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Parole dure dai rispettivi leaders:
SORPRENDENTE, IMPUDENTE, ILLEGITTIMA... 
DELUSIONE. INGANNO. TRUFFA...
UNA ITALIA CHE NON C'E` PIU...

On. Mirko Tremaglia, Giovanni Zuccarello, Vincenzo Centofanti



Roma, 15 febbraio 2001 

TREMAGLIA (A.N.) – SORPRENDENTE, IMPUDENTE, ILLEGITTIMA LA DICHIARAZIONE DI MACCANICO CHE MILIONI DI ITALIANI ALL’ESTERO NON VOTERANNO. E’ UNA DICHIARAZIONE CONTRO IL PARLAMENTO. IL MINISTRO VA SFIDUCIATO. LE CAMERE NON POSSONO ESSERE SCIOLTE PRIMA DELLA SCADENZA NATURALE. APPELLO AL CAPO DELLO STATO. 

Sorprendente, impudente e illegittima è l’affermazione rilasciata dal Ministro per le Riforme Istituzionali Maccanico, il quale ha dichiarato: "Gli italiani all’estero non potranno votare nelle prossime elezioni". E’ esattamente il contrario di quanto affermato più volte dal Presidente della Repubblica. "Non ce l’abbiamo fatta - ha detto Maccanico - e gli italiani all’estero non potranno votare ed eleggere 12 deputati e 6 senatori. Siamo riusciti a cambiare gli artt. 48, 56 e 57 della Costituzione per istituire la Circoscrizione Estero, ma le complesse procedure amministrative hanno impedito di raggiungere l’obiettivo finale". 

Maccanico non si è accorto che non sono ancora state sciolte le Camere e che il Parlamento sta lavorando. Maccanico ignora che l’approvazione della Legge ordinaria spetta al Parlamento ed è proprio illegittimo che il Governo assuma un atteggiamento contro il Parlamento e, peggio, dichiari chiuso persino l’esame in corso del provvedimento. Questo non è vero; è veramente assurdo questo comportamento. 

Dovrebbe esservi la ribellione del Parlamento stesso contro un Ministro che, a questo punto, deve essere sfiduciato. Siamo allo scandalo internazionale. 

Ricordo a questo Ministro, infatti, che il provvedimento in esame della Commissione Affari Costituzionali del Senato è stato calendarizzato per i giorni 27-28 febbraio e 1° marzo in Aula del Senato, e può essere immediatamente inviato alla Camera dei Deputati per l’approvazione definitiva. Ma il signor Ministro ha deciso tutto, ed è per lui proibito andare avanti nell’esame e nel voto. Metto le mani avanti per dire, in termini decisi, che a questo punto il Presidente della Repubblica deve fare i conti, come lui ben sa, non tanto con la volontà distorta del Ministro Maccanico o di qualche forza politica, ma con la Costituzione. Attenzione, la Costituzione deve essere rispettata e a questo punto non vi può essere certamente uno scioglimento anticipato del Parlamento, fino a quando non sono state approvate le norme di attuazione degli artt. 48,56 e 57 della Costituzione che riguardano gli italiani all’estero e che come si sa sono state approvate in via definitiva dalla Camera e dal Senato con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. E’ inutile, peraltro, alimentare incredibili tentativi ostruzionistici, perché tali ormai sono, per impedire la conclusione positiva dell’iter. 

Per quanto ci riguarda approviamo il testo, così come risulta dalle ultime correzioni del provvedimento legislativo, che sono chiare e semplici nell’articolato; è importante e determinante la norma transitoria. 

Mi appello direttamente al Presidente della Repubblica. Vediamo di approvare la Legge per gli italiani all’estero, il che certamente è possibile con la volontà politica unitaria, prima del viaggio del Capo dello Stato in Argentina. 

(Mirko Tremaglia)



Voto all'estero - Dichiarazione di Giovanni Zuccarello, 
Presidente del Comites di Los Angeles 

Delusione. Inganno. Truffa 

"Con sotterfugi, distinguo e cavilli hanno allontanata questa possibilità ad un indefinito futuro. La verità, ormai evidente a tutti, è che non vogliono farci votare" 
 

(GRTV) Continuano ad arrivare messaggi di protesta e delusione da parte dei rappresentanti delle comunità italiane all’estero dopo la notizia della definitiva impossibilità che i nostri connazionali votino alle prossime elezioni. Uno sfogo in tal senso viene espresso anche da Giovanni Zuccarello, Presidente del Comites di Los Angeles e Consigliere del CGIE. 

"Quale Presidente del Comites di Los Angeles e Consigliere del CGIE - scrive Zuccarello - esprimo tutta la delusione delle Comunità Italiane della California per l'inganno perpetrato a loro danno, da una parte della politica italiana, sulla possibilità, attesa da mezzo secolo, di potere esercitare in loco il loro diritto di voto. Con sotterfugi, distinguo e cavilli hanno allontanata questa possibilità ad un indefinito futuro. La verità, ormai evidente a tutti, è che non vogliono farci votare per non perdere 12 poltrone alla Camera e 6 al Senato. Ho invitato, e continuerò a farlo sino alle elezioni, gli italiani di California a contattare parenti ed amici in Italia insistendo a non votare per quei partiti che si sono resi rei di tale truffa. Come ho anche informato il Capo dello Stato, non consiglio a figure politiche dei partiti che ci hanno ingannato e che ora mascherano il loro inganno con scuse e lacrime di coccodrillo, di venire a visitare le Comunità Italiane della California ove non troverebbero alcuna solidarietà e simpatia, ma solo indifferenza se non ostilità, che io non scoraggerò". 

Giovanni Zuccarello 
Presidente Comites Los Angeles e Consigliere CGIE 

16 febbraio 2001 




APPARTENGO ANCORA AD UNA ITALIA CHE NON C'E` PIU 

Voto all’estero - L’amaro sfogo di Vincenzo Centofanti, 
già Presidente Comites Filadelfia e membro CGIE 
"Appartengo ancora ad una Italia che non c'è più" 

La politica italiana e i suoi protagonisti hanno, con la eccezione di pochi noti a tutti, regolarmente disattese le promesse che facevano e in particolare l'ultima e più cocente del voto 
 

(GRTV) Sono un italiano di vecchio stampo attaccato all'Italia e ai suoi valori. Ho sopportato 6 anni di prigionia nel Kenya dall'età di 17 anni e ho dovuto sopportare le angherie, i soprusi e l'ironia di quelli che avevano scelta la via più comoda collaborando col nemico. Rimpatriato in Italia ho partecipato attivamente alle dialettiche politiche sempre all'insegna dei miei ideali senza chiedere favori o subordinarli ad interessi. Sono emigrato negli Stati Uniti nel 1956 ma sono rimasto sempre vicino all'Italia interessandomi a tenere vivo il senso di italianità nelle nostre comunità. Sono stato Presidente del Comites di Filadelfia sin dalla sua costituzione e sono membro del CGIE. Ho partecipato a tutte le iniziative che davano lustro all'Italia e mi sono adoperato a dare il benvenuto della Comunità ai politici italiani in visita a prescindere dalla loro appartenenza politica in quanto per me rappresentavano l'Italia. Molti di loro mi ricorderanno certamente. Sebbene ne avessi diritto non ho finora richiesto o accettato la cittadinanza americana in quanto simbolicamente lo ritenevo un tradimento alla mia Patria. Ho sospirato ed atteso per mezzo secolo la possibilità per me e per tutti gli italiani all'estero di poter esercitare il diritto di voto e sentirmi realmente parte dell'Italia. Gli esponenti dei partiti politici italiani durante la Prima Conferenza degli Italiani nel Mondo tenutasi recentemente mi avevano convinto che questa era la volta buona. Ma sono rimasto deluso e disgustato dalla politica italiana e dai suoi protagonisti che hanno, con la eccezione di pochi noti a tutti, regolarmente disattese le promesse che facevano e in particolare l'ultima e più cocente del voto. E' arrivato per me ora il momento, con profonda e sentita sofferenza, di prendere la cittadinanza americana quale gesto simbolico di protesta e di rigetto. Mi rendo conto che per i politici italiani, tutti tesi agli interessi di bottega, questo mio gesto li lascia del tutto indifferenti mentre per me è pieno di significato. Ma forse io appartengo ancora ad una Italia che non c'è più. 

Vincenzo Centofanti 

16 febbraio 2001