiettivo di ridurre le emissioni globali di almeno il 50%. La bozza definitiva di accordo starebbe comunque prendendo forma. Si dovrebbe chiamare “Accordo di Copenaghen” e ad oggi è ancora di spazi lasciati in bianco dove dovrebbero essere inserite le cifre frutto degli ultimi giorni di negoziato, quando a Copenaghen arriverà anche il presidente Barack Obama. Il testo comincerebbe con una dichiarazione solenne: “Le parti sono d’accordo sul fatto che il cambiamento climatico è una delle maggiori sfide del nostro tempo e si impegnano a dare una risposta forte attraverso azioni nazionali immediate e cooperazione internazionale rafforzata per limitare l’aumento globale della temperatura ad un massimo di due gradi” lasciando comunque aperta la possibilità che i paesi in via di sviluppo non siano vincolati dall’accordo: “Le parti sono consapevoli che lo sviluppo sociale ed economico e l’aumento della povertà sono le prime priorità dei Paesi in via sviluppo”. L’accordo prevede un tetto per le emissioni il prima possibile e non più tardi del 2020. L’accordo crea inoltre un fondo economico d’urgenza per aiutare, tra il 2010 e il 2012 i paesi in via di sviluppo. Una bozza di accordo considerata poco ambiziosa da molti osservatori, che fanno notare come i punti previsti nel documento saranno certamente rivisti al ribasso. Intanto le tensioni non coinvolgono solo i delegati stipati nel Bella Center. Per le strade di Copenaghen continua la protesta delle associazioni civili, degli ambientalisti e di rappresentanti dei Paesi poveri. A Roma gli attivisti di Greenpeace sono saliti sul Colosseo per chiedere che dal vertice esca “un accordo storico”. Francesco Tedesco, responsabile Campagna Energia e Clima di Greenpeace ha dichiarato: “'Se i leader del mondo non agiranno adesso per ridurre i gas serra, il Pianeta andrà incontro a estinzioni di massa di specie animali e vegetali, migrazioni di massa e carestie, una bomba destabilizzante per la pace nel mondo”.

 

 

SPECIALE CONSOLATI

CONSOLATI: APPROVATE IN SENATO MOZIONI MICHELONI (PD) E PEDICA (IDV)

(NoveColonne ATG) Roma - Sono state accolte con modifiche dal Governo e approvate in Senato le mozioni numero 209 e 216 presentate rispettivamente dai senatori Claudio Micheloni (Pd) e Stefano Pedica (Idv) sugli uffici consolari all’estero e in particolare sul loro progetto di riorganizzazione che prevede, tra l'altro, la chiusura di 13 consolati nel territorio europeo, 2 negli Stati Uniti d'America, 2 in Australia, 1 in Sudafrica, la chiusura dell'ambasciata di Lusaka in Zambia, il declassamento di 4 consolati generali a consolati (Alessandria d'Egitto, Basilea, Gedda e Karachi).

CONSOLATI, MICHELONI: GOVERNO COSTRUISCA VERO DIALOGO

(NoveColonne ATG)Roma - "Aspettiamo dal Governo l'apertura per costruire veramente un dialogo che vada oltre la ripetuta disponibilità dell'Esecutivo a venire nelle Commissioni parlamentari di competenza ad illustrare le decisioni prese dalla dirigenza amministrativa del Ministero degli affari esteri". Lo ha auspicato il senatore del Pd, Claudio Micheloni, nel corso dell'illustrazione della sua mozione, approvata dall'Assemblea, sugli uffici consolari all'estero. "Questa mozione - ha spiegato Micheloni - vuole essere un'azione costruttiva con un duplice obiettivo. Il primo è volto a rappresentare la realtà dei quasi 5 milioni di italiani nel mondo che vivono situazioni, storie e realtà molto diverse tra loro e che esprimono anche bisogni diversi nei confronti dell'Amministrazione dello Stato; comunità italiane all'estero accomunate, però, tutte tra di loro da una fondamentale funzione di promozione dell'immagine, dei prodotti, dell'economia e della cultura italiana nel mondo con incalcolabili ritorni positivi per tutta l'economia e la politica estera italiana. Il secondo obiettivo - ha proseguito Micheloni - è quello di sostenere gli sforzi del Governo in un reale progetto globale di riforma della rete, dei servizi e della rappresentanza diplomatica italiana nel mondo. Il tutto deve avvenire nel rispetto degli specifici ruoli istituzionali: il Governo ha il dovere e la responsabilità di gestione del Ministero degli affari esteri, e dunque della rete diplomatica; il Parlamento ha il dovere di rappresentare le istanze dei cittadini che lo eleggono. Tutti e due hanno il dovere di dialogare nel rispetto reciproco al fine di dare le migliori risposte possibili al Paese. Da anni ormai ripetiamo un concetto basilare, secondo noi, per un piano di riforma dei servizi del Ministero degli affari esteri. Il nostro Dicastero ha una missione in più rispetto ai Ministeri degli esteri dei Paesi industrializzati.  

La prima - ha detto Micheloni - è la stessa di tutti i Ministeri degli esteri, cioè promuovere il Paese nel mondo, proiettare la politica estera, l'economia, l'immagine positiva dell'Italia nel mondo. Il Ministero degli affari esteri italiano, però, ha anche la missione di dare servizi ai 5 milioni di italiani che risiedono, lavorano e vivono oltre i confini italiani. Si tratta di servizi che, tra l'altro, gli italiani all'estero ripagano largamente con l'incalcolabile ritorno economico che hanno rappresentato, che rappresentano e che possono ancora rappresentare in futuro per l'Italia. Ho già fornito cifre ufficiali e, dunque, ne ricordo solo una: da sette Paesi europei i nostri pensionati, ex emigrati, fanno rientrare ogni anno in Italia oltre 3,3 miliardi di euro, pari a quelli derivanti da uno scudo fiscale, solo che quelli degli emigrati sono soldi puliti. Per la prima missione del Ministero degli affari esteri c'è bisogno di diplomazia; per la seconda missione c'è bisogno di servizi. Non è possibile che il Ministero degli affari esteri si autoriformi; è fin troppo evidente l'assenza di criteri oggettivi e razionali di economia ed efficienza nel piano presentato".

CONSOLATI, PEDICA (IDV): SOPPRIMERE CGIE NON RETE CONSOLARE

(NoveColonne ATG) Roma - “La questione della riforma della rete consolare non può prescindere da una revisione completa di tutto il panorama degli strumenti di rappresentanza degli italiani all'estero di cui dispongono il nostro ordinamento ed il nostro sistema culturale e sociale”. Questo quanto sostiene il senatore dell’Idv Stefano Pedica che ha presentato, riguardo alla questione della riorganizzazione della rete consolare, la mozione numero 216 approvata in Senato. Oltre alla mozione, infatti, Pedica è anche primo firmatario di un disegno di legge, in discussione in Commissione esteri, volto alla soppressione del Consiglio generale degli italiani all'estero e alla distribuzione delle funzioni esercitate dal Cgie fra i Comites, i Consolati e i parlamentari eletti all'estero, “ottenendo in tale modo – ha dichiarato Pedica - un ampio risparmio di risorse pubbliche”. Secondo il senatore dell’Idv, la riorganizzazione della rete consolare e la riforma degli organi si rappresentanza degli italiani all’estero devono andare di pari passo dal momento che nella linea dell'Italia dei valori, i consolati sono una risorsa “che non può venire sacrificata, quando invece tagli e razionalizzazioni delle risorse potrebbero avvenire su un altro organismo, ossia il Cgie”, ha evidenziato Pedica.

“Rispetto a mantenere in piedi due enti – ha proseguito - che costano e che svolgono praticamente le stesse funzioni, abbiamo preferito, come Italia dei valori, sopprimerne uno e potenziare l'altro”. Il Consiglio generale degli italiani all’estero, secondo Pedica, verrebbe sostituito quindi da Comites rafforzati e dai Consolati stessi, la cui autorità “deve accrescersi, anche grazie al rapporto di collaborazione da instaurarsi con i Comites”.