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Ciao Nicola Calipari!
*di Mimmo Pizzimenti

 
Qualche sera fa, ho appreso casualmente dai telegiornali la notizia della liberazione della giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena, ad opera dei servizi segreti italiani. Dalla ridda di informazioni trapelava anche quella che riguardava la morte di uno 007 italiano, facente parte, ma poi si è saputo che era il capo della missione, del gruppo di agenti che avevano reso possibile la liberazione della donna. E’ stato, poi, riferito che l’agente segreto era seduto, accanto alla Sgrena, sui sedili posteriori dell’autovettura che, guidata da un Maggiore dei Carabinieri, stava cercando di raggiungere l’aeroporto di Baghdad, per imbarcarsi in tutta fretta e raggiungere l’Italia, quando, improvvisamente, ad un check point, l’autovettura ed i suoi occupanti sono stati fatti bersaglio di circa 300 o 400 colpi d’arma da fuoco, sparati dai soldati americani. 

L’agente segreto ha riparato con il suo corpo quello della Sgrena nel tentativo estremo di offrirle la sua protezione. Un proiettile maledetto lo ha colpito alla testa. I medici che hanno effettuato l’autopsia stabiliranno, poi, che la morte è stata istantanea. Viene pronunciato il nome dello sventurato eroe: “si tratta di Nicola Callìpari …” qualcuno dice, storpiando evidentemente il cognome. Fulmineamente realizzo che si trattava di Nicola Calipari e la mia memoria, in un batter di ciglia, si proietta indietro nel tempo, facendo un balzo di almeno 35 anni. 

E rivedo la mia Reggio Calabria. Davanti agli occhi si staglia, come per incanto, la figura di Nicola. Un ragazzo d’oro, assolutamente per bene. L’incarnazione bene riuscita della buona educazione, della compostezza, della serietà, dell’onestà, dell’intelligenza, della nobiltà d’animo, dell’altruismo, della fierezza quando la fierezza diventa materia palpabile e prodotto sopraffino dato dalla commistione di tutti i migliori sentimenti umani. Forse Nicola era tutto questo, perché intimamente pervaso dalla Fede nel Signore. Sono certo che già si trova al Suo cospetto, in Paradiso. 

Da lassù continuerà a sorvegliare e proteggere la sua famiglia, la moglie, i figli, i parenti, gli amici e tutti coloro che rientreranno nel suo raggio d’azione. Sono certo che Nicola continuerà le sue missioni stando in Cielo, che sarà sempre impegnato ad aiutare quell’umanità bisognosa di tutela e protezione. Così mi piace pensarlo. Ciao Nicola, magnifico esempio di sacro eroismo.

                                                             *un semplice concittadino