(9colonne) ROMA - Contro
ogni aspettativa l'italiano piace. Sembra inimmaginabile che nella nostra
società dei costi dove tutto ha un presso ed un utilizzo ben determinato
la bellezza, priva di risvolto pratico, della lingua di Dante stia conquistando
il mondo. Qualche settimana fa, l'autorevole settimanale tedesco "Spiegel"
ha riconosciuto la straordinaria diffusione della lingua italiana. "La
vivacità della lingua italiana è un fatto -scrive anche il
Sole-24 ore-, l'italiano piace, è chic, viene studiato e apprezzato
in tutto il mondo: è quello che ha confermato l'appuntamento centrale
della settimana della lingua italiana nel mondo.
L'avvenimento culturale
è stato organizzato dal Ministero degli Affari Esteri (su impulso
del sottosegretario Mario Baccini) ed ha previsto un programma di ben 600
avvenimenti in Ambasciate, Consolati e Istituti Italiani di Cultura. Durante
la video conferenza con Roma del 17 ottobre, diverse sedi estere (da Pechino
a Varsavia, da Parigi a Tunisi a Buenos Aires) degli istituti di cultura
hanno vivacizzato il dibattito. Che per la nostra lingua ci sia un ritorno
d'interesse è testimoniato dal fatto che presso gli 88 istituti
all'estero c'è stato un aumento di allievi ai corsi di italiano
negli ultimi quattro anni, di circa il 40 %. L'Italiano ha raggiunto il
quinto posto fra le lingue straniere più richieste. Tra i più
grandi ammirati della lingua italiano si registrano il Libano, il Venezuela,
l'Albania e Gli Stati Uniti. Il prossimo passo sarà la promozione
dell'italiano nei normali curricula di studio scolastici dei Paesi stranieri.
Questo nuovo obiettivo
della diffusione della lingua italiana serve a non ridurre la nostra lingua
in un idioma parlato solamente da un'elite per trattare questione culturali.
I paesi che sono stati presi in considerazione per introdurre l'italiano
nei curricula di studio locali sono dei paesi che hanno degli importanti
scambi economici e politici con l'Italia (ad esempio Svizzera, Germania,
Canada..). Così l'italiano avrebbe, persino all'estero, una sua
ubicazione ben determinata nella realtà quotidiana e concreta delle
persone che lo studiano. Sui motivi di questo successo internazionale della
nostra lingua si sono interrogati i principali linguisti, accademici e
professori.
La scrittrice Dacia Marini
ha fornito un'interpretazione molto elegante ed originale sul perché
le persone desiderano apprendere la nostra lingua: "L'italiano non è
una lingua del potere, come l'inglese. Si può permettere di essere
una lingua del piacere, della convenzione e della lettura che funziona
molto con i giovani, attratti da una lingua che non appare legata alla
politica".
Flaminia Carloni