n. 194 del 27 agosto 2007
NUMERO
SPECIALE DEDICATO AL “PARTITO DELLE LIBERTÀ“
IL PUNTO è la newsletter settimanale
dell’on.le Marco Zacchera,
deputato piemontese di
Cari Amici del PUNTO
Ogni
anno – spesso perché mancano notizie di maggiore spessore - la politica di
agosto ha una esplosione di pseudo-notizie
che poi si sgonfiano come i temporali d’estate. Non sarà così con il “Partito delle Libertà” ma,
nello stesso tempo, penso che si debba fare un po’ di ordine o la gente non
capirà nulla chiedendosi perché mai il Cavaliere abbia perso la testa per la
signora Brambilla.
Partiamo da alcuni dati di fatto:
1)
A sinistra il processo di adesione al Partito Democratico (PD) e lo stesso Veltroni stanno incontrando molte più difficoltà del previsto
2)
Oggi come oggi il sistema elettorale per l’elezione del Parlamento è sulla base
di liste di partito che attribuiscono i seggi in maniera proporzionale alla
loro singola forza dando poi un premio di maggioranza alla COALIZIONE più forte
(e che deve pre-indicare un proprio leader), su base
nazionale alla Camera e di singola regione al Senato.
3)
Se si andrà al referendum voluto da AN, Segni e altri singole
parti (e se ci sarà il quorum) si passerebbe ad un premio di maggioranza
collegato non più ai partiti di una coalizione ma alla LISTA del singolo
partito che abbia raccolto più voti
4)
Nel centro-destra si dibatte ormai da anni se fare o meno
un partito unico tra FI-AN-UDC e Lega. UDC e Lega hanno ripetutamente detto che
non ci stanno, AN e FI ondeggiano tra pro e contro. E’ chiaro che se passasse il referendum, di fatto – almeno per le elezioni –
si sarebbe obbligati a fare una sola lista per vincere, il che poi non sarebbe
nulla di rivoluzionario visto che dal 1994 tre quarti del parlamento erano
stati sempre eletti con collegi uninominali dove il candidato della CDL era
UNICO.
5)
ultimo punto ma fondamentale: buona parte degli italiani sono sinceramente (e
comprensibilmente) schifati dalla politica e dai politici, dai sindacati e
dalla “CASTA” che alla fine è un concetto che tira dentro un po’ tutti e tutto.
Da una parte abbiamo un governo della sinistra che ha perso ogni credibilità
con un Prodi che...(omissis).. dall’altra troviamo
solo quattro e più partiti di centro-destra che troppo spesso sgomitano tra
loro senza dare alternative chiare contro la sinistra e – soprattutto – si
dimostrino uniti e vincenti. Imperversa insomma lo sport nazionale di criticare
la controparte ma senza la capacità di controproporre
qualcosa di realmente alternativo.
In
questa situazione Berlusconi (che raccoglierà molte
antipatie personali, ma è l’unico leader capace di tenere unito il
centro-destra e molte volte ha dimostrato di avere più intuito e entusiasmo di
tutti, oltre a disporre dei noti suoi mezzi personali) ha logicamente visto con
favore l’organizzarsi in giro per l’Italia di gruppi di persone che si sono
andati formando in modo trasversale ai partiti e potessero
“dal basso” far nascere in prospettiva il partito unico. I CIRCOLI DELLA
LIBERTA’, appunto. Nei giorni scorsi marchio, nome e “logo” del simbolo sono
stati logicamente depositati come “copyright” perché nessun altro li copiasse e
poi se ne potesse appropriare senza permesso.
Domande che mi pone la gente:
- E’ NATO QUINDI UN NUOVO PARTITO?
No,
ma piuttosto la possibilità di avere un riconosciuto e riconoscibile “marchio
di fabbrica” utilizzabile dove possa essere utile, anche da subito (es. nelle
elezioni comunali dei piccoli e medi comuni, là dove si deve fare una lista
unitaria di centro-destra, oppure nelle prossime elezioni tra gli italiani
all’estero dove bisognerà andare uniti ecc.ecc.). Un
simbolo che tra l’altro io preferisco a quello di “ Berlusconi
Presidente” del 2006, simbolo che ha portato forse a non votare quelle persone
che non amano personalmente il Cavaliere.
- NASCERA’ UN NUOVO PARTITO?
Può
darsi, ma non sarà colpa/merito della Brambilla. Far
nascere un partito è complicato (vedi cosa succede a sinistra)
ma soprattutto deve essere VOLUTO E COMPRESO dagli elettori e dai
dirigenti dei singoli partiti. A livello personale io sono da tempo favorevole,
ma ribalto la domanda: “ Quale è il programma, quali i contenuti di un nuovo
auspicabile partito unico di centro-destra capace di ribaltare la situazione
del nostro paese sia nei voti e nella maggioranza ma soprattutto PER UNA
POLITICA FINALMENTE PIU’ MODERNA, UNITA E PULITA?
Questo
è il dramma: tutti fanno i loro conti “ Resterò consigliere comunale o
provinciale/regionale/deputato se ci sarà un partito unico ?” senza capire che
TRA LA GENTE che vota il centro-destra secondo me c’è
una profonda volontà di unità, molto più avanti dei dirigenti di partito che
devono difendere il proprio posticino.
Ma
un partito nasce e cresce SE SI E’ UNITI SU DI UN PROGRAMMA e questo è un punto
fondamentale. Io credo che ci sia la possibilità di un programma unico e serio,
ma solo DOPO la firma di un “Manifesto programmatico” chiaro, breve,
inequivocabile e certo. Non si può fare una struttura unitaria se su un
qualsiasi tema ognuno dice la sua in contrapposizione agli altri alleati.
Guardiamo
tanto per un esempio la questione fiscale in queste settimane: il governo Prodi
è nauseante su questo punto e la Lega (senza concordare con gli altri) lancia
l’idea dello “sciopero fiscale”, allora Casini e l’UDC rispondono subito
“assolutamente no”, AN rilancia a metà dicendo un po’ sì e un po’ no, Tremonti “sciopero no, ma sciopero bianco sì”… ma stiamo
scherzando, è così che si conquista la fiducia degli italiani? Queste cose
vanno decise PRIMA tra chi deve deciderle e poi vanno ATTUATE seriamente. Alla
fine se Prodi resta in sella è colpa anche NOSTRA e questo del fisco ne è un
tipico esempio!
Ma
torniamo al partito unico…io penso davvero che sia la logica conclusione di un
processo politico iniziato nell’ormai lontano 1993 con la allora riforma
elettorale. L’Italia ha bisogno per vivere con due schieramenti politici
alternativi e coesi tra loro come tutte le grandi democrazie occidentali,
ma questo processo è ancora all’inizio perché o c’è un capo carismatico
unificante (vedi in Francia con Sarkozy) che annulla
le differenze dietro di sé con il suo carisma o la costruzione è molto più
lenta. Berlusconi leader? Lo ripeto sempre: Silvio lo
è, ha indubbiamente dalla sua grandi chances ma anche handicap come l’avere un patrimonio alle
spalle, le TV ecc.ecc. che lo costringono a giocare
“in difesa” attaccabile in ogni momento.
Servirebbe un suo successore strettamente coeso con lui
e di sua piena fiducia, ma dov’è?
Casini ha cancellato buona parte delle possibilità
portando l’UDC su posizioni molto equivoche in un continuo sospetto di connubio
con i moderati dell’altro schieramento per far nascere una “terza forza” che
poi ricatti – come faceva il PSI una volta – questo e
quello schieramento offrendosi al miglior offerente, Fini ha sicuramente i numeri (più di tutti), aspetta
il suo momento, ma rischia di logorarsi visto che Fiuggi è ormai passata da 12
anni! Tremonti è
indubbiamente cresciuto dopo un periodo di poco “feeling” con la gente, Formigoni è un po’ emarginato a Milano ma nessuno mi toglie dalla testa che ha delle grandi
capacità, molto di più della Moratti , altri forse cresceranno.
Tenete
presente che c’è un passaggio intermedio tra la situazione attuale ed il
partito unico ed è la FEDERAZIONE DI PARTITI ovvero partiti che restino indipendenti ma progressivamente si uniscano innanzitutto
auto-garantendosi un appoggio unitario in chiave elettorale. E’ la via di mezzo, ma “Uniti si vince” lo dicevano già i compagni di
“Lotta Continua” quando ero ragazzo..
Infine
lasciatemi ricordare che la politica non è una architettura
astratta, matematica dove i conti devono tornare. La politica è prima di tutto idealità, impegno, volontà, solidarietà,
sacrificio, scommessa di onestà, voler bene sul serio e non per soldi alla
propria città ed alla propria Patria. So benissimo di essere forse un
inguaribile sentimentale, ma per me questi sono gli elementi più importanti,
gli unici a contare davvero. Su questi temi,.
Comunque, è aperto il confronto… Un saluto a tutti
Marco Zacchera
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