Riunione del 3 aprile 2002
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per ingrandirle - Selezionate "Riunioni" per ritornare all'indice delle riunioni. Narrativa a cura di  Luisa Gabbiani Flynn.
Cleopatra, chi era costei?


Anna di Palma Amelung

Anna di Palma Amelung è nata a Russi, in provincia di Ravenna.  Si è laureata in lingue straniere all’Università di Bologna ed ha insegnato francese all’Università di Bologna e Modena per diversi anni.  Si è poi trasferita a Toulouse (Francia), dove ha insegnato lingua e letteratura italiana alla scuola superiore e alla Società Dante Alighieri.  Dopo essersi stabilita a St. Louis, Anna ha ottenuto un dottorato in francese alla Washington University, dove ha insegnato francese e italiano per sei anni.  Adesso insegna latino e francese alla University City High School.

   Molto si è detto di Cleopatra.  Le antiche fonti storiche che ci rimangono, cioè Svetonio, Plutarco, Cassio Dione e Flavio Giuseppe, ce la presentano in modo completamente negativo, cioè come una donna intrigante, avara, lussuriosa, crudele, insomma una femme fatale che quasi riuscì a distruggere Roma e il suo impero. 

   Anche i giudizi letterari sono negativi oppure esagerati e fantastici.  Theophile Gauthier la chiama “la donna più completa che sia mai esistita”; Dante la considera “lussuriosa” e la manda direttamente all’inferno...; Orazio la chiama “fatale monstum”, cioè mostro e creatura prodigiosa al tempo stesso;  Properzio dice chiaramente che era una puttana;  Flavio Giuseppe la considera “insaziabile”, corrotta e rapace.  Cicerone è molto onesto e afferma “reginam odi”, cioè “odio la regina”.

   Ma chi era in realtà questa povera Cleopatra, tartassata ormai per ben duemila anni? 

   Cleopatra VII nasce ad Alessandria nel 69 avanti Cristo ed è figlia di Tolomeo XII Aulete.  Il nome significa “gloria a suo padre”, ed è un nome dinastico portato da sette regine e principesse.  La dinastia dei Lagidi, di origine greco-macedone, era stata stabilita da Tolomeo, generale e amico di Alessandro Magno, diventato re d’Egitto nel 305.
   Cleopatra viene educata come una futura regina.  Ben presto rivela doti intellettuali molto notevoli:  parla sette lingue straniere (fra l’altro parla anche l’egiziano, sola fra tutti i suoi parenti), studia poesia, lettere, e scienze.  Plutarco descrive il suo fascino tutto particolare, non perchè fosse bella, ma perchè sapeva comunicare con tutti, era divertente, arguta, con una voce incantevole ed armoniosa come uno strumento musicale. 
La sua carriera di regina comincia nel 51, alla morte del padre, col fratello e marito Tolomeo XIII, un bambino di soli 10 anni.  Con l’arrivo di Cesare in Egitto, inizia la love story fra Cesare e la giovanissima regina.  Cleopatra dà un figlio a Cesare (soprannominato Cesarione), e segue il generale a Roma, con grande scandalo dei benpensanti.  Cesare le fa anche erigere una statua nel tempio di Venere Genitrice (un altro scandalo) e le offre una bellissima villa sul Gianicolo. 
Dopo la morte di Cesare, Cleopatra si occupa interamente dell’Egitto e del risanamento economico del paese.  Come regina, rivela saggezza e lungimiranza: diminuisce le tasse degli agricoltori, apre nuove rotte commerciali verso l’Arabia, propone nuovi scambi con le tribù locali e riempie i cofani del tesoro egiziano.  Da lontano però continua a seguire le vicende politiche romane e la rivalità che si è ormai rivelata fra Ottaviano, erede
di Cesare, e Marco Antonio, due triumviri che si sono già spartiti i territori romani. Nel 41 Cleopatra incontra Antonio a Tarso.  La scena è ben orchestrata dalla regina per ottenere il massimo effetto su Antonio:  Cleopatra gli appare su una nave dorata decorata con vele di porpora, circondata da ancelle seminude e profumi inebrianti.  Il triumviro e la regina stabiliscono un’alleanza vantaggiosa per entrambi: lei aiuterà Antonio nella sua campagna militare contro i Parti; dal canto suo Antonio difenderà Cleopatra dai nemici e l’aiuterà a riprendere i territori perduti dai Tolomei.  L’amore nasce presto, e Cleopatra darà tre figli ad Antonio:  Cleopatra Selene, Alessandro Helios e più tardi Tolomeo.

   Nel 40 Antonio sposa Ottavia, sorella di Ottaviano, e poi torna in Egitto dove continua la relazione con Cleopatra; non solo, ma distribuisce territori romani ai suoi figli ed eredi.  Tutto ciò infuria Ottaviano che orchestra una campagna diffamatoria contro la coppia.

   Dopo il divorzio di Antonio e Ottavia, la situazione precipita.  La battaglia di Azio nel 31 risulta disastrosa per la flotta di Cleopatra, che riesce appena a sfuggire alla cattura.  In Egitto Antonio comprende che tutto è finito e si suicida.  Cleopatra incontra Ottaviano ed è disposta a patteggiare con lui, ma presto capisce che lui vuole mantenerla in vita solo per il suo trionfo.  Piuttosto che subire questa umiliazione, Cleopatra decide di suicidarsi.  Non sappiamo se sia stato un aspide o del veleno, oppure, come si pensa oggi, se sia stata in realtà assassinata da Ottaviano.  Era il 12 agosto del 30 e la regina aveva solo trentanove anni. 

   La straordinaria vita e morte di questa donna ha interessato pittori, scultori, letterati e registi dagli antichi romani ai giorni nostri.  La sua fama, però è di solito negativa, perché Cleopatra é sempre stata considerata come una donna perversa e intrigante, una femme fatale che ha quasi distrutto Roma.  Ma perché questo accanimento contro Cleopatra?  Il fatto è che Cleopatra era una donna, una regina straniera ed era ambiziosa.

   Inoltre Cleopatra era la madre di Cesarione, figlio di Cesare e co-reggente d’Egitto.  Gli studiosi moderni, per esempio Guy Weill Goudchaux, affermano che Ottaviano soffriva di un complesso di legittimazione, in quanto non era figlio di Cesare e non poteva ereditare né il consolato né la dittatura.  Cleopatra e Cesarione costituivano per lui una vera minaccia.

   Inoltre Cleopatra apparteneva a due mondi ben diversi, e passava a suo agio dall’uno all’altro.  In pubblico, essa rappresentava la dea egiziana Iside, dea della vita e della fertilità.  In privato, Cleopatra era una donna normale, greca, colta ed affascinante, che sapeva discutere di politica, letteratura e cosmetici (ha anche scritto due trattati, uno sui cosmetici e uno su pesi e misure.  Donna colta, ma anche forse un tantino pedante.... Gli storici moderni come Goudchaux parlano di sdoppiamento della personalità, di bipolarità della regina.

   Cleopatra era anche una donna liberata.  In lei si riunivano in modo armonioso e naturale l’immagine della moglie, della madre e dell’amante, cosa completamente sconcertante per i romani così attaccati com’erano alla loro tradizione maschilista e al mos maiorum . Quindi si è detto di lei che era promiscua, benché in realtà abbia avuto solo due legami amorosi (con Cesare e Antonio).

   Bisogna anche notare che la regina voleva rendere l’Oriente mediterraneo indipendente da Roma, come ai tempi di Alessandro Magno, con due capitali, una a Roma e una ad Alessandria.  (Infatti ai tempi di Alessandro ce n’erano due, una in Europa e una in Persia). La storia le darà ragione quando l’Impero Romano sarà diviso nel 284 dall’imperatore Diocleziano in due imperi, quello d’oriente e quello d’occidente.

   Com’era Cleopatra?  Bella?  Brutta?  Di lei ci restano pochissime immagini, perché furono quasi tutte distrutte da Ottaviano.  Da duemila anni a questa parte gli artisti l’hanno immaginata ed interpretata a modo loro. 

   La Cleopatra del Vaticano è probabilmente il ritratto più fedele della regina.  Tipici elementi sono l’acconciatura “a buccia di melone”, la benda reale, il naso certamente aquilino, e soprattutto l’espressione “leonina” del volto.  Con le sopracciglia leggermente aggrottate, questo volto rivela una giovane regina, forte e volitiva.

   Le monete fatte coniare da Cleopatra rivelano una regina che incute rispetto e anche paura: la narice rialzata, l’occhio allargato, il profilo aquilino, il mento pronunciato, la clamide dei generali, il collo taurino a persino il pomo d’Adamo sono tutti elementi caratteristici di una regina possente e mascolina.

   Nel Medioevo Antonio e Cleopatra, condannati dalla chiesa, sono spesso raffigurati come due peccatori nell’atto del suicidio.  Spesso gli artisti, piuttosto interessati a presentare un risvolto moralistico, sottolineano la loro sofferenza come segno di autopunizione.  Nel Settecento i pittori fiamminghi presentano Cleopatra come una bella regina, bionda e procace; anche Tiepolo sottolinea la sua bellezza, però veneziana, molto teatrale e carnevalesca.  Alla fine del Settecento, gli artisti neoclassici come Angelica Kauffmann e Louis Gauffier si interessano piuttosto al lato umano di Cleopatra, e quindi la rappresentano come una donna sofferente, debole, pallidissima, sconfitta e disperata. 

   Paese che vai, Cleopatra che trovi...In Inghilterra, Francis Stephanoff ritrae una Cleopatra vittoriana e un Antonio coi baffi, pronto a conquistare un impero per la sua regina (Cleopatra oppure Vittoria?).  La regina d’Egitto diventa quindi un simbolo del colonialismo inglese. Attraversiamo l’oceano e William Wetmore Story negli Stati Uniti, alla vigilia della guerra di secessione, scolpisce Cleopatra non più come regina, bensì come schiava di colore, sensuale e libidinosa.  La regina d’Egitto viene dunque coinvolta nella polemica razziale che lacera gli Stati Uniti. 

   Alla fine dell’Ottocento Cleopatra diventa sempre più decadente, sensuale, esotica, erotica, e vive in un’atmosfera orientaleggiante.  Alexandre Cabanel la presenta sul divano, capricciosa e sensuale.  Sempre più un oggetto di desiderio e creatura da harem, Cleopatra offre il suo bel corpo agli sguardi indiscreti.  Un famoso quadro di A. Rixens presenta la morte di Cleopatra, una scena carica di erotismo e curiosità morbosa.

   Il ventesimo secolo ci presenta Cleopatra, ma questa volta interpretata dalle grandi attrici di Hollywood: Claudette Colbert, Tallulah Bankhead, Elizabeth Taylor... Ancora oggi si parla di lei, spesso a proposito, molto più spesso a sproposito.  La saga dell’affascinante regina d’Egitto continua...