PRESS RELEASE
Il conosciutissimo adagio dovrebbe
risonare familiare alle orecchie del Console Generale d’Italia a Los Angeles,
Diego Brasioli. Nel Maggio del 2003 il neo arrivato rappresentante
diplomatico italiano aveva visitato la comunita’ italiana di Phoenix su
invito del coordinatore locale del CTIM (Comitato Tricolore degli Italiani
nel Mondo). Pochi giorni dopo lo stesso Brasioli, intervistato dalla Rai
International aveva prontamente confermato quello che gli si era palesato.
L’Arizona rappresenta lo stato nordamericano
con maggiore crescita di popolazione negli ultimi dieci anni. Con la popolazione,
si sa, crescono le concentrazioni urbane, le attivita’ produttive e le
necessita’ sociali. La popolazione italoamericana ed italiana e’
cresciuta prodigiosamente fino a superare le trecentomila unita’ e tremila
rispettivamente nella sola Maricopa County. La comunita’ di origini italiane
rappresenta la seconda ‘minoranza’ con un rispettosissimo 5%, dietro l’ispanica
(23.7%) ed immediatamente prima delle comunita’ asiatica (3%), afroamericana
(3%) ed indiana (2%).
Il “Sistema Italia”, cosi’ ama definirlo
Brasioli, e’ rappresentato da un vice console onorario in carica da piu’
di sette anni.
Questo bravo uomo di nazionalita’
Americana, non parla la lingua ufficiale della Repubblica che rappresenta,
non era al corrente di cosa fosse il Comites, il CGIE, o chi fosse il Presidente
della Repubblica (“Mr.Berlusconi, naturally!”), inutile chiedersi se conosca
l’articolo primo della Costituzione italiana o che cariche ricoprono gli
onorevoli Fini, Tremaglia, Casini e Pera. Egli, in effetti non conosce
chi questi siano.
L’attuale prodotto di questo fenomenale
“Sistema Italia” e’ riassunto nei seguenti dati:
Nessun delegato di associazione in Arizona
e’ mai stato registrato per l’assemblea costituente del CGIE.
La lista ufficiale AIRE per l’Arizona
consiste solamente in poche centinaia di nomi, tale disservizio ha fortemente
falsato le elezioni Comites del 2003.
L’Italia (sesta potenza piu’ industrializzata
del mondo) non figura nella lista dei primi
venti partners commerciali dello Stato.
Nella citta’ di Phoenix non e’ mai stato
organizzato un festival italiano.
Il 75% della comunita’ non e’ al corrente
dell’esistenza di un vice consolato onorario.
In sintesi, le esigenze sono drammaticamente
cambiate, ma il prodotto e’ rimasto costante. Il “Sistema Italia” in Arizona
sta fallendo miseramente.
Nel libero mercato se il “Sistema
Italia” fosse stato la divisione commerciale di un’azienda orientata al
mercato, i consumatori avrebbero sancito la nuova direzione strategica,
rivolgendo la propria domanda ai prodotti della concorrenza.
In un sistema monopolistico, quale
la rappresentanza diplomatica di un paese, l’utenza si rivolge all’apparato
politico ed associativo per garantire che il prodotto venga modificato
rapidamente e che i responsabili del disservizio siano destinati a mansioni
richiedenti meno capacita’ imprenditoriali.
La politica serve la comunita’ nell’atto
di supplire alla liberta’ della scelta individuale che, nel libero mercato,
avrebbe sfogo automatico ed immediato. La politica, in questo caso, serve
a chiarificare, a sintetizzare ed a divenire la spinta propulsiva nello
spirito evolutivo della societa’ civile. La politica serve inoltre a relazionare
costantemente con le autorita’ nel tentativo di fornire all’utenza il prodotto
piu’ appropriato.
I servizio del CTIM dell’Arizona e’
consistito nel fornire al Brasioli ripetute richieste ed incitamenti a
sostituire l’attuale assenteismo del locale vice console con personaggi
piu’ adatti a fornire i servizi adeguati. Lo comunita’ offre, in alternativa,
almeno due personaggi di nazionalita’ italiana con provata dedizione e
preparazione civica. Dopo mesi di rapporti, proposte scritte, polemiche,
vivaci discussioni e tentati accordi, il Sig.Brasioli ha deciso che il
“Sistema Italia” attuale e’ la migliore soluzione ed il servizio offerto
e’ quello che la comunita’ merita.
Nelle ultime due settimane di Dicembre
2004, su iniziale verifica richiesta dal Brasioli e dal vertice del comitato,
il CTIM ha raccolto quasi duemila firme a supporto di una petizione volta
a richiedere cambiamenti immediati. Informato della petizione il
Brasioli e’ ricorso prontamente a spegnere i dissensi appellandosi al desiderio
di non voler turbare il delicato equilibrio del “Sistema Italia” sul territorio.
Il 18 Gennaio 2005, il Brasioli si e’ recato in compagnia del viceconsole
onorario a perorare la causa del viceconsole stesso presso i locali di
un’associazione italoamericana di Phoenix. Il significato dell’intervento
e della visita, peraltro mai annunciata ai rappresentanti del CTIM, scatenava
una baruffa in seno all’associazione stessa tra un simpatizzante del CTIM
ed altri membri presenti.
Per comprendere tale bizzarro episodio
e’ necessario voler conoscere il Brasioli un pochino meglio.
Chiunque incontri il Brasioli per
la prima volta non puo’ non constatarne una irrefrenabile simpatia. Per
chi ha avuto contatto con diplomatici italiani negli USA, incontrare il
Brasioli e’ una esperienza interessantissima ed affascinante.
Molti dei nostri connazionali sono
abituati al carisma ed all’austerita’ di un Ambasciatore oppure all’efficienza
amministrativa e la schietta e dettagliata comunicativita’ di un Consigliere.
“L’esperienza Brasioli” e’ completamente diversa. Egli ricorda subito all’interlocutore
il proprio compagno di liceo, quello sempre pronto alla battuta, ribelle,
irriverente ed anticonformista. Il compagno che, come si dice a Napoli
“tira la pietra e nasconde la mano”. Appena arrivato a Los Angeles’ in
nostro simpatico Console si fece conoscere distribuendo la diceria che
Rocco Siffredi, nota pornostar italiana, avrebbe di li’ a poco preso le
redini dellIstituto Italiano di Cultura. La sua anima di giocherellone
si confa’ al necessario abitino di sartoria che gli conferisce questa affascinante
aura di nobiluccio romano squattrinato e sinistroide.
La sua portanza e’ gustosissima,
reminiscente di quelle figure decadenti, barocche, addirittura roccoco’.
Ci riferiscono che egli frequenta a, Los Angeles, un corso di recitazione,
forse per imparare a parlare con la “erre moscia” che farebbe da ciliegina
sulla torta per un indimenticabile “gastone”. Chiunque incontri Brasioli
sperando il avere a che fare con il tipico rappresentante diplomatico rimarra’
sicuramente deluso ma non meno deliziato. Egli e’ un Paride omerico, un
“Guappo” alla Merola, un giullare alla corte di Re Artu’, un irrefrenabile
vulcano di ilarieta’, fanciullezze, bon ton e scorrettezze, un artista
intrappolato nel corpo di un Console Generale della Repubblica. La buonanima
di Massimo Troisi lo avrebbe definito un “rostocco”o un “minollo” nel tentativo
di salvarlo portandoselo nell’arca di Noe’. Io preferisco definirlo il
“Vittorio Orlando nella Parigi del 1919” in poche parole l’uomo sbagliato,
nel posto sbagliato, al momento sbagliato.
Pur non conoscendo il curriculum lavorativo
del nostro simpatico Brasioli posso asserire con certezza che questi non
ha n’e’ l’esperienza, n’e’ la capacita’ gestionale per “consolare” un territorio
con tale concentrazione di connazionali, associazioni, e complesse ingerenze
di carattere sociale e commerciale. Da imprenditore so riconoscere quando
un leader ha la stoffa per gestire. Il Brasioli, purtroppo, di stoffa da
imprenditore non ne ha. Grande scrittore o attore, magari lo e’, ma imprenditore
proprio no. Da rappresentante di associazione so riconoscere quando un
rappresentate dello Stato non
e’ all’altezza delle aspettative
della comunita’ che questi dovrebbe “consolare”.
All’Onorevole Gianfranco Fini, il
cui motto e’: “Un solo interesse: Gli Italiani” chiediamo di intervenire
e destinare al nostro territorio un uomo capace di ascoltare. All’Onorevole
Tremaglia chiediamo di stendere la propria mano pietosa e di toglierci
dall’imbarazzo di vedere questo stupefacente “Sistema Italia” in Arizona
implodere nel breve tempo.
Il nostro augurio va ai compatrioti
in Nevada di non ritrovarsi nella stessa situazione dalla quale stiamo
tentando, con passione, di uscire. Ma l’augurio finale va al simpaticissimo
Diego Brasioli con tutta la nostra ammirazione per un soddisfacente futuro
nel Corpo Diplomatico della Repubblica.
Gennaro Buonocore
CTIM – Arizona
gbuonocore@msn.com
vedi "QUESTA
VOLTA TUTTI CON BUONOCORE CONTRO I CONSOLI CHE NON SANNO L’ITALIANO"