Riunione
del 5 ottobre 2005
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per ritornare all'indice delle riunioni. Narrativa a cura di Luisa Gabbiani
Flynn.
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Leonardo
Da Vinci
L'uomo ed
il genio
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Quella del 5 ottobre è stata una riunione molto divertente
ed istruttiva. presentata dal bravissimo Marcello delli Zotti, che ci ha
parlato del grande Leonardo da Vinci, il genio per antonomasia, mostrandoci
le sue opere più famose e una straordinaria copia della Gioconda
dipinta da lui stesso. Con Leonardo si è conclusa la triologia
dei “divini”, cominciata nel 2003 con Michelangelo e seguita nel 2004 da
Raffaello.
Leonardo nasce il 15 aprile 1452 nel borgo di Vinci, figlio
naturale del notaio Ser Piero d’Antonio e Caterina, una ragazza di Anchiano
che più tardi sposerà un contadino. A cinque anni va
ad abitare a Vinci, nella casa del padre, che nel frattempo si era sposato
con Albiera Amadori. |
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Dopo la morte del nonno Antonio, tutta la famiglia si trasferisce
a Firenze e nel 1469 Leonardo entra come apprendista nella bottega d’arte
di Andrea del Verrocchio, riconosciuto come il più grande pittore
fiorentino dell’epoca, dove avrà per compagni Botticelli, Perugino
e Lorenzo di Credi. È qui che verso i vent’anni Leonardo crea
la sua prima opera, il Paesaggio
della vallata dell’Arno, 1473 vista dall’alto. La sua mano è
evidente anche nei due angeli inginocchiati del Battesimo
di Cristo, 1470-1474 circa, del Verrocchio.
In questo periodo oltre alle due Annunciazioni, quella degli Uffizi
(Annunciazione, 1475-78)
e quella più piccola del Louvre, dipinge la Madonna col Bambino
(Madonna
del garofano) 1474-1478 circa, il ritratto muliebre della galleria
Liechtenstein e la Madonna col Bambino (Madonna
Benois), 1478-1480. Nel 1472 Leonardo risulta iscritto come maestro
nella Compagnia dei Pittori e nel 1480 fa parte dell'accademia del Giardino
di S. Marco sotto il patrocinio di Lorenzo il Magnifico. L’anno dopo
riceve l'incarico di dipingere l’Adorazione
dei magi, 1481-82 circa, che oggi si trova agli Uffizi di Firenze.
Quest’opera è uno studio di prospettiva e di cavalli; sulla destra,
in primo piano, è quello che è stato identificato come il
suo autoritratto.
È Lorenzo de Medici che nel 1483 suggerisce a duca di Milano,
Lodovico Sforza, detto il Moro, di prendere Leonardo sotto la sua protezione.
In una lettera al duca, Leonardo dà il suo curriculum vitae, elencando
le sue attitudini di ingegnere civile e costruttore di macchine belliche
nonché le sue capacità di pittore e scultore. A Milano
viene ben accolto e risiede a Porta Ticinese con i pittori fratelli De
Predis. È di questo periodo l’esecuzione della La
Vergine delle rocce. A Milano Leonardo si dedica soprattutto
al campo tecnico, con disegni riguardanti l'urbanistica, l'architettura,
la fabbricazione di strumenti di guerra, gli studi sul volo degli uccelli,
le ricerche sui sottomarini, la sistemazione degli alvei dei fiumi della
zona milanese. E’ qui che si dedica anche allo studio dei cavalli
con numerosi disegni che anticipano la visione di quello che avrebbe dovuto
essere il monumento equestre a Francesco Sforza, padre di Lodovico, purtroppo
andato distrutto alla caduta del Moro, prima che Leonardo potesse eternarlo
nel bronzo. Nel 1489-90 prepara le decorazioni del Castello Sforzesco
di Milano per le nozze di Gian Galeazzo Sforza con Isabella d'Aragona e
nel 1494 come ingegnere idraulico si occupa della bonifica della tenuta
sforzesca nella bassa lombarda. |
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Nel 1495 inizia il famoso affresco del Cenacolo
nella chiesa Santa Maria delle Grazie. Questo lavoro diventa praticamente
l'oggetto esclusivo dei suoi studi e sarà completato soltanto nel
1498. Sono di questo periodo anche la Dama
con l’ermellino (Cecilia Gallerani), 1490 circa, Madonna
Litta, 1490 circa, e il Ritratto
di dama (La belle ferronière) 1490-1495 circa. Nel 1499
fugge da Milano, perché invasa dalle truppe di Luigi XII, re di
Francia.
Dal 1499 al 1516 Leonardo trascorre un periodo nomadico
spostandosi da una città all’altra per poi finire in Francia, nel
castello di Amboise, ospite di Francesco I, re di Francia. È
durante il periodo nomadico che inizia La
Gioconda, 1503-1504 e 1513-1516 circa, che porterà con sè
e completerà in Francia. Ad Amboise dipinge l’Autoritratto,
dopo il 1515, e porterà a termine alcune opere i cui cartoni
aveva preparato precedentemente. Qui morirà tre anni dopo
nel 1519.
Tra le molte opere di Leonardo nel campo delle arti e della
scienza sono da notare i manoscritti e i disegni, usati probabilmente come
quaderni di appunti tra il 1497 e il 1499. Questi documenti, noti
come “I codici di Leonardo”, consistevano originalmente di fogli di vari
tipi e dimensioni. Il tema dei codici sono l’architettura, la pittura,
l’ingenieria e l’anatomia, e pare che rappresentino soltanto un quinto
dell’intera mole delle carte lasciate da Leonardo; il resto è andato
perduto alla morte di Francesco Melzi, il suo erede. |
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I codici rimasti appartengono a varie collezioni, tra
cui quella del Louvre, della biblioteca Ambrosiana a Milano, della Biblioteca
Nacional de España e della British Library. Il Codex
Leicester è l’unico manoscritto che non appartiene ad una istituzione,
ma ad un privato, Bill Gates.
Marcello ha concluso dicendo che il libro di Dan Brown
è pura fantasia, un best seller che comunque dimostra come la fama
di Leonardo sia ancora viva e capace di suscitare grande interesse. |
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Con il terzo ed ultimo “divino” Marcello delli Zotti ha concluso la
sua serie sui grandi artisti del Rinascimento iniziata con Raffaello nel
dicembre 2003 e seguita da Michelangelo nell'ottobre 2004.
Per l'occasione Marcello ha creato e regalato ai presenti un CD contenente
tutte le diapositive mostrate durante le tre presentazioni. Siamo
grati a Marcello per questo bel regalo che, oltre ai presenti della serata,
sarà esteso anche ai primi 20 soci/coppie che rinnoveranno l'aderenza
per il 2006 a Italiano per piacere e saranno presenti alla riunione
di febbraio. Per il rinnovo riceverete un promemoria per posta in
dicembre. |
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