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A Roma la cerimonia di inaugurazione del monumento 
a conclusione di un'opera di restaurato decennale

Riapre il Vittoriano
dopo un secolo di degrado
Sul sito del ministero dei Beni Culturali un viaggio 
virtuale all'interno dell'Altare della Patria

di BARBARA ARDU'


ROMA - L'acqua e l'umidità si erano infiltrate negli angoli del Vittoriano già prima che il monumento fosse finito e consegnato nelle mani di Vittorio Emanuele III, successore di quel Re, artefice dell'Unità d'Italia, in cui onore era stato pensato e costruito. Era il 1900 e nelle strutture si erano già aperte alcune falle. L'inaugurazione ufficiale ci sarebbe stata solo 11 anni più tardi, ma il degrado era iniziato e sarebbe andato avanti per un secolo, senza soluzione di continuità. Nel 1969 il monumento fu addirittura chiuso dopo lo scoppio di un ordigno collocato ai suoi piedi. Poi qualcosa si è mosso e oggi l'Altare della Patria ha riaperto, restaurato da cima a fondo, dalla statua del Re ai mosaici nascosti nelle sue sale; 14.500 metri quadrati di spazi tirati a nuovo. 

Stamattina c'erano il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi a presentare l'opera di restauro e il ministro dei Beni culturali, Giovanna Melandri ad accogliere i primi visitatori. Da oggi tutti i giorni, dalle 10.30 fino a un'ora prima del tramonto, i cittadini potranno visitarlo gratuitamente, tranne il lunedì. L'ingresso è su Piazza Venezia e la visita è in nove tappe, un'arrampicata su per i suoi gradoni. 

Ma per entrare in quello che è un simbolo della Repubblica, il ministero dei Beni Culturali ha voluto aprire anche una finestra su Internet. La storia del monumento, il profilo degli architetti e degli scultori (70 negli anni) che hanno contribuito a edificarlo, sono parte di un viaggio virtuale che tenta di non tralasciare nulla, dalle statue, alle foto d'epoca, alla storia, alle critiche che l'architettura del Vittoriano ha sempre suscitato. 

Ribattezzato la "macchina da scrivere" le strutture del monumento sono state corrose piano piano dal tempo, poi l'acqua piovana e lo smog hanno fatto il resto.
Oggi, a osservarlo da fuori, passando per il traffico di Piazza Venezia, forse non ci si accorge dell'entità dei restauri. Eppure le differenze ci sono e si vedono, forse ancora meglio, sul sito del ministero. Qui per alcune statue e mosaici sono messi a confronto il prima e il dopo. Gli occhi sul viso della statua del Re, per esempio, erano ormai completamente anneriti e irriconoscibili. Oggi, a guardarli, si intuisce il suo sguardo, lo stesso per cui il Parlamento, nel 1878 votò la legge che decise la costruzione del monumento. Fu indetto un concorso che si rivelò subito difficile: di tutti i progetti presentati vinse quello di uno straniero. La gara venne annullata e si ricominciò da capo. 

Storia, simboli e anche un recupero della struttura architettonica del Vittoriano, spesso denigrata, sono parte del viaggio virtuale che si compie sul sito. Oggi il Vittoriano possono giudicarlo tutti, dal di dentro e da fuori. E' riapparso così come era stato pensato. La cancellata di ferro lunga 40 metri è riemersa, dopo essere stata seppellita per anni sotto il terreno, si sono restaurate le terrazze e i lucernai. Sono state ripristinate le due fontane laterali che raffigurano il mar Tirreno e l'Adriatico. 

Un'opera di rifacimento lunga e costosa, iniziata già nel 1997 con il nuovo sistema di illuminazione che ha contribuito a riavvicinare i cittadini al monumento. Poi sono arrivati i 10 miliardi stanziati per il Giubileo del 2000, che hanno consentito gran parte delle opere di restauro. Ma i segreti del Vittoriano sono forse custoditi all'interno, in quei mosaici che raccontano anche parte della storia d'Italia. 

(4 novembre 2000)

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