Toto`
La riunione di giugno è
coincisa con la festa della Repubblica italiana, nonché l’anniversario
di Italiano per piacere che ha celebrato il suo quinto compleanno il 2
giugno.
Dopo aver cantato
insieme "Il canto degli italiani" (l’Inno di Mameli), abbiamo ascoltato
Carla Bossola che ci ha parlato di Totò. Non è a caso
che la scelta dell’attore sia caduta su Totò, forse il più
grande, il più amato e il più noto tra i comici italiani.
Benché abbia goduto di scarsa popolarità all’estero, ancora
oggi, dopo tanti anni dalla sua morte nel 1967, moltissime persone lo ricordano
con affetto e si divertono nel vedere i suoi film.
Il pubblico americano, che in genere non conosce Totò, forse riuscirà
ad associarlo alla famosa scena del film Cinema Paradiso in cui Alfredo,
interpretato da Philippe Noiret, per soddisfare il numerosissimo pubblico
decide di proiettare un film di Totò sulla facciata di un edificio,
svegliandone tra l’altro il proprietario che si affaccia sul balcone per
capire cosa stia succedendo.
Qualche anno fa l’interessante iniziativa Totò Goes to Hollywood,
organizzata dal regista Paolo Pistolese, ha cercato di promuovere la conoscenza
di Totò presso il pubblico straniero proiettando un ciclo di 15
dei suoi film in varie città degli Stati Uniti, della Gran Bretagna,
del Canada, dell’Olanda e della Thailandia. Non è stato certo
facile tradurre tutti i giochi di parole e i doppi sensi tipici della comicità
di Totò per creare i sottotitoli, ed a questo si è dedicato
il prof. Poole, docente di letteratura nordamericana presso l’Istituto
Universitario Orientale di Napoli, che vive in Italia dal 1957 ed apprezza
e conosce profondamente la cultura napoletana.
Più recentemente, nel maggio 2004, un altro evento ha richiamato
l’interesse di vari studiosi sulla figura di Totò: un convegno internazionale
tenuto presso l’Università di Napoli che ha avuto come tema gli
aspetti linguistici (la compresenza di Italiano letterario, regionale e
dialettale, e di neologismi) della comicità di Totò.
Quali sono gli aspetti
caratteristici della sua comicità?
A parte i doppi sensi e i giochi di parole (che possono ricordarci anche
un altro grande dello spettacolo, Ettore Petrolini), nella recitazione
di Totò è importante la centralità del gesto e la
capacità di rendere il proprio corpo quasi una marionetta.
Se gli aspetti linguistici possono ricordarci la tradizione antichissima
dei fescennini e dell’atellana, l’aspetto della gestualità si collega
alla grande tradizione della Commedia dell’Arte, a cui Totò è
vicino anche per un’altra caratteristica, la tendenza ad improvvisare.
Ed era proprio questa caratteristica, tipica della sua esperienza teatrale
nella rivista e nell’avanspettacolo, che richiedeva delle “spalle” bravissime,
capaci di rispondere a tono a battute che potevano variare ogni sera.
Le “spalle” più famose furono Nino Taranto, Macario e Mario Castellani,
mentre Aldo Fabrizi nelle sue interpretazioni a fianco di Totò si
sforzò sempre di non essere relegato al ruolo di “spalla” e di tenere
testa alla irruente vis comica dell’attore.
Totò girò 97 film, molti dei quali furono film commerciali
ma ottennero ugualmente un grande successo di pubblico (e la cui comicità
è stata rivalutata dal critico Goffredo Fofi); ma lavorò
anche con grandi registi, quali De Sica, Pasolini, Monicelli. La
comicità di Totò è una comicità popolare, anti
autoritaria (come dimostra anche il titolo di uno dei suoi più famosi
film, Siamo uomini o caporali?, di cui Totò scrisse il soggetto),
vicina alla sensibilità dei più deboli. Alcuni dei
suoi film ebbero problemi con la censura, in particolare Totò e
Carolina e lo splendido Guardie e ladri. Durante l’occupazione nazista
di Roma, una interpretazione da parte di Totò di Hitler fasciato
e incerottato, subito dopo l’attentato al dittatore, indusse il comico
a fuggire dalla città insieme ai fratelli De Filippo ed a rifugiarsi
in Abruzzo. |
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Il ruolo di Totò nel cinema italiano può essere riassunto
dalle seguenti parole di Nino Taranto, dette in occasione dell’orazione
funebre:
“Tu amico hai fatto
sorridere la tua città, sei stato grande, le hai dato la gioia,
la felicità, l’allegria di un’ora, di un giorno, tutte cose di cui
Napoli ha tanto bisogno. I tuoi napoletani, il tuo pubblico è
qui. Ha voluto che il suo Totò facesse a Napoli l’ultimo “esaurito”
della sua carriera e tu, tu maestro del buonumore, questa volta ci stai
facendo piangere tutti. Addio Totò, addio amico mio.
Napoli, questa tua Napoli affranta dal dolore, vuole farti sapere che sei
stato uno dei suoi figli migliori e non ti scorderà mai.”
Per concludere, Carla
ci ha fatto vedere una scena del film L’oro di Napoli, splendido
esempio della comicità dell’attore.
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Questa è
stata un’occasione un po’ triste per tutti dato che ha concluso i sei anni
di trasferta di Carla a St. Louis; infatti verso la fine di questo mese
se ne tornerà in Italia, dove riprenderà l’insegnamento. |
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In segno di riconoscenza
per tutto ciò che Carla ha prodigato verso di noi, il nostro club
le ha regalato due libri su St. Louis, che senza dubbio le ricorderanno
la nostra città e il periodo passato con noi. Inoltre Franco
le ha dato un certificato di socio onorario a vita di Italiano per piacere.
Grazie ancora, Carla, e tanti auguri per il tuo futuro, la tua famiglia
e la tua carriera! |
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Nelle due foto Franco Giannotti,
Gaudio Delle Cese e Luisa Flynn presentano i due libri ed il certificato
a Carla Bossola
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