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Le considerazioni del coordinatore nazionale CTIM per gli USA Antonio Cardillo 
Consoli e Vice: pro o contro la comunità? 
 Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 105 - Anno XII, 30 maggio 2005

New York - Si starebbe sviluppando una nuova e preoccupante corrente antagonistica tra i rappresentanti consolari degli Stati Uniti e gli esponenti della comunità italiana, sia eletti (Comites o CGIE) sia ufficialmente incaricati a rappresentare associazioni, patronati o partiti politici. A dirlo è il coordinatore nazionale CTIM (Comitato Tricolore Italiani nel Mondo) per gli USA Antonio Cardillo, che nota come queste tendenze siano particolarmente presenti tra i più giovani (da entrambe le parti), per i quali "non è piu sufficiente, se mai lo è stato, esibire credenziali diplomatiche per intimidire e soggiogare il popolo". 

Comportamenti del genere - continua Cardillo - sono imperdonabili, "specialmente con diplomatici che avrebbero dovuto ricevere ampio addestramento prima di essere assegnati al loro mandato". Ad essere 'sospetto' è anche il fatto che l'addestramento possa non essere adeguato e che i parametri con i quali le autorità competenti operano lascino qualcosa a desiderare; "ad esempio l'assoluta assurdità che la conoscenza della lingua italiana non sia necessaria per i vice consoli onorari, che vengono scelti non per la loro abilità di servire la comunità nelle vesti di addetti consolari ma spesso per le loro conoscenze che li rendono più consoni ad addetti commerciali"

E' per lo stesso senso di commercialismo, commenta Antonio Cardillo, che spesso i Vice Consoli formano "alleanze personali con fazioni accondiscenti a scapito del resto della comunità. Abbiamo notato casi nel Midwest e nell'Ovest degli Stati Uniti, dove certe improprietà esistono". Nel caso del Consoli, uno in particolare - Diego Brasioli di Los Angeles - appare spesso, ultimamente, nella lista dei controversi. "L'ultimo esposto che lo riguarda è quello di aver consapevolmente ritardato l'inoltro di pratiche inerenti un'onorificenza per un cittadino esemplare a cui lui non faceva comodo". 

Tra le ultime indiscrezioni c'è il suo rifiuto nell'invitare i componenti del Comites alla Festa della Repubblica, limitandosi al Presidente "e ritenendo che è suo diritto invitare chi vuole. Questi atti di spavalderia non sono confacenti ad un servitore pubblico, che deve essere continuamente richiamato a fare il suo dovere con minacce di esposti e laboriose corrispondenze ". 

News ITALIA PRESS