(ANSA) - ROMA - Dopo Pera e Casini,
anche Ciampi e' sceso in campo nel tentativo di sbloccare la delicata partita
a scacchi tra i due poli sui fatti di Genova. L'indagine parlamentare appare
un po' piu' vicina, anche se l'estrema delicatezza dell'argomento e le
divisioni interne ai due schieramenti suggeriscono la massima cautela.
Il Capo dello Stato ''auspica e attende''
che si faccia piena luce su quanto accaduto nel capoluogo ligure e si dice
certo che questo e' cio' che vogliono tutti gli italiani ''senza distinzione
alcuna''. In altre parole, Ciampi sa bene che tutte le forze politiche
hanno interesse a fare chiarezza sulle violenze che hanno accompagnato
il G8, egli stesso avverte il peso di questi fatti. Ma non rinuncia a ricordare
la direzione nella quale guardare, perche' ''e' stata fatta violenza''
a un' intera citta' e comunque il vertice ha rappresentato politicamente
un '' salto di qualita' '' nell'aiuto ai paesi poveri, un aspetto che le
polemiche tendono a spostare in secondo piano.
Ne deriva che la diplomazia delle
massime cariche istituzionali puo' giungere fino a un certo punto. L'opposizione
infatti, presentando la mozione di sfiducia individuale al ministro degli
Interni, e' finita in un vicolo cieco: non puo' ritirarla, come chiede
la Casa delle Liberta', perche' cio' significherebbe ammettere di avere
sbagliato nel tentativo di forzare la mano; ma anche votarla e' difficile:
il Polo avrebbe buon gioco nel ribattere che l'Ulivo ha gia' emesso la
propria sentenza e dunque e' impossibile condurre un' inchiesta comune
e serena. Resta la strada del ''congelamento'' in attesa degli esiti di
un'indagine conoscitiva, ma si capisce che il governo non intende fare
questo favore al centrosinistra anche perche' significherebbe lavorare
con un'ipoteca sul capo (sia pure assolutamente simbolica, dal momento
che la Cdl ha ampiamente la forza di respingere la mozione).
In realta' attorno all'indagine conoscitiva
del Parlamento si gioca una partita molto piu' ampia: la possibilita' di
un dialogo corretto tra maggioranza e opposizione, la sopravvivenza di
quel poco di spirito bipartisan che e' rimasto dopo le elezioni. La mediazione
di Casini sembra avere ammorbidito la posizione di Berlusconi che inizialmente
puntava solo sulle indagini della magistratura e sugli accertamenti interni
disposti dal Viminale. Ma l'intenzione del centrosinistra di farne un fatto
politico, prima che amministrativo (ed eventualmente penale), riporta tutto
in alto mare. Come dice Rutelli, che vede nelle parole di Ciampi l'indicazione
della strada maestra dell'indagine parlamentare, c'e' un livello politico
sul quale l'Ulivo si e' gia' espresso: a Genova le forze dell'ordine hanno
avuto dal Viminale indicazioni carenti ed e' inaccettabile addossare a
polizia e carabinieri tutte le responsabilita' di quanto accaduto. Tuttavia
il Parlamento deve accertare se ci siano stati eccessi e violenze gratuite
della polizia.
Cio' significa comunque mettere le
forze dell'ordine nel mirino, con esiti imprevedibili: e nel governo c'e'
chi non esclude (tra le fila di An) cambi della guardia ai vertici che
furono nominati dal centrosinistra.
Ecco giustificata la cautela di Amato
e dei socialisti, ma anche di Bassanini; e la netta contrarieta' alla mozione
di sfiducia a Scajola di Mancino, Mastella, De Mita e molti centristi.
La mozione e' battuta in partenza, ma il dividendo politico per il centrosinistra
rischia di essere disastroso, anche perche' l'opinione pubblica, secondo
molti sondaggi, e' in grande maggioranza dalla parte del governo e delle
forze dell' ordine. Insomma, l'Ulivo corre il pericolo di essere schiacciato
a sinistra con Rifondazione che, non a caso, chiede la rimozione di De
Gennaro e Siracusa insieme al ''licenziamento'' del ministro dell'Interno.
Gli unici a recuperare una forte identita' di sinistra sarebbero i Ds.
Interesse speculare del centrodestra
e', a questo punto, la discussione e la bocciatura della mozione di sfiducia
per dare prova di forza e compattezza: solo dopo si potra' avviare l' indagine,
ma - come avverte La Russa - sulla violenza di qualsiasi tipo e colore,
dunque sui centri sociali e sui contestatori globali. Perche' in gioco
c'e' la violenza fatta a un'intera citta'. (ANSA)