L'ESITO DEL VOTO: 256 I CONTRARI,
173 I FAVOREVOLI, 13 GLI ASTENUTI
Oggi il Parlamento europeo
ha bocciato l'articolo 42 della relazione sul rispetto dei diritti umani
nella Ue che invitava Italia e Austria a permettere il rientro in patria
entro sei mesi dei Savoia e degli Asburgo. Marina Doria: «Sono molto
delusa. È vergognoso»
Strasburgo (Francia) -
Il Parlamento europeo ha detto no al rientro dei Savoia in Italia. La misura
che impedisce il rientro nel nostro Paese dei discendenti maschi dell'ultimo
re d'Italia, prevista dalla tredicesima disposizione transitoria della
nostra Costituzione, era infatti oggi al vaglio dei parlamentari di Strasburgo.
I deputati europei hanno
bocciato con 256 voti contrari, 173 a favore e 13 astensioni gli articoli
41 e 42 della relazione sul rispetto dei diritti umani nella Ue che affermavano
che l'esilio perpetuo dei discendenti maschi degli ex-reali costituiva
«una punizione crudele che non ha cittadinanza in una Europa moderna».
Nel testo l'Ue invitava i governi di Austria e Italia a restituire a Savoia
e Asburgo il diritto di rientrare in patria, chiedendo alla Commissione
europea di denunciare i due governi alla corte di giustizia Ue se entro
sei mesi questo non sarà stato fatto. Il fronte del voto vedeva
su opposti schieramenti centrodestra (che è in maggioranza a Strasburgo)
e centrosinistra, con i primi favorevoli a concedere ai Savoia il ritorno
in patria e i secondi decisamente contrari.
Ma, a sorpresa, alla fine
ha vinto il fronte del no. La richiesta non sarebbe comunque stata vincolante
per il governo italiano.
Le reazioni
«Sono molto delusa.
Mio marito e mio figlio ancora più di me. È vergognoso».
Questa la reazione a caldo di Marina Doria, la moglie di Vittorio Emanuele,
alla decisione dell'Europarlamento.
Per il portavoce dei monarchici
italiani Sergio Boschiero invece «ormai con questo dibattito il problema
è stato posto all'attenzione dell' Europa e del mondo. Nei giorni
scorsi si era udito il crescendo dei tam tam di settori della sinistra
italiana ai partiti fratelli d'Europa perchè si schierassero contro
i Savoia. Questo come ai tempi dell'internazionalismo sovietico».
Per la capogruppo di An
all'Europarlamento, Cristiana Muscardini, «con il voto contrario
delle forze di sinistra presenti in parlamento e con quello degli pseudodemocratici
e liberisti si conferma ancora una volta che i diritti umani sono intesi
a senso unico».
Giovedì, 16
Marzo 2000
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