Al Quirinale
con la squadra di governo
ROMA - «Sì,
credo che saremo pronti a dare i nomi dei ministri quando il Presidente
della Repubblica affiderà l'incarico» Silvio Berlusconi
anticipa la propria fiducia in tempi rapidi per la formazione del governo
della Cdl. «Ormai abbiamo parlato insieme diverse volte.
Il programma è condiviso da tutti, ci conosciamo bene e siamo
legati anche da un rapporto di amicizia», dice riferendosi
agli alleati. Quanto alla fatidica lista dei ministri Berlusconi
dice: «Mi piacerebbe poter uscire dallo studio del Presidente
della Repubblica, dopo aver avuto l'incarico ed avendo anche
discusso con il Presidente della Repubblica dei componenti della
squadra, di poterne annunciare immediatamente i nomi».
Berlusconi conferma anche l'intenzione di nominare alla presidenza
delle Camere due esponenti della maggioranza: «Avremo bisogno
di una collaborazione assoluta da parte dei presidenti delle Camere.
Come sappiamo la nostra è una Repubblica parlamentare e il consiglio
dei ministri approverà dei disegni di legge o, in caso di
urgenza, dei decreti legge ma saranno le Camere a doverli trasformare
in leggi». A proposito, Berlusconi ripropone l'agenda
della prima riunione di consiglio dei ministri: «Ho già
l'ordine del giorno in mente... Ci sarà l'azzeramento
delle imposte su donazioni e successioni; immediatamente revocheremo
l'efficacia della riforma dei cicli scolastici per avere il
tempo di concordarne una con le parti; avvieremo le grandi opere
pubbliche; emaneremo una direttiva per i ministeri competenti per
sollecitare le città ad istituire il carabiniere, o
poliziotto, o vigile di quartiere. Sì, penso che questo ci
sarà già nel primo consiglio dei ministri».
Berlusconi in un comunicato di due pagine ha ringraziato tutti gli italiani.
«Ci avete chiesto un governo che funzioni e che faccia funzionare
lo Stato come una macchina efficiente al servizio dei cittadini - dice
- Ci avete chiesto un governo che duri cinque anni pieni e lo avete fatto
con una chiara indicazione di cambiamento. Noi sentiamo tutta la responsabilità
di questa libera scelta e, siatene certi, non la deluderemo».
«Ora credo - prosegue il messaggio di Berlusconi - che voi tutti
siate stanchi di troppi comizi, dei troppi discorsi, della troppa politica,
delle campagne di odio e di divisione che abbiamo dovuto subire.
Sono convinto che sentiate tutti la necessità di un governo che
governi e di un Presidente del Consiglio che parli di meno e faccia
di più e meglio. C'è tanto lavoro da fare nei prossimi mesi
e nei prossimi cinque anni. Io vi garantisco - continua Berlusconi
- che parlerò di meno e lavorerò di più».
ROMA - Primo incontro
al Quirinale per Silvio Berlusconi il 15 maggio. L'incontro, che sarebbe
stato «molto cordiale», avrebbe consentito di passare
in rassegna il calendario istituzionale e internazionale. Sembra certo
l'intendimento di Ciampi di arrivare ad affidare l'incarico per la formazione
del nuovo governo a Berlusconi prima del 13 giugno, in modo da consentire
che al vertice Nato, programmato a Bruxelles proprio per quella data, l'Italia
sia rappresentata da un governo con piene funzioni. C'è la scadenza
atlantica del 13 ma anche, e forse soprattutto, quella del 16 a Goteborg
per il vertice dei Capi di Stato e di Governo dell'Unione europea. E poi,
ma più lontano, il G8 del 22 luglio a Genova. L'esigenza,
quindi, tenendo sempre conto che i tempi parlamentari non dipendono nè
da Ciampi nè da Berlusconi, sarebbe quella di fare presto: il Capo
dello Stato ospiterà a Verbania l'8 e il 9 giugno i Capi di
Stato dell'Europa centrale e non è azzardato prevedere che le consultazioni
(che potrebbero durare un giorno-un giorno e mezzo) potrebbero tenersi
già a partire dal 9 o dal 10 mattina. Quindi l'incarico, l'accettazione
e lo scioglimento della riserva, la presentazione della lista dei ministri
e il successivo giuramento. Con una procedura accelerata, il tutto
potrebbe risolversi giusto alla vigilia del 13 giugno.
Questi i candidati alla squadra
di governo:
- Vicepremier: Gianfranco
Fini (delega alle riforme).
- Sottosegretari alla
presidenza: Gianni Letta (e/o ministero senza portafogli per
i rapporti con il Parlamento), Paolo Bonaiuti (editoria), Franco
Frattini (sicurezza).
- Interni: Franco
Frattini, Pier Ferdinando Casini, Claudio Scajola, Roberto Maroni,
Gianfranco Fini.
- Difesa: Antonio
Martino.
- Esteri: Renato Ruggiero,
Pier Ferdinando Casini, Boris Biancheri, Sergio Vento, Letizia Moratti.
- Giustizia: Marcello
Pera.
- Economia: Giulio
Tremonti.
- Attivita' Produttive:
Antonio Marzano.
- Beni culturali:
Domenico Fisichella, Ferdinando Adornato.
- Istruzione: Rocco
Buttiglione, Domenico Fisichella, Valentina Aprea.
- Trasporti e Infrastrutture:
Pietro Lunardi.
- Ambiente: Altero
Matteoli.
- Welfare: Alberto
Brambilla.
- Agricoltura: Maurizio
Gasparri, Augusto Bocchini.