E' mia opinione che per il Com.It.Es di Chicago la data del 24 maggio
2000 puo' avere avere un significato speciale. In quel giorno sono state
gettate le basi per una nuova collaborazione, all'insegna della riconciliazione.
Se così sarà, tutto dipende dalle conseguenti azioni dei
consiglieri eletti e cooptati, riuniti in Consolato mercoledi 24, per la
prima riunione di quest'anno.
In uno sforzo autenticamente collegiale, nella riunione dello scorso
24 maggio gli 11 consiglieri presenti hanno saputo fornire il meglio di
sè, nel nome degli interessi della collettivita' italiana del Midwest.
In primo luogo, essi hanno avuto modo di apprezzare gli sforzi fatti
dall'ufficio scolastico del Consolato generale in materia di insegnamento
della lingua italiana nelle scuole pubbliche di Chicago e hanno preso atto,
con soddisfazione, della qualità e delle
potenzialità future del nostro progetto pilota, iniziato due
anni fa e reso possibile da un finanziamento congiunto dei due governi,
italiano (60%) e americano (40%). E' importante che il Com.It.Es segua
ora con regolarità l'andamento di questa originale iniziativa educativa,
non solo perché essa è di grande rilevanza per la nostra
comunità e per il futuro della presenza italiana in questa regione,
ma anche perché, secondo la legge italiana, il parere del Comitato
è obbligatorio. Ed è un bene che in seno al Com.It.Es. di
Chicago siano presenti degli insegnanti, persone capaci di valutare l'intero
programma dal loro punto di vista tecnico-professionale. Da parte
mia, come console, vedo nel Com.It.Es. un importante alleato nella ricerca
di appoggi negli ambiti associativi, sociali e legislativi degli stati
di Illinois, Missouri e Wisconsin, in vista dell'espansione del progetto
a favore di nuovi gruppi di allievi. Terreno, questo, su cui vi è
ora molto da fare.
In secondo luogo, accettando di nominare al suo interno un 'gruppo di
lavoro' per la definizione della sua nuova sede/segretariato presso i locali
di Casa Italia, a Stone Park, il Comitato ha adottato una decisione che
definirei saggia e realistica. Perchè saggia? La risposta e' che
se vi è una tendenza alla concentrazione delle Associazioni italiane
e italo-americane, essa è ben visibile a Stone Park, più
che altrove. E ciò in nome della vecchia regola aurea secondo cui
l'unione fa la forza.
La decisione mi sembra poi realistica perchè, data l'attuale
situazione di bilancio, migliorabile agli occhi di tutti (degli elettori
e, a Roma, del Ministero Affari Esteri) unicamente attraverso le opere
e non solo a parole, non vi era alternativa possibile. Infatti, se da un
lato si può riconoscere che la maggior consistenza di cittadini
italiani nella zona di Chicago si ha tuttora nella zona di Harlem Avenue,
dall'altro lato un segretariato posto a Stone Park verrebbe a trovarsi
soltanto ad un quarto d'ora/venti minuti di guida dal luogo in cui il Com.It.Es.
si riuniva in passato, prima che esso scivolasse nel suo più lungo
periodo di inattività. Periodo che oggi appare finalmente in via
di graduale superamento.
In terzo luogo, il Comitato ha approvato il bilancio preventivo 2000
e ha esaminato a fondo quali integrazioni sono ancora necessarie per perfezionare
il consuntivo del 1999. Tutto questo lavoro è stato possibile grazie
ad uno sforzo unitario, di cui si deve rendere
merito a tutti i suoi membri. E questo sforzo unitario è stato
possibile dopo che - nella stessa riunione - i consiglieri presenti hanno
saputo riconoscere le ragioni dell'ex presidente del Comitato (1997-98),
Pompeo Stillo.
E' per me motivo di sollievo vedere finalmente ricomposta una situazione
incresciosa, venutasi a determinare oltre un anno fa con una votazione
di sfiducia nell'allora presidente Stillo. Ad un anno mezzo di distanza,
il comitato riconosce che quel voto di sfiducia
nella linea di condotta dell'allora presidente non aveva osservato
una procedura del tutto regolare, come pure riconosce al Signor Pompeo
Stillo il suo costante e genuino impegno a favore degli interessi della
collettivita' italiana. Da parte sua, l'ex presidente Stillo, avuta la
soddisfazione di ricevere le formali scuse del Comitato, ha riconosciuto
con realismo di non disporre piu' della maggioranza necessaria a portare
avanti la presidenza del Com.It.Es, la quale viene confermata nelle mani
dell'avv. Nicola Fiordalisi.
I frutti di questo ritrovato realismo politico possono essere ora apprezzati
da tutti: il Comitato elettivo degli Italiani del Midwest può ora
affrontare con serenità e spirito costruttivo i due anni di lavoro
che lo separano dal giudizio degli elettori. Messi da parte
gli atteggiamenti 'conspiracy-minded' e le reciproche recriminazioni,
i 19 membri del nostro Com.It.Es. - ognuno nella sua piena dignità
di eletto e cooptato - hanno piena facoltà di operare per il bene
comune, in collaborazione tra loro, con il Consolato generale e con tutti
gli enti ed associazioni interessati a difendere le posizioni italiane
a Chicago, a St.Louis, a Milwaukee e in ogni altro luogo vi siano gruppi
di italiani che chiedono di poter essere ascoltati, con i loro problemi
e le loro aspettative.
Con questo spirito, la scadenza del rinnovo delle cariche del futuro
Com.It.Es. (o Comites) potra' essere vista con animo piu' tranquillo e
fiducioso.
[firmato] Enrico Granara
Chicago, 30 Maggio 2000