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Benvenuto Console Generale Eugenio Sgrò 
Indirizzo di saluto alla collettività italiana
Consolato Generale d'Italia a Chicago - 17 luglio 2003

   Ho assunto il 26 giugno scorso le funzioni di Console Generale d’Italia a Chicago.

   Mi è pertanto gradito rivolgere il saluto alla collettività italiana qui residente, che cosi’ notevole parte ha avuto nel favorire i rapporti d’amicizia tra l’Italia, Patria d’origine, e questo grande Paese, Patria d’adozione.

   Assicuro agli Italiani qui residenti che continuerò ad impegnarmi nel rafforzamento dei vincoli di solidarietà che legano le nostre grandi comunità, qui stabilitesi, con l’Italia.

   Mi auguro che ciò possa condurre al potenziamento dei legami culturali con il Paese d’origine e dell’insegnamento della lingua italiana, alla diffusione dell’immagine dell’Italia moderna ed all’incremento delle relazioni economiche e di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica tra i nostri due Paesi.

   Indubbiamente la realtà in cui il nostro Paese e le sue comunità si trovano ad interagire è più complessa di quella di dieci anni fa.  Il mondo in cui gli Italiani si trovano a vivere e ad operare è caratterizzato sempre più dall’affermarsi dell’ interdipendenza, della globalizzazione e delle grandi reti, sia fisiche che virtuali, che fanno delle nostre collettività all’estero e della loro “italianità” un fattore di aggregazione e di riconoscimento.

   Faccio pertanto  affidamento sull’apporto fattivo e sulla collaborazione della collettività italiana qui residente per l’affermarsi di quel concetto di “italianità” che costituisce, come e’ stato affermato in seno ai lavori della Prima Conferenza degli Italiani nel Mondo, un insieme di interessi e di valori, di convinzioni etiche ed estetiche, di tradizioni linguistiche e culturali che rappresentano un collante ben più forte del mero possesso di un passaporto. 

   Mi auguro veramente che non si affievoliscano mai le spinte d’entusiasmo e la volontà forte di essere attivi e di partecipare efficacemente alla valorizzazione della nostra Patria nel mondo in uno spirito di unita e di cooperazione.

   Il nostro Paese, per parte sua, ha offerto, in tempi recenti, una straordinaria prova di vitalità e di democrazia, mostrando di essere una società “non bloccata”, che riesce a rigenerarsi e ad imboccare nuove vie, utilizzando risorse umane e strumenti politici e costituzionali facenti parte del proprio patrimonio. I diritti delle collettività italiane all’estero sono stati ora pienamente riconosciuti dalla Costituzione della Repubblica attraverso l’istituzione di un’apposita Circoscrizione estero. Per merito della legge proposta dal Ministro per gli Italiani nel Mondo, On. Mirko Tremaglia, ed approvata dal Parlamento, dodici deputati e sei senatori rappresenteranno presto gli Italiani nel mondo nel Parlamento nazionale. 
  Sul piano personale e familiare formulo ai connazionali qui residenti i miei auguri più sinceri di serenità, di salute, di speranza, di coraggio e forza d’animo nell’affrontare le inevitabili difficoltà della vita.  Il mio pensiero, nel formulare tali auguri, va anzitutto agli anziani e ai più giovani. Mi auguro veramente che proprio le nuove generazioni, anche se conoscono la nostra Italia soltanto dai racconti dei genitori e dei nonni, non la dimentichino, ma comincino ad amarla perché è una Patria ricca di storia umana, fatta di pensiero e di infinite opere, che segnano la vita del popolo italiano, che ha limiti e difetti ma anche pregi e valori che sono difficile trovarne tanti in altre parti del mondo.

   Rafforzare il legame con le generazioni a venire degli Italiani all’estero è una sfida difficile, forse, ma avvincente e, con ogni probabilità , tra le più necessarie nel quadro dell’intera politica del nostro Paese.

                            Il Console Generale
                            Eugenio Sgrò