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IL CGIE ALLARMATO PER LA DESTABILIZZAZIONE 
DELLA POLITICA ESTERA ITALIANA
News ITALIA PRESS - 7 gennaio 2002

 
Dopo le dimissioni del Ministro degli Esteri Renato Ruggiero, il Consiglio Generale per gli Italiani all’Estero prosegue le sue attività con qualche perplessità

(News ITALIA PRESS) Zurigo, Parigi -  “E’ preoccupante, che dopo solo sei mesi di partecipazione al governo il ministro Ruggiero, persona di grandi capacità e dotato di grande personalità, abbandoni l’ incarico” Così commenta le dimissioni del Ministro degli Esteri Renato Ruggiero il segretario generale della Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, CGIE, Franco Narducci. “E’ preoccupante per la politica estera italiana, che è in un periodo in cui, in qualche modo, all’ interno dell’Unione Europea ha fatto valere le proprie ragioni e, spesso impuntandosi, i propri diritti. Se tutto ciò è merito esclusivamente dell’ex ministro degli esteri, o del governo nel suo insieme non spetta a me dirlo”.

Secondo Narducci le dimissioni del ministro Ruggiero “destabilizzano sicuramente la politica estera italiana, e riproducono il dilemma iniziale che il nuovo governo ha già affrontato, cioè la scelta del Ministro degli Esteri, punto su cui il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si era già arenato. Anche se queste dimissioni gettano molti interrogativi sul futuro, penso che sulle date e i lavori imminenti della CGIE queste dimissioni non siano influenti. Mi riferisco alla conferenza Stato-Regioni-Provincie Autonome-Cgie, che doveva essere gestita dal Ministro Ruggiero e riceverà la delega il ministro Tremaglia o  parteciperà lo stesso premier Berlusconi. Ovviamente avremmo preferito un quadro meno incerto e meno destabilizzante, anche perché all’estero si è creata una certa diffidenza verso la politica estera italiana”. 

Il Segretario Generale del CGIE ha così concluso: “Dovremmo far valere, nonostante tutto, la linea europeista del Presidente del Consiglio. Fino ad ora  il vero interlocutore del CGIE è stato il ministro Tremaglia con cui noi continueremo a rapportarci.”

Più allarmato invece il parere di Giovanni Farina, Vice Segretario Generale per l'Europa e Africa del Nord: “Sono piuttosto preoccupato per le dimissioni del Ministro Ruggiero, soprattutto per le polemiche che queste scatenano e per l’immagine che l’Italia diffonde di se stessa in Europa. Consideravo Ruggiero un personaggio in grado di attribuire all’Italia un’immagine vera, un’immagine di nazione “europea” nel vero senso della parola, di nazione che conta. Le sue dimissioni sono un fatto grave. Un politico che guida la politica estera del nostro Paese deve avere anche straordinarie conoscenze dal punto di vista professionale. La sua sapiente capacità tecnica era un plus, un’aggiunta rispetto alle mansioni normali di un Ministro degli esteri. Per di più, Ruggiero era stimato in tutta Europa. Il fatto che il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi accentri nelle sue mani anche il Ministero degli Esteri è un altro fatto grave. In un processo unitario europeo, dove le riunioni si susseguono quotidianamente e separate dal punto di vista delle tematiche affrontate, credo che diventi piuttosto difficile riunire in una sola persona un cumulo così vasto di impegni e attività. Per questo motivo ammiro il coraggio del Ministro per gli Italiani nel Mondo, onorevole Mirko Tremaglia, nel suo prendere la parola a favore di Ruggiero”.