NOTIZIE DALL'ITALIA E PER L'ITALIA...

LETTERA APERTA DI GENNARO BUONOCORE 
CIRCA GLI AUGURI PASQUALI

Carissimi, 
 
ringrazio ognuno per avere offerto gli auguri pasquali. Grazie, di cuore, comunque vorrei condividere un pensiero che frequentemente mi assale. La Santa Pasqua non è una celebrazione adatta alla maggioranza dei nostri connazionali. Non dovremmo, insomma, celebrarla. Mi spiego.

La Pasqua è la rappresentazione simbolica non solo della "Rinascita" ma sopratutto del coraggio di un uomo che ha saputo sacrificare ciò che egli aveva di più caro per la possibilità di promuovere un cambiamento radicale dell'essere. La determinazione di un essere umano di sopportare sofferenze inaudite, come la distruzione del proprio io, per la possibilità di rinascere di nuovo, nella luce di un mondo più bello, più giusto, più sociale. 

Non conosco molti Italiani che si possano identificare con questo uomo. C'è sempre qualcosa per noi "italici" come il benessere, i figli, la casa al mare, la posizione, lo stipendio, gli amici per il quale non conviene rischiare tutto. Così, cari amici, si dice di voler cambiare tutto, per in realtà non cambiare nulla (non lo dice solo Tomasi di Lampedusa). Mi è bastato venire in Italia, prima di Pasqua, per una manciata di ore e partecipare a quella che un amico mi aveva proposto come una scommessa.

Chi mi conosce sa che, grazie a Dio, sono benestante e vivo un'esistenza più che decente negli USA, quindi per raccogliere la sfida di un amico d'infanzia ho deciso di partecipare ad un concorso pubblico in Italia. Io, che di quel concorso non avevo bisogno e che non ero proprio preparato, mi sono vergognato della sua conduzione e sono "fuggito" dall'Italia per la vergogna di come si sia toccato il fondo e di come, in effetti, nel Belpaese non cambi proprio nulla. Non è proprio un messaggio Pasquale, quindi. 

Riguardo Mastrogiacomo e Sgrena, durante una trasmissione di Santoro, la responsabile di un think-thank neocon statunitense ci aveva deriso come una nazione che continua a negare che "for some things it is just worth fighting..."

Per cosa abbiamo il coraggio di combattere. Jeshua Ben Joseph, il rabbino ebreo, è stato ammazzato dai nostri antenati poichè aveva avuto il coraggio e la forza d'animo di combattere lo status quo, e non così pacificamente come il Consiglio di Nicea vuole tramandare. Jeshua era un attivista, un ribelle, un uomo che aveva avuto la forza morale di menare le mani per scacciare coloro che profanavano il tempio e che sapeva ispirare le folle contro il prepotere del Sinedrio.

Un uomo della Galilea, la terra dei separatisti e dei ribelli. Ponzio Pilato non ha fatto fuori un santo, egli ha eliminato il perfetto guerriero, il simbolo della Rinascita, il simbolo del coraggio, il simbolo della lotta per il cambiamento. Un simbolo scomodo, pericoloso, un simbolo di lotta eterna all'oscurità del sistema. Jeshua Ben Joseph, paradossalmente, il primo vero attivista socialista mai tramandato dalla storia.

Noi Italiani non siamo degni di celebrare la Santa Pasqua, la Pasqua è la festa di coloro che non hanno niente da perdere.......
 
Il vostro fratello,
Gennaro Buonocore
 

9 aprile 2007 - ItaliaUSA.com