Riunione del 6 aprile 2005
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per ingrandirle - Selezionate "Riunioni" per ritornare all'indice delle riunioni. Narrativa a cura di Luisa Gabbiani Flynn.
Dr. Michael Sherberg
Le avventure di Pinocchio

   Alla riunione del 6 aprile abbiamo avuto il piacere di ascoltare il Dott. Michael Sherberg, che ci ha intrattenuti con un’interessante conferenza sul famoso libro di Collodi, Le avventure di Pinocchio.  Michael ha esplorato l’aspetto storico del racconto che ha dilettato l’infanzia di tanti bambini in tutto il mondo, soffermandosi su particolari che probabilmente molti dei presenti non conoscevano. 

   Abbiamo così appreso che il libro uscì a puntate nel 1881, cioè poco dopo l’unità d’Italia, su “Il giornale per il bambino”, un nuovo tipo di giornalino il cui scopo era di contribuire alla formazione della prima generazione dei piccoli italiani divertendo e istruendo; infatti il giornalino conteneva, oltre ad altri racconti tra cui le avventure di Giannettino e Minuzzolo, anche rubriche di uso pratico che insegnavano, per esempio, il vocabolario della casa, l’uso del telefono, l’amor di patria, e simili argomenti. 

   Con Pinocchio lo scopo didattico è presente, ma il diletto primeggia e il racconto non è mai subordinato a una pesante istruzione.  I bambini accettarono subito il burattino come un personaggio reale, diverso da quelli rappresentati nelle vecchie 

favole, che in generale parlano di mondi fantastici popolati da fate, principi e principesse, re e regine.  La differenza è evidente fin dall’inizio, in cui il solito “C’era una volta un re…. ” è sostituito da “C’era una volta…un pezzo di legno”. 

   Perciò benché le avventure di Pinocchio fossero lontane dalle normali esperienze dei bambini dell’epoca, l’originalità del soggetto fece subito presa sulla fantasia dei piccoli lettori.


   Un altro aspetto importante sottolineato dal nostro presentatore è che, come altri vari libri, tra cui Il Cuore di De Amicis , La Madre di Verga, e La veste lunga di Pirandello, Pinocchio tratta il tema della crudeltà del mondo verso i bambini ed è interessante notare che la giovane Italia affrontò subito questo soggetto cercando di creare una classe di persone più sensibili a questi problemi. 

   Alla morte di Collodi nel 1990, il libro fu ristampato e divenne un best seller ma fu ignorato dai critici perché la letteratura per l’infanzia non veniva considerata degna di nota.  Ci vollero molti anni prima che i suoi pregi, tali da annoverarlo tra i capolavori della narrativa italiana, fossero riconosciuti.  E i suoi pregi sono stati certamente apprezzati dai presenti, che, grazie al Dott. Sherberg, adesso andranno a rileggersi il libro, o, in alcuni casi, a leggerselo per la prima volta.
 

    Michael Sherberg è “associate professor” d’italiano alla Washington University dove insegna il Boccaccio e il Cinquecento e anche un corso di grammatica italiana usando appunto Le avventure di Pinocchio.  Attualmente sta curando un volume di saggi su Pinocchio che spera venga pubblicato l'anno prossimo.
 

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