Comitato Tricolore per gli
Italiani nel Mondo
On. Michele
Frattallone, Presidente della C.N. del CTIM-USA, con funzioni
di Rappresentanza
L’ amministrazione
pubblica, mal gestita, ha
prodotto a Napoli la super bomba ecologica.
Sono Italiano ed orgoglioso d’essere nato in Italia,
l’autocritica e le polemiche non aiutano a risolvere problemi che se sfuggono
dal controllo di chi oggi governa la nazione, non solo potrebbe cambiare il
colore politico di un nuovo governo, ma i danni che verrebbero
causati certamente al di la di ogni immaginazione.
Francamente
non avrei mai voluto scrivere questo articolo, perchè al solo pensare di ciò
che accade nella penisola italica è doloroso ed umiliante non solo per gli
italiani che vivono in italia, ma inevitabilmente
anche per coloro che vivono all’estero. Ciò che a Napoli è affiorato negli
ultimi mesi del 2007 e da qualche settimana del corrente mese di gennaio, con
l’ennesima emergenza per risolvere lo smaltimento della montagna di spazzatura
ed allo stesso tempo, difficile la tempestività della soluzione.
Sono
un’idealista, non sono repubblicano per vocazione, cattolica, di fede
monarchica e rispettoso della volontà del Popolo come espressamente recita la
Costituzione Italiana, ho creduto e credo alla democrazia, ma una democrazia
quella vera, una politica che risolvi i problemi, non quella superficiale
ovvero quella di coprire sempre ed in ogni circostanza per non essere
irriverenti a quel o quel altro collegio elettorale. Questo è accaduto e accade
oggi come accadrà domani fino a che i politici e gli amministratori della cosa
pubblica non cambieranno mentalità, ma soprattutto l’acquisizione di maggiore
senso dello Stato.
I partiti in
Italia servono se offrono un servizio corretto, ma senza una politica
responsabile a tutti i vari livelli la democrazia sarà destinata ad estinguersi
per lasciare posto a qualche altra entità politica che per fortuna non ancora all’orizzonte.
Con gli errori e le negligenze accumulate, oltre alle montagne di spazzature,
correremo tutti il rischio di essere sotterrati da
altri problemi. Se a Napoli, il problema
impellente di questi giorni non sarà risolto positivamente i pericoli
assumeranno proporzioni incalcolabili a cominciare dalla salute col diffondersi
di malattie ed epidemie, non solo su scala locale, regionale ma molto più grave
perchè sarà nazionale e molto più difficile da gestire e da controllare.
Lo dico
esplicitamente a tutti coloro che oggi siedono al Parlamento Italiano, quando
una nazione è ferita seriamente da questi incredibili problemi, che invece,
potevano essere risolti molto tempo prima e che oggi
ci troviamo una situazione insostenibile e non conciliante con le istituzioni e
gli enti locali da una sponda e dall’altra gli onesti cittadini che pagano i
loro tributi senza avere ottenuto il dovuto servizio.
Signori
Deputati, Senatori e Ministri dell’attuale Governo, i responsabili sono a Napoli e ben visibili ed malauguratamente sono i politici,
gli amministratori, nell’ambito dalle istituzioni e degli enti locali, questo a
tutti i livelli. Credo sia giusto che siano adottati
severi provvedimenti indirizzati a coloro che hanno causato questo doloroso
dramma che hanno infangato in lungo ed in largo l’immagine della nostra
penisola, i danni da quantificare nel tempo saranno incalcolabili.
C’è
d’augurarsi che le autorità competenti italiane a cominciare dalla magistratura
e dalle autorità preposte perchè procedano senza
tentennamenti e con severità a punire secondo le leggi della Repubblica, coloro
che si sono resi responsabili di questo disastro che è stato procurato
all’ambiente ed ai cittadini che ancora oggi sono costretti a convivere ai
limiti della spazzatura.
Molti
ricorderanno che in Italia fino al 1946 regnò Casa Savoia un’istituzione
monarchica, con una storia millenaria, che dal piccolo Regno di Sardegna, con l’acuta
lungimiranza creò uno Stato
Unitario, lo stesso Giuseppe Mazzini pensatore e patriota con idee
rivoluzionarie tentò a trasformare l’Italia dalle molte casate incluse quelle
straniere in una Repubblica, non solo rinunciò al sogno politico, ma pronunciò
poche parole: l’ unificazione dell’Italia, possibile soltanto con il supporto
del Regno di Sardegna.
È bene che gli
italiani, soprattutto i giovani, sappiano che re Vittorio Emanuele III di
Savoia intervenne, quando il Gran Consiglio del Fascismo decise di sfiduciare
il cav. Benito Mussolini, rimuovendolo dall’incarico
di Primo Ministro, con quel gesto, il re, cessò per sempre ogni rapporto con
l’Era Fascista e fu inflessibile ciò nonostante ancora in guerra a fianco dei
tedeschi pronti ad invaderci al primo segnale sospetto di un cedimento con le
forze anglo-americane che già erano in corsa per invadere tutta l’Italia. Come è
vero che re Vittorio Emanuele III, fu costretto ad accettare un armistizio
incondizionato.
La decisione
dell’Italia fu motivata per evitare altri lutti, dolori, tragedie, sacrifici e
soprattutto si evitò le devastazioni che avrebbero potuto causare altri
incensanti bombardamenti alle città italiane, che avrebbero potuto provocare
centinaia di migliaia di vittime nell’ambito della popolazione civile. Poi gli
storici, potranno discutere e discuteranno ciò che era
bene fare o non fare, per una sorte migliore alla nostra nazione.
Re Vittorio
Emanuele III di Savoia, non esitò optare per una possibile fine delle ostilità
ed abbreviare il tempo alla guerra con l’intesa di concludere la pace non solo in Italia, ma in tutta l’Europa. Di fatto,
il re d’Italia, molto provato per una guerra perduta, abdicò a favore di
Umberto II, che forse la storia per l’ultimo re d’Italia avrebbe potuto
riabilitare meglio l’impegno dei Savoia se fosse stata
data la possibilità a re Umberto II, di regnare in Italia anche dopo avere
subito l’onta della sconfitta.
Questi furono
i comportamenti dei reali d’Italia, il primo scelse l’esilio in Egitto per
avere perduto la guerra il secondo scelse l’esilio in Portogallo per avere
riconosciuto la vittoria referendaria a favore della Repubblica. In compenso le
autorità di questa Repubblica negò a Umberto II, l’ingresso in Italia, ultimo
desiderio espresso a pochi giorni prima di spirare. L’istituzione repubblicana
non si prodigò e non si prodiga per una degna sepoltu-ra al Pantheon, che
spetta di diritto a tutti i re d’Italia. Una doverosa nota per i lettori: 2 re
d’Italia, pagarono con la rinuncia del loro regno, perchè i politici non fanno altrettanto,
quando sono i responsabili?
Morale: la
monarchia dei Savoia riuscì ad unire l’Italia, ma la
Repubblica Italiana e la sua democrazia ha saputo soltanto ripartire l’Italia
con le Regioni, istituendo altrettante Italiette,
offrendo al Popolo Italiano l’inevitabile ingrossamento del debito pubblico,
con l’Italia agganciata all’Europa e
l’adozione dell’ Euro che ha accelerato il fenomeno del costo della vita
e perduto l’equilibrio del potere d’acquisto rapportato agli stipendi di coloro che lavorano, con
gravi conseguenze che ora a pagare sono milioni di famiglie italiane.
La super bomba
ecologica prodotta a Napoli è uno degli esempi di irresponsabilità degli enti
locali, provinciali, regionali e nazionali. Non dovrebbero essere i Procuratori
della Repubblica o Pubblici Ministeri della Magistratura a dovere fornire altre
montagne di carte e prove per il rinvio a giudizio a coloro che si sono resi
colpevoli di negligenza, d’incompetenza e quant’altro,
Questi Signori responsabili, che conoscono molto bene il significato
concettuale, se hanno ancora una loro dignità dovrebbero immediatamente
dimettersi a cominciare dai titolari dei ministeri competenti e coinvolti a
questo disastro ecologico e lasciare il posto a chi ha il senso dello
Stato.
Boston, 12
gennaio 2008
On. Michele Frattallone