11 settembre
2001
(News ITALIA PRESS) Oggi
alle 15 il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è recato
alla Camera dei Deputati per riferire circa gli attentati terroristici
negli Stati Uniti d’America.
Ad aprire la seduta è
stato il Presidente della Camera, Pierferdinando Casini, che innanzitutto
ha ricordato il discorso pronunciato in aula da Alcide de Gasperi il 21
luglio 1953 in cui, facendo riferimento alle motivazioni che avevano spinto
l’Italia ad entrare nel patto Atlantico, riconosceva “l’opera grandiosa
di solidarietà economica e morale che ci fu in quegli ultimi anni
prestata dagli Stati Uniti”. “Oggi” afferma Casini “possiamo riaffermare
con convinzione quei vincoli di solidarietà e di amicizia con gli
USA” che spesso ha difeso nel mondo la libertà e la democrazia.
Un lutto per tutto il mondo. La Camera, in quanto espressione della sovranità
popolare, interpreta il sentimento di tutti gli italiani che “partecipano
intensamente alla tragedia che ha colpito il popolo americano e sono particolarmente
vicini anche alla comunità italo- americana, che costituisce uno
dei nostri più saldi vincoli di unione”.
La promessa di Casini è
quella “di un fronte comune per la lotta al terrorismo”, mentre le accuse
vanno a quel fanatismo religioso che “disprezza il valore della vita umana,
anche della propria, che cancella ciò che di più profondo
c’è in noi, l’istinto di conservazione e la paura della nostra morte”.
“La paura” afferma Casini è “che si accendano nuovi focolai di tensione
internazionale”, in tal caso sarebbe un errore per l’Occidente rinchiudersi
in se stesso e ridimensionare il proprio impegno internazionale per la
ricerca della pace e della convivenza civile”.
Casini ha inoltre affermato
che ieri la Presidenza della Camera ha inviato un messaggio di cordoglio
al presidente della Camera dei rappresentanti statunitense ed oggi alla
seduta ha partecipato anche William Pope, incaricato d’affari all’ambasciata
Usa.
A riferire alla Camera è
stato poi il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che ha descritto
la giornata di ieri come “la più nera della nostra storia dalla
fine della seconda guerra mondiale”. “L’attacco alle due metropoli, fino
a ieri ritenute inviolabili ed inviolate” ha portato un grande “sgomento”
che tuttavia non è “tra i sentimenti che le comunità politiche
possono permettersi”.
Berlusconi rassicura tutti
gli italiani: “tutto ciò che era necessario e possibile fare per
proteggere la loro sicurezza è stato messo immediatamente in opera
già nelle prime ore successive all’attacco contro l’America”. Innanzitutto
“è stata disposta l’attivazione dell’unità di crisi presso
il Centro decisionale nazionale situato a Forte Braschi”, struttura che
ha monitorato subito la condizione dei ministeri. Inoltre “è stata
attivata la sala situazione di Palazzo Chigi, per il coordinamento”. Sono
in atto maggiori misure di difesa, concertate dal Ministro della Difesa
con la NATO, tutte le forze armate italiane sono in stato di allerta, precauzioni
e protezioni sugli aeroporti militari e civili, maggiori misure antidirottamento,
sospesa una esercitazione militare italiana in Egitto a cui avrebbero partecipato
anche USA e Francia, sospesi anche i voli per il Medio Oriente.
“Il consolato generale,
insieme alla rappresentanza permanente presso l’ONU, l’ambasciata italiana
a Washington, la Farnesina, hanno attivato “con tutti i mezzi disponibili
l’impiego di tutto il personale delle sedi e di cellule di emergenza per
fornire ogni possibile assistenza ad informazione sui nostri connazionali
residenti e turisti”. “Il ministro degli Interni” afferma Berlusconi “ha
adottato tempestivamente rigorose misure di vigilanza per tutti gli obiettivi
statunitensi ed israeliani su tutto il territorio nazionale”.
Silvio Berlusconi ha inoltre
affermato di aver provveduto ad esprimere al Presidente Bush, a nome del
paese, la più profonda solidarietà e vicinanza al popolo
e al governo degli Stati Uniti”, ma le informazioni disponibili relative
“alla situazione degli italiani eventualmente coinvolti negli avvenimenti
di ieri non sono così precise”.
Alle ore 14 americane (intorno
alle 20 italiane) è prevista la riapertura dell’aeroporto di New
York, ciò consentirà il “rientro in Italia dei nostri connazionali,
rimasti bloccati”.
Il Presidente del Consiglio
ha quindi assicurato che “le nostre rappresentanze negli Usa continuano
a seguire costantemente la situazione al fine di acquisire al più
presto elementi certi circa la presenza di nostri concittadini tra le vittime”.
“A conforto dei concittadini”
Berlusconi afferma “che sul piano internazionale non si prevedono ulteriori
azioni di terrorismo e si pensa che sia improbabile che vengano compiuti
atti di terrorismo minore”. “La risposta all’attacco antiamericano e antioccidentale”
deve essere “meditata, calibrata ma sufficientemente energica” per arrivare
ad individuare “i responsabili, l’eliminazione della loro rete di protezione,
la costruzione di un sistema di prevenzione e di intelligence” che renda
impossibile nuovi “piani di morte”.
“Il nostro paese” è
apertamente “al fianco degli Americani e del Presidente degli Stati Uniti”,
anche “l’Europa ha reagito tempestivamente con una sola voce”, sincera
preoccupazione e “vibrante solidarietà” anche da Cina e Russia.
Ora bisogna passare alla fase operativa: con molta probabilità potrebbe
tenersi un vertice G8 per “prendere all’unisono misure concrete”. Intanto
il Presidente della UE proporrà al Parlamento europeo una “giornata
di
lutto per tutta l’Europa per venerdì prossimo di dieci minuti, da
tenersi in tutti i paesi, a mezzogiorno dello stesso giorno”.
Berlusconi ha spiegato che
in questa occasione sarebbe “impossibile lasciare soli gli alleati americani,
il Governo è impegnato nell’opera di cucitura di un orientamento
comune della UE e dell’Alleanza Atlantica”. Va bene la risposta militare
forte, ma deve essere accompagnata da una iniziativa politica, insieme
ad un “controllo efficace e pressione” sulle aree mediorientali più
calde. “L’Italia può proporsi come interlocutore serio e coerente”
per lavorare “per la pace e la sicurezza del mondo”. Ora “un progetto serio
per la difesa dell’ordine mondiale deve essere definito ed attuato” .
Sara Di Sciullo/News ITALIA
PRESS