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CGIE: MALESSERE E DELUSIONE NEGLI ULTIMI LAVORI DELL’ASSEMBLEA
17 luglio 2003

In cinque giorni di intenso e proficuo lavoro, attraverso le riunioni delle assemblee continentali e delle commissioni tematiche (7 e 8 luglio), del Comitato di Presidenza e dell’assemblea plenaria del CGIE, il Consiglio nelle sue articolazioni istituzionali, ha affrontato l’esame  delle questioni di grande rilevanza  con le quali debbono confrontarsi le nostre comunità all’estero, in questo scorcio di fine legislatura, dei Comites e del CGIE. 

Il clima che si avverte fra i rappresentanti di queste comunità convenuti a Roma da tutto il mondo, è un clima di malessere e di delusione. 

Il fragore con cui si era insediato il nuovo Ministero per gli italiani nel mondo, che tanti avevano salutato come un evento risolutivo per i numerosi problemi che assillano i nostri connazionali all’estero, si è spento. E’ rimasta la rabbiosa risposta manifestatasi in escandescenze ignobili da parte di alcuni personaggi della destra fascista di fronte ad alcuni rilievi critici espressi con incisiva e corretta argomentazione politica  da parte di autorevoli esponenti del Parlamento italiano. 

Al centro del giudizio severamente critico dell’assemblea plenaria del CGIE vi è stato in primo luogo il mancato accoglimento delle richieste e delle sollecitazioni del Consiglio in merito alla riforma della legge sui Comites. 

Ormai da tempo i Comites sono investiti da una crisi profonda che ne blocca di fatto il funzionamento e ne mortifica profondamente il ruolo di rappresentanza. 

Il CGIE aveva sollecitato una modifica della legge istitutiva che rilanciasse un ruolo più significativo ed incisivo di rappresentanza dei Comites nei confronti delle autorità locali e delle autorità diplomatiche e consolari e definisse una dotazione finanziaria capace di consentire, oltre all’ordinaria amministrazione, un’attività capillare, continua ed incisiva di questi organismi. 

La sollecitazione del CGIE è stata ignorata. La legge approvata dalla Camera, con il voto contrario del centrosinistra, non introduce miglioramenti sostanziali in questo senso. Peraltro l’approvazione è avvenuta con grande ritardo. Non si sa quando il disegno di legge sarà approvato dal Senato. Non è da escludere, pertanto, che si vada al voto con la vecchia legge. Salterebbe così il voto per corrispondenza (strumento di partecipazione per i nostri connazionali) con gli auspicati fattori di sostanziali riforme. 

L’Assemblea ha approvato, a larghissima maggioranza, un ordine del giorno  che ribadisce le richieste già avanzate dal CGIE. 

Nel corso dei suoi lavori l’Assemblea ha affrontato l’esame delle iniziative legate alla 1^ Conferenza dei giovani italiani nel mondo. 

Il disimpegno del Governo, anche in questo campo, non consentirà lo svolgimento di questa Conferenza entro i termini stabiliti (2003). Se tutto andrà bene, la Conferenza potrebbe aver luogo entro il 2004. Incerte sono le prospettive di finanziamento, incerta la data di convocazione, ancora incerte la regione e la località che la ospiterà. La sola cosa certa è  che la gestione della Conferenza è stata sottratta al CGIE. 

In questa cornice, il CGIE nel corso dei propri lavori, non ha certo ascoltato con grande trasporto gli interventi del ministro degli Esteri Frattini e del ministro per gli Italiani nel Mondo Tremaglia: due discorsi di circostanza che non hanno certo emozionato l’assemblea. 

On. Luigi Sandirocco, Vice-presidente del CGIE