Riunione del 3 ottobre 2001
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Narrativa a cura di  Luisa Gabbiani Flynn.
 

Enologo Dr. Gianfranco Garganigo
Franco Giannotti e Gianfranco Garganigo brindano a Tony Bommarito della Bommarito Wines ed a tutti i sostenitori di Italiano per piacere

Poeta Prof. Anna Anghileri

Che i Vini d'Italia sia un soggetto che può entusiasmare molti di noi lo abbiamo riscontrato alla riunione del 3 ottobre durante la quale abbiamo hanno avuto il piacere di ascoltare Gianfranco Garganigo elogiare con passione i prodotti vinicoli italiani.  Per gentile concessione dell'importatore Anthony Bommarito, che non potendo esimersi da altri impegni non è potuto essere con noi, abbiamo trascorso una serata tra sapori e profumi inebrianti.  Il messaggio di Tony a tutti i presenti, riportatoci da Franco, è che i vini italiani di oggi sono indubbiamente di grande qualità e costano relativamente poco se li paragoniamo ai vini francesi e americani. 

In Italia si sta bene.  Il tenore di vita è alto, la gente è raffinata, istruita e pretende il meglio, perciò le aziende vinicole possono far fortuna soltanto producendo prodotti d’alta qualità.  La tecnologia ha contribuito macchinari ed impianti di prima classe.  L’acciaio inossidabile e fibre resinose impervie a contaminazioni e residui sono impiegati nella costruzione di tini e serbatoi di fermentazione, miscela e preinvecchiamento.  Botti e tini di rovere continuano ad essere usati per l’invecchiamento dei vini pregiati.  Il tutto è controllato dalla sanità e dalle cooperative formate dalle stesse aziende.  I produttori di vino italiani fanno le cose sul serio e le fanno bene.  Siamo quindi più che d’accordo con Tony Bommarito quando afferma che i vini italiani di oggi sono tra i migliori nel mondo.
 

Antonella Rastelli, Anna Anghileri, Evelina e Armando Pasetti, Guglielmo Kohn, Francesco Benavides Franco e Carmen Floretta, Angelica Sturgeon, Salvatore Sutera, Alice Murray John e Anna Mineo, Concetta e Virgilio La Scola, Paolo e Concetta Manno

Durante la serata abbiamo degustato ben sei  varietà di ottimi esemplari, direi pregiati, vini di cui Gianfranco non ha mancato di descrivere in minuti dettagli le caratteristiche e le qualità rendendone l’assaggio ancora più piacevole ed interessante.  Tra i bianchi, tutti del 1999, abbiamo iniziato con un ottimo Verdicchio delle Marche dell'azienda vinicola Bucci, che i nostri giudici hanno giudicato più amabile della seconda selezione, Torre di Tufi della ditta toscana Teruzzi Puthod.  Per il terzo assaggio Gianfranco è passato ad un eccellente Chianti Classico del 1998, proveniente dalla regione toscana (ovviamente) del Gallo Nero ed il Podere del Palazzino.  A questo punto eravamo ben condizionati a vini di buona qualità e l'eccezionale Barbera d'Alba di Parusso, Piemonte, annata 1998, che seguì parve imbattibile; ma dopo qualche momento di pausa il re dei Valpolicella, l'unico vino per il quale l'uva dopo essere raccolta è lasciata al sole per una settimana e più, e cioè l'Amarone del veneto Giuseppe Campagnoli, annata 1997, mandò in estasi gli amanti del vino rosso.  Assaggiato con riverenza e precauzione, anche per 15% contenuto alcolico (la maggior parte dei vini si aggirano attorno al 12%), l'Amarone a mio modesto parere non ha concorrenti in Italia o altrove.  L'unico rammarico sia per il Barbera che per l'Amarone è stato di non averli conservati per almeno altri cinque anni quando avrebbero raggiunto il massimo del loro sapore.  E dulcis in fundo infatti adattissimo per il dessert l’ultima selezione era un fantastico Moscato d’Alba, a premiare i presenti meno amatori dei vini impegnativi fin’ora serviti, che con il suo delicato e dolce aroma fu applaudito da tutti. 
Antonino Lombardo, Vincenzo Monteleone, Marianne Peri-Sack, Michele Lombardo Carol Lozano, Cathy Beffa, Herbert Hagemeier, Marcello e Johnetta Delli Zotti Martha Giordano, Bobbie e John Peduzzi, David Boresi, Silvia Paletta, Carl Giordano

Una serata degna di Bacco e ben orchestrata da Gianfranco Garganigo, il quale ha voluto inoltre esibire l'estro poetico recitando la drammatica creazione di Pavesi: “Ho visto la morte e aveva i tuoi occhi
Susan Stank, Eileen Kinsella, Maria Brandle, Maria Giannino, Elizabeth Sherman, Lucia Beare Barbera d'Alba e Amarone,
indubbiamente i migliori
RosaAnna e Gaudio Delle Cese, Mario Artioli, Gianfranco Garganigo, Nerina Giannotti

La poetessa di prammatica, però, che ha concluso questa serata inebriante è stata la cara amica Anna Anghileri che ricorderete ci regalò una bellissima presentazione su Giotto il dicembre scorso.  In visita da Verona, la Dott. Anghileri ha recitato “L'Infinito” di Giacomo Leopardi.

Alcune delle altre selezioni gentilmente 
offerte dalla Bommarito Wines Import
Gianfranco approva la selezione
 
Anna e l'Infinito di Leopardi

Tra una portata e l'altra dell'ottima cena preparataci dai coniugi Gandolfo, Franco Giannotti ha dilettato i presenti con una traduzione testuale (ahimè) dall'inglese all'italiano, di un manuale d'informatica, sezione “topi” (mouse) ed i loro organi operativi.