Cari miei connazionali,
gli uomini del Palazzo ci
hanno tradito. Hanno avuto paura che le riforme costituzionali da noi introdotte
nella Costituzione della Repubblica divenissero efficaci e che voi poteste
votare nelle prossime elezioni politiche.
Voi siete un’immensa forza
italiana, culturale, economica, politica. Certamente antipartitocratica.
Una grandissima risorsa e ricchezza. Voi siete gli italiani autentici,
veri ambasciatori della Patria nel mondo. Della Patria, non dei partiti.
Vi hanno truffato all’ultimo
momento, dopo che eravate entrati, per la prima volta, nella Costituzione
della Repubblica. Dopo dieci anni dall’entrata in vigore della legge dell’AIRE
(1988), il Governo si è accorto improvvisamente che non era ancora
pronto "per affrontare gli adempimenti tecnici".
È una vera mistificazione.
È falso! Nessuno deve parlare di "ristrettezze dei tempi" considerato
che il problema, che è quello della "bonifica" dei dati tra le due
anagrafi, AIRE e Anagrafe consolare, tra il Ministero degli Interni e quello
degli Esteri era dibattuto da oltre dieci anni.
Abbiamo pure osservato che
non era certamente indispensabile sciogliere il Parlamento in quel momento,
quando in pochi giorni poteva essere votata, dopo pesanti colpevoli ritardi,
la Legge ordinaria di attuazione delle norme costituzionali, di cui è
garante il Capo dello Stato. Lo abbiamo chiesto, unitamente a Narducci,
Segretario Generale del CGIE e dei Vice Segretari Macrì e Farina,
al Presidente della Repubblica.
È avvenuto il contrario.
Lo scioglimento immediato l’8 marzo ha reso automaticamente inefficaci
le norme costituzionali ed è stata ignorata la priorità assoluta
della Legge che rendeva attuali e attuabili proprio quelle norme, per le
quali mi ero battuto, ottenendo la vittoria, per decenni.
Tutto così è
divenuto inutile; è una conseguenza gravissima alla quale avevamo
richiamato inutilmente la responsabilità del Capo dello Stato. Non
dimenticatevi che il Senato ha ritenuto di ritardare l’esame della Legge,
approvata dalla Commissione Affari Costituzionali il 22 febbraio (era stata
ferma in Commissione dal 20 luglio del 2000) e poi non l’hanno voluta votare
in aula al Senato, facendola definitivamente morire. Questa è la
responsabilità di molti, questo è il misfatto. In malafede
si é così compiuta una congiura, "il complotto"; così
gli italiani all’estero sono stati defraudati del loro sacrosanto diritto.
È una vergogna, è uno scandalo internazionale. Dopo aver
dedicato tutta la mia vita e avere raggiunto il successo con la revisione
della Costituzione, dopo che milioni di italiani avevano con me gioito
all’estero, dopo che le promesse fatte, anche ai più alti livelli
costituzionali, non sono state mantenute, è arrivata questa ignobile
pugnalata che mi ha profondamente colpito. Sono molto amareggiato e addolorato,
senza parole. Ho detto a me stesso: il sogno è finito. Ma ho pensato
molto a Voi.
A questa meravigliosa famiglia
nella quale ho imparato a vivere. E credo di potervi dire oggi, dopo tanto
stress: non rassegnatevi! Ho pensato di reagire e ho voluto reagire con
rabbia e indignazione. Il bene deve assolutamente vincere sul male. Le
proteste sono giunte da tutto il mondo contro l’infamia.
Cari miei connazionali all’estero,
devono vincere la nostra italianità e il vostro sacrosanto diritto.
Voi mi avete dato la forza di sopravvivere nel momento più tragico
della mia vita; il mio debito verso di voi è infinito, la mia fedeltà
a voi è assoluta. E allora ricominciamo insieme con coraggio per
vincere contro il malaffare: per la giustizia e per la democrazia. Non
permetteremo più i ribaltoni; entro i primi 6 mesi della nuova legislatura
faremo approvare la Legge ordinaria e verrà ricostruito il Ministero
per gli Italiani all’Estero. Così deve essere.
Verrò a trovarvi in
tutto il mondo. Datemi la possibilità di vivere l’ultima parte della
mia vita con voi e per voi; per la nostra vittoria. E così sarà.
Sarà così la disfatta degli ipocriti e degli uomini politici
senza Patria. Si compirà il percorso iniziato da decenni per questa
grande battaglia di civiltà. La nostra reazione sarà durissima
e sempre al di sopra delle parti. Protestiamo, ma andiamo avanti. Stringiamoci
attorno alle nostre Associazioni e al Consiglio Generale degli Italiani
all’Estero. Passato il dolore, con grande tensione morale e ideale, sono
pronto a ricominciare, con un atto di fede totale. Evviva la nostra amata
Patria. Vi ringrazio dal profondo del cuore.
Un abbraccio
Mirko Tremaglia
Presidente del Comitato Parlamentare
per gli italiani nel Mondo
P.S.: Scrivetemi
Fax: 0039 035 235053 - Fax:
0039 06 6780296 - Fax: 0049 711 2220718
|