Riunione
del 1 febbraio 2006
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per ritornare all'indice delle riunioni. Narrativa a cura di Luisa Gabbiani
Flynn.
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L'EUR
di Roma
Alla riunione del mese di febbraio abbiamo visto un raro documentario su
l’EUR (Esposizione Universale Romana) portatoci recentemente dall’Italia
da Gaudio delle Cese, uno dei nostri soci e membro dell’amministrazione
di Italiano per piacere. Si tratta di un documentario di grande interesse
storico non solo per la grandiosità del progetto ma anche per la
testimonianza che ci offre dei costumi dell’epoca. Da notare i dignitari
che si recano al cantiere vestiti con tanto di frac e cappello a cilindro
e i macchinari non molto sofisticati usati per l’impresa, principalmente
argani e paranchi.
L’EUR è una zona di Roma non molto conosciuta o visitata dai turisti
perchè si trova un po’ fuori dalla città propria. La
zona, inizialmente chiamata E42 (Esposizione 42), l’anno in cui avrebbo
dovuto aver luogo, era stata ideata per ospitare la fiera mondiale in occasione
del ventesimo anniversario del regime fascista ed avrebbe dovuto essere
uno degli eventi più spettacolari del secolo. A questo progetto
furono dati molti altri nomi, tra cui Il segno e sogno del Novecento, L’olimpiade
della civiltà, e La civiltà romana e italica. |
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I progetti iniziarono nel 1935 e avrebbero dovuto essere completati prima
del 1942, ma a causa della seconda guerra mondiale i lavori furono interrotti
e non ripresi sino a dopo la fine della guerra.
La zona dell’esposizione, che si trova a circa sei kilometri a sud delle
mura nella direzione di Ostia, in un luogo chiamato Le tre fontane, era
stata scelta per facilitare l’espansione di Roma verso il mare.
Il nome deriva da una leggenda |
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riguardante
il martirio di San Paolo, che fu decapitato in questa zona e la cui testa
si dice che rimbalzò tre volte, causando tre zampilli d’acqua.
La zona doveva essere connessa a Roma per mezzo della Via Imperiale, che
partendo da Piazza Venezia, sotto il monumento a Vittorio Emanuele II,
e passando vicino al Colosseo, avrebbe attraversato l’RUR per poi arrivare
a |
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Ostia.
Questa via oggi è dedicata a Cristoforo Colombo.
Per coordinare questa impresa era stato prescelto l’architetto Marcello
Piacentini con l’incarico di costruire un nuovo quartiere di natura permanente
e non soltanto dei padiglioni temporanei per ospitare la fiera. Marcello
Piacentini era l’architetto del classicismo severo e rettilineo chiamato
anche “stile littorio” di cui si può vedere un esempio anche a St.
Louis nel Soldiers Memorial, costruito nello stesso periodo. Lo stile
littorio si rifà alla tradizione classica della quale coglie soprattutto
l’aspetto monumentale espresso dagli alti colonnati e dagli elementi di
ordine gigante; rarefatto nelle decorazioni, stilizzato nei capitelli quasi
inesistenti, con ripetitive finestre su chiari rivestimenti in travertino.
Si tratta di uno stile metafisico con accenni di suntuosità quasi
irreale, un’astrazione architettonica che esprime un sogno di grandiosità
adatta alle esigenze di un’epoca politicamente assolutista. |
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Di particolare interesse per noi di St.Louis è l’Arco simbolico
per l’E42, anche chiamato l’arco della luce, che non fu mai costruito,
ma che dell'esposizione avrebbe dovuto costituire il motivo di maggiore
spettacolarità. Questo arco, che avrebbe dovuto essere più
alto della torre Eiffel, è stato il modello per l’arco di St Louis,
ma a differenza del nostro arco, che è di sezione triangolare e
quindi di forma ovale, quello dell’EUR era di forma circolare basandosi
su una sezione |
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trapezoidale.
L’EUR è ora il quartiere più vivibile di Roma per i suoi
maestosi edifici pubblici ricoperti di marmo bianco, le ampie zone di verde,
i laghetti e le abitazioni lussuose. È anche facile da raggiungere
con la metropolitana ed altri mezzi di trasporto. |
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