Ho
assunto il 26 giugno scorso le funzioni di Console Generale d’Italia a
Chicago.
Mi è pertanto
gradito rivolgere il saluto alla collettività italiana qui residente,
che cosi’ notevole parte ha avuto nel favorire i rapporti d’amicizia tra
l’Italia, Patria d’origine, e questo grande Paese, Patria d’adozione.
Assicuro agli Italiani
qui residenti che continuerò ad impegnarmi nel rafforzamento dei
vincoli di solidarietà che legano le nostre grandi comunità,
qui stabilitesi, con l’Italia.
Mi auguro che ciò
possa condurre al potenziamento dei legami culturali con il Paese d’origine
e dell’insegnamento della lingua italiana, alla diffusione dell’immagine
dell’Italia moderna ed all’incremento delle relazioni economiche e di cooperazione
industriale, scientifica e tecnologica tra i nostri due Paesi.
Indubbiamente la realtà
in cui il nostro Paese e le sue comunità si trovano ad interagire
è più complessa di quella di dieci anni fa. Il mondo
in cui gli Italiani si trovano a vivere e ad operare è caratterizzato
sempre più dall’affermarsi dell’ interdipendenza, della globalizzazione
e delle grandi reti, sia fisiche che virtuali, che fanno delle nostre collettività
all’estero e della loro “italianità” un fattore di aggregazione
e di riconoscimento.
Faccio pertanto
affidamento sull’apporto fattivo e sulla collaborazione della collettività
italiana qui residente per l’affermarsi di quel concetto di “italianità”
che costituisce, come e’ stato affermato in seno ai lavori della Prima
Conferenza degli Italiani nel Mondo, un insieme di interessi e di valori,
di convinzioni etiche ed estetiche, di tradizioni linguistiche e culturali
che rappresentano un collante ben più forte del mero possesso di
un passaporto.
Mi auguro veramente che
non si affievoliscano mai le spinte d’entusiasmo e la volontà forte
di essere attivi e di partecipare efficacemente alla valorizzazione della
nostra Patria nel mondo in uno spirito di unita e di cooperazione.
Il nostro Paese, per
parte sua, ha offerto, in tempi recenti, una straordinaria prova di vitalità
e di democrazia, mostrando di essere una società “non bloccata”,
che riesce a rigenerarsi e ad imboccare nuove vie, utilizzando risorse
umane e strumenti politici e costituzionali facenti parte del proprio patrimonio.
I diritti delle collettività italiane all’estero sono stati ora
pienamente riconosciuti dalla Costituzione della Repubblica attraverso
l’istituzione di un’apposita Circoscrizione estero. Per merito della legge
proposta dal Ministro per gli Italiani nel Mondo, On. Mirko Tremaglia,
ed approvata dal Parlamento, dodici deputati e sei senatori rappresenteranno
presto gli Italiani nel mondo nel Parlamento nazionale.
Sul piano personale e familiare
formulo ai connazionali qui residenti i miei auguri più sinceri
di serenità, di salute, di speranza, di coraggio e forza d’animo
nell’affrontare le inevitabili difficoltà della vita. Il mio
pensiero, nel formulare tali auguri, va anzitutto agli anziani e ai più
giovani. Mi auguro veramente che proprio le nuove generazioni, anche se
conoscono la nostra Italia soltanto dai racconti dei genitori e dei nonni,
non la dimentichino, ma comincino ad amarla perché è una
Patria ricca di storia umana, fatta di pensiero e di infinite opere, che
segnano la vita del popolo italiano, che ha limiti e difetti ma anche pregi
e valori che sono difficile trovarne tanti in altre parti del mondo.
Rafforzare il legame
con le generazioni a venire degli Italiani all’estero è una sfida
difficile, forse, ma avvincente e, con ogni probabilità , tra le
più necessarie nel quadro dell’intera politica del nostro Paese.
Il Console Generale
Eugenio Sgrò