IL PUNTO di MARCO ZACCHERA

n. 194 del 27 agosto 2007

NUMERO SPECIALE DEDICATO AL “PARTITO DELLE LIBERTÀ“

IL PUNTO è la newsletter settimanale dell’on.le Marco Zacchera, deputato piemontese di Alleanza Nazionale e responsabile del Dipartimento Esteri di AN, che saluta i nuovi lettori ed invita al dibattito e al libero confronto tutti coloro che lo ricevono. Per tenere contatti via mail, inviare nuovi indirizzi di persone interessate a ricevere IL PUNTO contattatemi sempre al mio indirizzo mail marco.zacchera@libero.it - Sul sito www.marcozacchera.it (che vi invito a visitare: è periodicamente aggiornato, con l’introduzione in 10 lingue diverse!) trovate ogni informazione e chiarimento sulla mia attività politica ed anche la possibilità di leggere i numeri arretrati de IL PUNTO. Prego tenere presente che se questa mail non viene aperta per alcune settimane automaticamente il vostro indirizzo mail viene cancellato come lettore. IL PUNTO è liberamente riproducibile su altre fonti di stampa, ma è gradita la citazione della fonte con l’ impegno morale – se il testo viene condensato - a non distorcere il significato di quanto qui scritto.

Cari Amici del PUNTO

Ogni anno – spesso perché mancano notizie di maggiore spessore - la politica di agosto ha una esplosione di pseudo-notizie che poi si sgonfiano come i temporali d’estate. Non sarà così con il “Partito delle Libertà” ma, nello stesso tempo, penso che si debba fare un po’ di ordine o la gente non capirà nulla chiedendosi perché mai il Cavaliere abbia perso la testa per la signora Brambilla.

Partiamo da alcuni dati di fatto:

1) A sinistra il processo di adesione al Partito Democratico (PD) e lo stesso Veltroni stanno incontrando molte più difficoltà del previsto

2) Oggi come oggi il sistema elettorale per l’elezione del Parlamento è sulla base di liste di partito che attribuiscono i seggi in maniera proporzionale alla loro singola forza dando poi un premio di maggioranza alla COALIZIONE più forte (e che deve pre-indicare un proprio leader), su base nazionale alla Camera e di singola regione al Senato.

3) Se si andrà al referendum voluto da AN, Segni e altri singole parti (e se ci sarà il quorum) si passerebbe ad un premio di maggioranza collegato non più ai partiti di una coalizione ma alla LISTA del singolo partito che abbia raccolto più voti

4) Nel centro-destra si dibatte ormai da anni se fare o meno un partito unico tra FI-AN-UDC e Lega. UDC e Lega hanno ripetutamente detto che non ci stanno, AN e FI ondeggiano tra pro e contro. E’ chiaro che se passasse il referendum, di fatto – almeno per le elezioni – si sarebbe obbligati a fare una sola lista per vincere, il che poi non sarebbe nulla di rivoluzionario visto che dal 1994 tre quarti del parlamento erano stati sempre eletti con collegi uninominali dove il candidato della CDL era UNICO.

5) ultimo punto ma fondamentale: buona parte degli italiani sono sinceramente (e comprensibilmente) schifati dalla politica e dai politici, dai sindacati e dalla “CASTA” che alla fine è un concetto che tira dentro un po’ tutti e tutto. Da una parte abbiamo un governo della sinistra che ha perso ogni credibilità con un Prodi che...(omissis).. dall’altra troviamo solo quattro e più partiti di centro-destra che troppo spesso sgomitano tra loro senza dare alternative chiare contro la sinistra e – soprattutto – si dimostrino uniti e vincenti. Imperversa insomma lo sport nazionale di criticare la controparte ma senza la capacità di controproporre qualcosa di realmente alternativo.

In questa situazione Berlusconi (che raccoglierà molte antipatie personali, ma è l’unico leader capace di tenere unito il centro-destra e molte volte ha dimostrato di avere più intuito e entusiasmo di tutti, oltre a disporre dei noti suoi mezzi personali) ha logicamente visto con favore l’organizzarsi in giro per l’Italia di gruppi di persone che si sono andati formando in modo trasversale ai partiti e potessero “dal basso” far nascere in prospettiva il partito unico. I CIRCOLI DELLA LIBERTA’, appunto. Nei giorni scorsi marchio, nome e “logo” del simbolo sono stati logicamente depositati come “copyright” perché nessun altro li copiasse e poi se ne potesse appropriare senza permesso.

 

Domande che mi pone la gente:

- E’ NATO QUINDI UN NUOVO PARTITO?

No, ma piuttosto la possibilità di avere un riconosciuto e riconoscibile “marchio di fabbrica” utilizzabile dove possa essere utile, anche da subito (es. nelle elezioni comunali dei piccoli e medi comuni, là dove si deve fare una lista unitaria di centro-destra, oppure nelle prossime elezioni tra gli italiani all’estero dove bisognerà andare uniti ecc.ecc.). Un simbolo che tra l’altro io preferisco a quello di “ Berlusconi Presidente” del 2006, simbolo che ha portato forse a non votare quelle persone che non amano personalmente il Cavaliere.

- NASCERA’ UN NUOVO PARTITO?

Può darsi, ma non sarà colpa/merito della Brambilla. Far nascere un partito è complicato (vedi cosa succede a sinistra) ma soprattutto deve essere VOLUTO E COMPRESO dagli elettori e dai dirigenti dei singoli partiti. A livello personale io sono da tempo favorevole, ma ribalto la domanda: “ Quale è il programma, quali i contenuti di un nuovo auspicabile partito unico di centro-destra capace di ribaltare la situazione del nostro paese sia nei voti e nella maggioranza ma soprattutto PER UNA POLITICA FINALMENTE PIU’ MODERNA, UNITA E PULITA?

Questo è il dramma: tutti fanno i loro conti “ Resterò consigliere comunale o provinciale/regionale/deputato se ci sarà un partito unico ?” senza capire che TRA LA GENTE che vota il centro-destra secondo me c’è una profonda volontà di unità, molto più avanti dei dirigenti di partito che devono difendere il proprio posticino.

Ma un partito nasce e cresce SE SI E’ UNITI SU DI UN PROGRAMMA e questo è un punto fondamentale. Io credo che ci sia la possibilità di un programma unico e serio, ma solo DOPO la firma di un “Manifesto programmatico” chiaro, breve, inequivocabile e certo. Non si può fare una struttura unitaria se su un qualsiasi tema ognuno dice la sua in contrapposizione agli altri alleati.

Guardiamo tanto per un esempio la questione fiscale in queste settimane: il governo Prodi è nauseante su questo punto e la Lega (senza concordare con gli altri) lancia l’idea dello “sciopero fiscale”, allora Casini e l’UDC rispondono subito “assolutamente no”, AN rilancia a metà dicendo un po’ sì e un po’ no, Tremonti “sciopero no, ma sciopero bianco sì”… ma stiamo scherzando, è così che si conquista la fiducia degli italiani? Queste cose vanno decise PRIMA tra chi deve deciderle e poi vanno ATTUATE seriamente. Alla fine se Prodi resta in sella è colpa anche NOSTRA e questo del fisco ne è un tipico esempio!

Ma torniamo al partito unico…io penso davvero che sia la logica conclusione di un processo politico iniziato nell’ormai lontano 1993 con la allora riforma elettorale. L’Italia ha bisogno per vivere con due schieramenti politici alternativi e coesi tra loro come tutte le grandi democrazie occidentali, ma questo processo è ancora all’inizio perché o c’è un capo carismatico unificante (vedi in Francia con Sarkozy) che annulla le differenze dietro di sé con il suo carisma o la costruzione è molto più lenta. Berlusconi leader? Lo ripeto sempre: Silvio lo è, ha indubbiamente dalla sua grandi chances ma anche handicap come l’avere un patrimonio alle spalle, le TV ecc.ecc. che lo costringono a giocare “in difesa” attaccabile in ogni momento.
Servirebbe un suo successore strettamente coeso con lui e di sua piena fiducia, ma dov’è?

Casini ha cancellato buona parte delle possibilità portando l’UDC su posizioni molto equivoche in un continuo sospetto di connubio con i moderati dell’altro schieramento per far nascere una “terza forza” che poi ricatti – come faceva il PSI una volta – questo e quello schieramento offrendosi al miglior offerente, Fini ha sicuramente i numeri (più di tutti), aspetta il suo momento, ma rischia di logorarsi visto che Fiuggi è ormai passata da 12 anni! Tremonti è indubbiamente cresciuto dopo un periodo di poco “feeling” con la gente, Formigoni è un po’ emarginato a Milano ma nessuno mi toglie dalla testa che ha delle grandi capacità, molto di più della Moratti , altri forse cresceranno.

Tenete presente che c’è un passaggio intermedio tra la situazione attuale ed il partito unico ed è la FEDERAZIONE DI PARTITI ovvero partiti che restino indipendenti ma progressivamente si uniscano innanzitutto auto-garantendosi un appoggio unitario in chiave elettorale. E’ la via di mezzo, ma “Uniti si vince” lo dicevano già i compagni di “Lotta Continua” quando ero ragazzo..

Infine lasciatemi ricordare che la politica non è una architettura astratta, matematica dove i conti devono tornare. La politica è prima di tutto idealità, impegno, volontà, solidarietà, sacrificio, scommessa di onestà, voler bene sul serio e non per soldi alla propria città ed alla propria Patria. So benissimo di essere forse un inguaribile sentimentale, ma per me questi sono gli elementi più importanti, gli unici a contare davvero. Su questi temi,. Comunque, è aperto il confronto… Un saluto a tutti

Marco Zacchera

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