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Prima Lettera Aperta a Giuliano AMATO 
dal Notiziario degli Italiani in Francia. 
Giancarlo Gallani - 1 Maggio 2001

 
Gentile Presidente molto interessante il discorso che hai pronunciato a Grosseto del 25 aprile 1945. Prima di tutto ritengo che sia opportuno ringraziare la Radio Radicale che permette a tutti di seguire, su Internet, gli avvenimenti politici italiani, consentendo anche a noi dell’IRE, Italiani Residenti all’Estero, di essere costantemente e perfettamente informati. Il 30 aprile è poi apparso un articolo di Francesco Alberoni sul Corriere della Sera dal titolo: "Finché i politici non scopriranno il valore dell’autocritica." Tali due elementi ci hanno consentito di preparare il presente messaggio. Per evitare uno scritto troppo lungo abbiamo deciso di esaminare un solo argomento alla volta. Naturalmente per ogni tema riceverai una nostra lettera aperta. 

Oggi parleremo della tua affermazione: "Chi è morto per una causa cui credeva merita rispetto." Gentile AMATO hai perfettamente ragione ma penso che avresti dovuto essere più chiaro ed esplicito. La sinistra, da più di mezzo secolo, ha espresso unicamente accuse e condanne nei confronti dei caduti della Repubblica Sociale Italiana. Certamente ricorderai che i combattenti della RSI, furono addirittura chiamati "figli di stronza" Il tuo intervento era quindi indispensabile ed opportuno ma sarebbe stato ancora più apprezzato se tu avessi detto: "Noi della sinistra dobbiamo obbiettivamente riconoscere che anche tra i nostri avversari, i militi ed i soldati del RSI, c’è stato chi ha lottato e chi e morto con coraggiosamente credendo nella causa per la quale combattevano, meritano quindi tutto il nostro rispetto." Tra l’altro anche i partigiani dovrebbero sapere che è molto più meritevole di combattere contro dei coraggiosi che contro dei codardi. 

Anche tu AMATO, meriti del rispetto perché sapevi, certamente, che non tutti i compagni avrebbero approvato le tue dichiarazioni. Le famiglie dei caduti fascisti credo che avranno una certa riconoscenza per te, gratitudine che avrebbe potuto essere ancora maggiore. Oggi, in ogni caso, il primo passo è stato fatto e noi con ottimismo cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno. Adesso però, per onestà intellettuale e politica, sarai tenuto a proseguire, la riflessione sulla terribile guerra civile fratricida. La ricerca della verità storica non deve arrestarsi. La magistratura italiana deve aprire un’inchiesta, per determinare quali sono state le reali circostanze ed il numero delle vittime delle esecuzioni sommarie avvenute dopo la fine della guerra. Se, come sembra, sono stati uccisi anche, per errore o per cieca crudeltà, degli italiani innocenti, tra gli altri penso ovviamente al fratello di PASOLINI. Sulle stragi avvenute, nella primavera del 1945, si deve fare piena luce. Nessuno chiede vendete o condanne, unicamente la conoscenza della verità. 

Poi proponiamo che si metta allo studio, senza alcun indugio, l’organizzazione di una giornata di "Riconciliazione Nazionale" Questa nostra proposta, è certamente gradita anche al Movimento Azione Giovani. Il fascismo, fa ormai parte della nostra storia deve essere esaminato sotto tale profilo con pacatezza ed equilibrio. Basta con le calunnie e le offese. Il fondo di commercio politico antifascista della sinistra deve cessare; ormai tutti ne hanno piene le scatole. 

Caro Presidente tuo padre è stato iscritto al Partito Nazionale Fascista durante, credo, 15 anni. Tu quindi conosci la verità e potrai parlare del fascismo con maggiore obbiettività, sarà un dovuto riconoscimento a tutti i padri, i nonni e gli amici. Milioni d’italiani aderirono al PNF, naturalmente fino a quando le cose andarono bene. Da oggi, noi del NOTIZIARIO, ti faremo pervenire alcune nostre analisi in merito al tuo interessante discorso di Grosseto. Sono certo che saprai perdonare l’estrema franchezza dei messaggi del Notiziario, e che apprezzerai anche il nostro progetto di cercare un nuovo clima di concordia e d’unione nazionale. 

Speriamo di poter dare il nostro giusto contributo alla fine dell’odio. L’odio rappresenta certamente un pericolo per i reali e vitali interessi della nostra amata Patria l’Italia democratica deve trovare come riconciliarsi e, se possibile, dimenticare. Molto cordialmente, Giancarlo GALLANI. Parigi, 1 maggio 2001. Notiziario degli Italiani in Francia - ANNO II – N° 11 - fratelliditalia@wandoo.fr