Gentile Presidente molto
interessante il discorso che hai pronunciato a Grosseto del 25 aprile 1945.
Prima di tutto ritengo che sia opportuno ringraziare la Radio Radicale
che permette a tutti di seguire, su Internet, gli avvenimenti politici
italiani, consentendo anche a noi dell’IRE, Italiani Residenti all’Estero,
di essere costantemente e perfettamente informati. Il 30 aprile è
poi apparso un articolo di Francesco Alberoni sul Corriere della Sera dal
titolo: "Finché i politici non scopriranno il valore dell’autocritica."
Tali due elementi ci hanno consentito di preparare il presente messaggio.
Per evitare uno scritto troppo lungo abbiamo deciso di esaminare un solo
argomento alla volta. Naturalmente per ogni tema riceverai una nostra lettera
aperta.
Oggi parleremo della tua
affermazione: "Chi è morto per una causa cui credeva merita rispetto."
Gentile AMATO hai perfettamente ragione ma penso che avresti dovuto essere
più chiaro ed esplicito. La sinistra, da più di mezzo secolo,
ha espresso unicamente accuse e condanne nei confronti dei caduti della
Repubblica Sociale Italiana. Certamente ricorderai che i combattenti della
RSI, furono addirittura chiamati "figli di stronza" Il tuo intervento era
quindi indispensabile ed opportuno ma sarebbe stato ancora più apprezzato
se tu avessi detto: "Noi della sinistra dobbiamo obbiettivamente riconoscere
che anche tra i nostri avversari, i militi ed i soldati del RSI, c’è
stato chi ha lottato e chi e morto con coraggiosamente credendo nella causa
per la quale combattevano, meritano quindi tutto il nostro rispetto." Tra
l’altro anche i partigiani dovrebbero sapere che è molto più
meritevole di combattere contro dei coraggiosi che contro dei codardi.
Anche tu AMATO, meriti del
rispetto perché sapevi, certamente, che non tutti i compagni avrebbero
approvato le tue dichiarazioni. Le famiglie dei caduti fascisti credo che
avranno una certa riconoscenza per te, gratitudine che avrebbe potuto essere
ancora maggiore. Oggi, in ogni caso, il primo passo è stato fatto
e noi con ottimismo cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno. Adesso
però, per onestà intellettuale e politica, sarai tenuto a
proseguire, la riflessione sulla terribile guerra civile fratricida. La
ricerca della verità storica non deve arrestarsi. La magistratura
italiana deve aprire un’inchiesta, per determinare quali sono state le
reali circostanze ed il numero delle vittime delle esecuzioni sommarie
avvenute dopo la fine della guerra. Se, come sembra, sono stati uccisi
anche, per errore o per cieca crudeltà, degli italiani innocenti,
tra gli altri penso ovviamente al fratello di PASOLINI. Sulle stragi avvenute,
nella primavera del 1945, si deve fare piena luce. Nessuno chiede vendete
o condanne, unicamente la conoscenza della verità.
Poi proponiamo che si metta
allo studio, senza alcun indugio, l’organizzazione di una giornata di "Riconciliazione
Nazionale" Questa nostra proposta, è certamente gradita anche al
Movimento Azione Giovani. Il fascismo, fa ormai parte della nostra storia
deve essere esaminato sotto tale profilo con pacatezza ed equilibrio. Basta
con le calunnie e le offese. Il fondo di commercio politico antifascista
della sinistra deve cessare; ormai tutti ne hanno piene le scatole.
Caro Presidente tuo padre
è stato iscritto al Partito Nazionale Fascista durante, credo, 15
anni. Tu quindi conosci la verità e potrai parlare del fascismo
con maggiore obbiettività, sarà un dovuto riconoscimento
a tutti i padri, i nonni e gli amici. Milioni d’italiani aderirono al PNF,
naturalmente fino a quando le cose andarono bene. Da oggi, noi del NOTIZIARIO,
ti faremo pervenire alcune nostre analisi in merito al tuo interessante
discorso di Grosseto. Sono certo che saprai perdonare l’estrema franchezza
dei messaggi del Notiziario, e che apprezzerai anche il nostro progetto
di cercare un nuovo clima di concordia e d’unione nazionale.
Speriamo di poter dare il
nostro giusto contributo alla fine dell’odio. L’odio rappresenta certamente
un pericolo per i reali e vitali interessi della nostra amata Patria l’Italia
democratica deve trovare come riconciliarsi e, se possibile, dimenticare.
Molto cordialmente, Giancarlo GALLANI. Parigi, 1 maggio 2001. Notiziario
degli Italiani in Francia - ANNO II – N° 11 - fratelliditalia@wandoo.fr