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"Andrea
Doria: L'ultimo viaggio"
di Suor
Angelita Myerscough
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Guardando i film del passato mi
ha sempre affascinato vedere l’espressione dei volti dei passeggeri delle
grandi navi quando, ancora in lontananza, vedevano apparire la statua della
libertà. E’ la stessa sensazione di gioia che ho provato quando
suor Agelita, ricordando il suo viaggio sull’Andrea Doria, si è
illuminata in viso descrivendoci la sua voglia di andare a letto presto
per potersi svegliare la mattina seguente in prossimità delle coste
americane e assaporare la vista della fiamma dorata. Ma è proprio
durante quel breve tragitto notturno, che la separava solo centinaia di
chilometri, che quello che doveva essere un attimo di felicità si
tramutò in un momento di panico e tensione. Angelita ha raccontato
dell’aiuto della compagna di cabina, Giovanna Palumbo, che, vedendola dormire
profondamente l’ha svegliata e aiutata a mettersi in salvo durante la collisione
che ha visto finire, dopo solo 3 anni di vita sfarzosa, l’Andrea Doria,
l’orgoglio italiano. Una nave da sogno direi, dopo aver visto le foto che
suor Angelita ci ha mostrato e anche dal breve commento di Nerina Giannotti
che ha avuto la fortuna nel ‘54 di viaggiare sulla maestosa nave.
La presentazione di Suor Angelita
è stata ricca di ricordi. I nomi e le scene della lunga notte in
cerca di salvezza le affioravano alla mente come se fosse accaduto il giorno
prima, e con tranquillità e tenacia ci ha scortati in un racconto
unico che mi sarà difficile dimenticare. |
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A differenza di come riportato dalla
nave svedese che ha tagliato in due l’Andrea Doria, teneramente, la nostra
presentatrice ha puntualizzato l’abilità e il duro lavoro dell’equipaggio
durante la messa in salvo. Ci ha presentato nel suo racconto alcune famiglie
che anche lei stessa è riuscita ad aiutare sempre accompagnata dalla
fede; nonostante la nebbia fitta ci ha raccontato di una brillante stella.
La presentazione si è conclusa con il racconto di lei che scendeva
a terra a braccetto con un uomo solo, infermo, e con il ritrovo delle famiglie
sulla banchina di New York.
Non posso fare altro che terminare
dicendo che la serata dello scorso 7 ottobre è stato un altro
successo di Italiano per piacere.
Maria Vittoria Arcidiacono |
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Il poster dell'Andrea Doria
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Suor Angelita all'epoca
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La Domenica del Corriere
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Documento storico - La Domenica
del Corriere del 5 agosto 1956 - La didascalia racconta:
La catastrofe dell'Andrea Doria.
Di notte, al largo della costa atlantica degli Stati Uniti, il piroscafo
passeggeri svedese "Stockholm", di 12.600 tonnellate, nella fitta nebbia
ha investito la nostra turbonave "Andrea Doria" diretta a Nuova York. A
causa dell'acqua imbarcata dalla tremenda falla, la nostra unità
si é inclinata su un fianco e 11 ore dopo è affondata quando
già i 1134 passeggeri erano stati trasbordati sulle navi accorse
e anche l'equipaggio con lo stato maggiore si era salvato. Si lamentano
parecchi morti, dispersi e feriti. Insieme alla "Cristoforo Colombo", I'
"Andrea Doria" era il nostro più grande, veloce e bel transatlantico.
Dislocava 30 mila tonnellate. |
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La lussuosa sala da pranzo
Il Titanic poco prima di affondare
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