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SILVIO BERLUSCONI HA VINTO LE ELEZIONI 
Exploit per la Margherita, niente quorum per Lega e Di Pietro
9 Colonne

 

  ROMA - Ha vinto Silvio Berlusconi con la coalizione di centrodestra, che in Parlamento può contare su un vantaggio netto: al Senato alla  Cdl, con il 42,5% dei voti, vanno 177 seggi, all'Ulivo con il 38,7% ne vanno 130. Mentre alla Camera vanno all'Ulivo 192 seggi, 282 alla Casa  delle Libertà. Alla Camera per il proporzionale Forza Italia ha il 29,4%, i DS il 16,6, la Margherita il 14,5, Alleanza Nazionale al 12, Rifondazione  comunista il 5, la Lega Nord al 3,9, la Lista Di Pietro al 3,9 e Ccd-Cdu al 3,2, Girasole il 2,2,  Pdci 1,7. L'affluenza totale è stata dell'81,2%.  Una vittoria netta, che dà al centrodestra tutti i numeri per governare stabilmente. Vince Forza Italia, ma vince anche An che, pur ottenendo  meno voti delle precedenti consultazioni colleziona più seggi in Parlamento; ed il leader del Ccd, Pierferdinando Casini, con il 54,4% dei  consensi nel suo collegio è il leader più votato nella CdL. Un vincitore però c'è anche nell'Ulivo: è la Margherita di Rutelli, il “cuore centrista”  della coalizione che unisce Udeur, Ppi, Ri e Democratici. Un clamoroso esordio, che fa da contraltare al calo deciso dei Ds: ora nel centrosinistra  non c'è più un partito egemone, ma due anime più o meno equivalenti. Grandi sconfitti, infine, la Lega e i terzi poli (Bonino e Di Pietro) che  non raggiungono il quorum: un'Italia, insomma, sempre più votata al bipolarismo. Nel complesso, emerge l'immagine di un'Italia divisa in due  componenti quasi in equilibrio: da un lato gli elettori della CdL, dall'altro quanti hanno dato sostegno a Ulivo, Prc e Di Pietro. La legge del maggioritario ha fatto vittime eccellenti: quattro ministri del governo Amato hanno  perso la sfida nei collegi e affidano il loro  ritorno alla Camera all'eventuale recupero proporzionale: Enzo Bianco, Willer Bordon, Ottaviano Del Turco e Salvatore Cardinale. Il ministro  dell' Interno  Bianco ha perso a Catania contro Giuseppe Palumbo (42 per cento per lui, 54 per cento al suo avversario); il ministro dell'Ambiente Bordon è stato sconfitto in Friuli da Giulio Camber (46,9 contro 38,8); il ministro delle Finanze  Del Turco non ce l'ha fatta nel collegio senatoriale  dell' Aquila, dove è stato sconfitto da Claudia Ioannucci con circa settemila voti di scarto; Il ministro delle comunicazioni  Cardinale ha perso  in Sicilia con il candidato della Cdl Filippo Misuraca (53,3 per cento contro 41,4).  Altra vittima illustre, Antonio Di Pietro, che nel suo Molise  ha dovuto soccombere (27,2 per cento contro 35,8) al candidato dell'Ulivo Remo di Giandomenico. Nella sfida di Gallipoli, invece,  Massimo  D'Alema ha conquistato il seggio: il presidente dei DS ha superato di circa sei punti il suo avversario Alfredo Mantovano. La sfida di Milano  tra Silvio Berlusconi e Gianni Rivera si è conclusa con una schiacciante vittoria del Cavaliere, che ha sopravanzato l'ex golden boy di circa venti  punti.  Il presidente del Consiglio uscente,  Giuliano Amato è stato eletto al Senato nel Collegio 14 della  Toscana. Amato ha ottenuto il 48,1 per  cento dei voti. Il  rappresentante della Casa delle Libertà, Mugnai, ha ottenuto  invece il 42,4 per cento delle preferenze. Tra i rieletti,  Vincenzo  Visco, Nerio Nesi, Pierluigi Bersani, il presidente della Camera Violante, il segretario del PPI Castagnetti, il capogruppo di Forza Italia al Senato  La Loggia,  il segretario dello SDI Enrico Boselli e Marcello Dell'Utri, rieletto a Milano con il 46%.  Francesco Rutelli prende atto della sconfitta: «La Casa delle liberta' ha ottenuto una legittima vittoria» dice alla conferenza stampa  organizzata lunedì pomeriggio all'Hotel Excelsior. Quanto al suo possibile futuro da leader dell'opposizione (per il quale premono i “vincitori”  della Margherita), «La decisione non la prendo io, la prendiamo insieme. Sono a disposizione per il ruolo che il centrosinistra riterrà di  attribuirmi» dice Rutelli, che poi assicura: «Faremo un'opposizione incisiva ed  intransigente contro una destra verso cui non abbiamo nessuna fiducia». Per Rutelli comunque non è tutto nubi e tempesta: «La destra ha fallitio il plebiscito su  Berlusconi. La rimonta c'è stata ma si è  fermata  a pochi passi dal sorpasso». Per il leader dell'Ulivo, considerati i voti di Polo, Rifondazione e Di Pietro, la Casa delle Libertà è «minoranza nel  Paese» in  termini di voti assoluti, ma «non diremo che questo non è legittimo».