Diventare il candidato ideale e’ abbastanza facile,
e’ solo una funzione dell’esercitare la memoria.
L’esercizio consiste nel ripetersi continuamente, ‘ad nauseam’ ,
la prima parte di un conosciutissimo articolo della nostra Costituzione:
“L’Italia e’ una Repubblica democratica fondata sul lavoro, (e
qui viene il bello…..) la sovranita’ appartiene al popolo….et cetera,
et cetera”.
La sovranita’, quindi, appartiene ai ricchi, ai poveri, ai brutti, ai
belli, alle more, ai biondi, agli analfabeti, agli screanzati, agli intelletuali
ai Matia Bazar, ai Pooh, ad Aurelio de Laurentis a Del Piero e pure a mia
zia Adriana di settantatre anni, insomma proprio a tutti.
Nonostante la chiarezza estrema di questo fondamento della politica
italiana il nostro candidato puo’ anche decidere di rappresentare solamente
la sovranita’dei belli, o dei belli e degli screanzati, ma se poi qesti
lo mandiamo a governare, si deve ricordare che i brutti e gli intelligenti
hanno lo stesso e identico diritto di rappresentanza.
Quindi quale figura non costituisce ‘il candidato ideale’?
Chi crede e agisce nelle seguenti teorie:
La sovranita’ appartiene al partito
Qualora qualcuno di voi, cari lettori, senta la bocca di un candidato
pronunciare una frase del tipo: “non appoggio il provvedimento adottato
dal Signor Pincopallino, poiche’, anche se il provvedimento in fondo e’
giusto, il Signor Pincopallino rappresenta l’ala comunista ed io sono un
fascista (o viceversa) e votare in favore costituirebbe un tradimento agli
ideali”, il mio consiglio e di chiamare subito la guardia medica e riferire
il candidato ad uno psichiatra di fiducia.
La sovranita’ appartiene a me medesimo
Altro caso da ospedale psichiatrico. Il candidato/soggetto tende ad
avere una spoporzionata percezione della propria importanza a scapito del
resto del mondo. Chiamasi: ‘sindrome napoleonica’. Il candidato, generalmente,
si dedica alle manovre macchiavelliche di compravendita dei voti, agli
accordi, ai compromessi ed alle manovre. Che tristezza! Alla fin fine,
resta in sella per un po’ di tempo ma nessuno lo stimera’ mai, neanche
quelli che lo votano mentre si tappano il naso per non sentire la puzza.
La sovranita’ appartiene a chi mi va a genio
Prego il candidato ideale di ricordare che purtroppo, anche quelli veramente
antipatici, ogni tanto, hanno ragione ed hanno buone idee.
Per carita’, soffrire di antipatie e simpatie e’ umano.
A me, per esempio, anche se i Verdi stanno simpatici, l’onorevole Pecoraro
Scanio mi sta veramente sulle…. Per di piu’, qualche volta, ha pure ragione
ed e’ generalmente coerente, quindi mi sa che anche il prossimo anno mi
tocca sopportarlo di nuovo.
Infine, il candidato ideale farebbe bene a ricordarsi di due definizioni.
La prima e’ di San Ignazio di Loyola (mannaggiamme’ che mi sono fatto
tredici anni di Gesuiti):
L’Inferno non e’ altro che Narcisismo, intollerabile, soffocante Narcisismo.
La seconda e’ del noto psicologo statunitense Breck Costin:
‘If you want to be good for society you have to serve it, if
you keep trying to let society serve you, sooner or later it will turn
around and kick you in the ass!’ Quest’ultima non ha bisogno di traduzione.
Adesso chi mi vuole rappresentare si faccia conoscere.
Gennaro Buonocore