Riunione
del 2 giugno 2010
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Luisa
Gabbiani Flynn
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“Andrea Palladio: 500
anni e più”
Con Luisa Gabbiani Flynn
La presentazione si pone idealmente
a conclusione della mostra tenutasi alla Washington University dal titolo
"Andrea Palladio: 500 anni", fortemente sostenuta dalla stessa Luisa.
Con la soave eleganza propria del
suo stile, Luisa ci ha introdotto nel mondo spettacolare di Andrea della
Gondola, conosciuto da tutti col nome di Palladio.
Dopo aver accennato alle notizie
biografiche del suo illustre concittadino che, nato a Padova nel 1508,
compì il percorso artistico a Vicenza grazie alla protezione del
rinomato umanista Giangiorgio Trissino, Luisa pone l'accento sulla importanza
storica dell'artista e della sua opera, consacrata all'eternità
ne "I quattro libri dell'architettura", trattato da lui stesso scritto
per stabilire le regole del 'costruire' che rivoluzionerà l'architettura
del mondo occidentale. Nella descrizione accurata delle opere pubbliche
del Palladio, in primis “le famose ville” appunto, Luisa mostra come in
tutte si riconosca il marchio prettamente palladiano, definito dalla rivisitazione
contemporanea degli stilemi architettonici antichi, in una composta ricerca
dell'armonia e dell'equilibrio, classicamente intesi; in questo senso
le sue |
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ville si
possono raggruppare in tre tipi: il primo tipo si caratterizza per l'uso
di una loggia con tre aperture, il secondo per l'uso di un corpo centrale
a un solo piano con fronte di tempio inserita, il terzo tipo, a due piani,
si definisce per la presenza di portici ad entrambi i livelli e per la
diversa funzione dell'attico non più destinato a granaio. Grande
parte ha dunque avuto la cultura classica attraverso gli studi del testo
di Vitruvio, nella formazione dell’artista-architetto; il suo stesso nome
rievoca antichi miti, come appunto ci suggerisce Luisa: il nome fa riferimento
a Pallade Atena, dea della sapienza e della tecnica e fu lo stesso Trissino
a imporgli il nome di Palladio, come l'angelo liberatore e vittorioso
del suo poema: "L'Italia liberata dai Goti".
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Vice Direttore Delli Zotti presenta
l'ospite d'onore
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Dan e Luisa Flynn, Liliana Simone,
Teresa Jacobson e Mike Nolon
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Maria Greca di Manna, Jill Weinreich,
Mario
e Mirella Artioli, Franco Giannotti
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Johnetta Delli Zotti, Gene Mariani,
Margaret e Martin Israel, Dante Prosperi e Marcello Delli Zotti
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Chris Stephens fa il punto sull'anfiteatro... |
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L’analisi sobria di Luisa si sofferma,
agevole, su ogni particolare che possa essere esemplificativo della sintesi
mirabile di antico e moderno, nella quale la personalità dell'artista
si delinea sempre netta, senza cedere né al manierismo dall'ornamentazione
gratuita né al classicismo freddo e avulso dal contesto geografico
e storico; si arriva quindi alla 'anomalia' della 'Rotonda' ovvero Villa
Capra. La Rotonda rispetto alle altre ville si distingue in quanto non
è una villa ma un belvedere, concepita appunto per offrire scenari
unici sul paesaggio circostante e rispetto alle altre ville si differenzia
in quanto è situata nelle immediate vicinanze della città
e occupa la sommità di un colle. E' la villa più copiata
di tutti i tempi (vd. la Casa Bianca o Monticello in Virginia).
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Maria Greca di Manna, Jill Weinreich,
Mario e Mirella Artiol
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Professori Jeanny and Chris Stephens
con studenti del Flo Valley CC
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Gli studenti del Flo Valley CC
Drama School
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Il brindisi per il 64.mo anniversario
della Repubblica e l'11.mo di IPP
dopo aver letto l'augurio (che segue)
inviatoci dal Console Generale a Chicago, dott. Alessandro Motta
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A sottolineare il coinvolgimento
di tutti noi presenti, che Luisa ha saputo magistralmente suscitare durante
la serata, è stato apprezzato l'intervento in estemporanea del prof.
Chris Stephens che, analizzando una foto degli esterni della villa, ha
espresso una sua teoria secondo la quale «…quando si guarda la villa
dal punto di vista dal cancello, si vede in prospettiva il terreno e la
villa. Se si analizza questa vista, si nota che i muri non sono costruiti
con un’altezza coerente, infatti, la terra sale verso la villa e i muri
diminuiscono. Questo fatto mette la villa al centro del punto di vista
e crea l’effetto di prospettiva. Palladio era un artista del Rinascimento
Italiano. Io penso che lui svolgesse questo principio dell'arte del Rinascimento
nella sua architettura». Il dialogo molto interessante tra Luisa
e Chris prosegue anche nel commentare un altro capolavoro del Palladio,
che rientra nel catalogo delle sue opere pubbliche, grazie alle quali Vicenza
è stata dichiarata “Patrimonio dell'Umanità” dall'Unesco,
mi riferisco al Teatro Olimpico che è stato il progetto che Palladio
ha amato di più. Chris e Luisa evidenziano come, appunto, il progetto
di un teatro potesse evocare, ad una sensibilità artistica come
quella del Palladio, formatasi nel confronto continuo con il mondo greco-romano,
l'opportunità di esprimere architettonicamente la propria inclinazione
artistica, senza filtri; la stagione teatrale si apriva con la versione
dell'Edipo Re di Sofocle sul testo scritto dall'Accademia Olimpica di Vicenza
della quale faceva parte anche Palladio: «…Palladio ha concepito
il Teatro Olimpico per l'Accademia come fosse la loro casa di produzione»
precisa Chris «ed è stata usata la stessa resa prospettica
che Palladio aveva realizzato con la Rotonda».
Maria Greca di Manna
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fotografie di Nerina
Giannotti
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Stimato Dr. Giannotti, nel ringraziarla
per il suo dinamico e prezioso ruolo all’interno della comunità
Italiana di St. Louis, la prego di voler cortesemente diffondere presso
i membri di IPP il mio seguente messaggio:
Cari membri di Italiano Per Piacere,
In occasione del 64 anniversario
della festa della Repubblica, vi giungano i miei più sinceri saluti
e un particolare segno di ammirazione per la vostra instancabile attività.
IPP è l’unica associazione del Midwest degli USA dove si parla unicamente
la nostra lingua e questo è senza ombra di dubbio un fatto degno
di nota e meritevole di apprezzamento. Da parte mia, sono ancora più
compiaciuto di ciò, in considerazione dell’importanza che la promozione
della lingua e della cultura italiana assumono all’interno della mia missione
istituzionale. Con la vostra passione, con il vostro impegno, IPP contribuisce
significativamente a mantenere viva la nostra lingua e la nostra identità
nell’importante area di St. Louis, creando cosi un terreno fertile per
il raggiungimento del citato obiettivo. Grazie!
Questo 2 giugno cade peraltro l’undicesimo
anniversario della creazione del vostro club. Colgo quindi l’occasione
per formulare a Italiano Per Piacere e a tutti voi singolarmente, i miei
migliori auguri per il proseguimento della vostra preziosa attività,
auspicando una sempre più stretta collaborazione con questo Consolato
Generale e con l’Istituto Italiano di Cultura nell’interesse di tutta la
nostra collettività.
Arrivederci a presto! Cordialmente.
Alessandro Motta
Console Generale d’Italia in Chicago
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