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Vademecum del Politico ideale per le prossime elezioni
Gennaro Buonocore - 11 settembre 2004

Diventare il candidato ideale e’ abbastanza facile, e’ solo una funzione dell’esercitare la memoria. 

L’esercizio consiste nel ripetersi continuamente, ‘ad nauseam’ ,

la prima parte di un conosciutissimo articolo della nostra Costituzione:

L’Italia e’ una Repubblica democratica fondata sul lavoro, (e qui viene il bello…..) la sovranita’ appartiene al popolo….et cetera, et cetera”.

La sovranita’, quindi, appartiene ai ricchi, ai poveri, ai brutti, ai belli, alle more, ai biondi, agli analfabeti, agli screanzati, agli intelletuali ai Matia Bazar, ai Pooh, ad Aurelio de Laurentis a Del Piero e pure a mia zia Adriana di settantatre anni, insomma proprio a tutti.

Nonostante la chiarezza estrema di questo fondamento della politica italiana il nostro candidato puo’ anche decidere di rappresentare solamente la sovranita’dei belli, o dei belli e degli screanzati, ma se poi qesti lo mandiamo a governare, si deve ricordare che i brutti e gli intelligenti hanno lo stesso e identico diritto di rappresentanza.

Quindi quale figura non costituisce ‘il candidato ideale’? 

Chi crede e agisce nelle seguenti teorie:

La sovranita’ appartiene al partito

Qualora qualcuno di voi, cari lettori, senta la bocca di un candidato pronunciare una frase del tipo: “non appoggio il provvedimento adottato dal Signor Pincopallino, poiche’, anche se il provvedimento in fondo e’ giusto, il Signor Pincopallino rappresenta l’ala comunista ed io sono un fascista (o viceversa) e votare in favore costituirebbe un tradimento agli ideali”, il mio consiglio e di chiamare subito la guardia medica e riferire il candidato ad uno psichiatra di fiducia.

La sovranita’ appartiene a me medesimo 

Altro caso da ospedale psichiatrico. Il candidato/soggetto tende ad avere una spoporzionata percezione della propria importanza a scapito del resto del mondo. Chiamasi: ‘sindrome napoleonica’. Il candidato, generalmente, si dedica alle manovre macchiavelliche di compravendita dei voti, agli accordi, ai compromessi ed alle manovre. Che tristezza! Alla fin fine, resta in sella per un po’ di tempo ma nessuno lo stimera’ mai, neanche quelli che lo votano mentre si tappano il naso per non sentire la puzza. 

La sovranita’ appartiene a chi mi va a genio

Prego il candidato ideale di ricordare che purtroppo, anche quelli veramente antipatici, ogni tanto, hanno ragione ed hanno buone idee. 

Per carita’, soffrire di antipatie e simpatie e’ umano.

A me, per esempio, anche se i Verdi stanno simpatici, l’onorevole Pecoraro Scanio mi sta veramente sulle…. Per di piu’, qualche volta, ha pure ragione ed e’ generalmente coerente, quindi mi sa che anche il prossimo anno mi tocca sopportarlo di nuovo.
 

Infine, il candidato ideale farebbe bene a ricordarsi di due definizioni.

La prima e’ di San Ignazio di Loyola (mannaggiamme’ che mi sono fatto tredici anni di Gesuiti):

L’Inferno non e’ altro che Narcisismo, intollerabile, soffocante Narcisismo.

La seconda e’ del noto psicologo statunitense Breck Costin:

‘If you want to be good for society you have to serve it, if you keep trying to let society serve you, sooner or later it will turn around and kick you in the ass!’ Quest’ultima non ha bisogno di traduzione.
 

Adesso chi mi vuole rappresentare si faccia conoscere.

Gennaro Buonocore