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    LE SCHEDE DEVONO PERVENIRE AL CONSOLATO NON PIU` TARDI DEL 9 GIUGNO
    YOUR VOTE MUST BE RECEIVED BY THE CONSULATE OFFICE NO LATER THAN JUNE 9
    AVVISO: SE NON AVETE ANCORA RICEVUTO IL PLICO ELETTORALE CONTATTATE SUBITO IL VOSTRO CONSOLATO

    WARNING: IF YOU HAVE NOT RECEIVED YOUR BALLOT YET CONTACT YOUR CONSULATE OFFICE IMMEDIATELY

    EVENTO INFORMATIVO A CHICAGO
       Membri del COMITES di Chicago, coaudiuvati dalla Associazione Italiani di Chicago, il  Portale per gli italiani del midwest, il Portale dei Comites, ed il Centro Culturale Casa Italia di Stone Park (Chicago), IL, allestiranno un evento informativo gratuito sui temi da votare, con l'esperta partecipazione del Dott. Roberto Levi D'Ancona, noto Ostetrico Ginecologo, italiano di Firenze, che pratica medicina a Chicago da diversi anni.  L'invito che é aperto a tutta la comunità  si terrà a Casa Italia (3800 Division Street, Stone Park, Illinois, 60165) venerdì 3 giugno alle ore 6:30 pm. 
       The presentation will be in Italian, however, questions and answers as well as any translation will be in English if required.  Our goal is to inform everybody.
    Click here for directions
    Prenotate via email a referendum@italystl.com, oppure iscrivetevi direttamente sul sito AIC.

    REFERENDUM / IL VOTO DEI CIRCA TRE MILIONI DI ELETTORI ITALIANI RESIDENTI ALL’ESTERO

       ROMA \ aise \ - Il 12 e 13 giugno prossimi, i cittadini italiani in Italia e all’estero ( circa tre milioni ) saranno chiamati ad esprimere il proprio voto sull'abrogazione parziale della vigente legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita.
    Si vota per 4 referendum popolari abrogativi di alcuni disposizioni della legge 19 febbraio 2004, n. 40 sulla procreazione medicalmente assistita, così denominati:

  • "Limite alla ricerca clinica e sperimentale sugli embrioni”.
  • “Norme sui limiti all’accesso”
  • “Norme sulle finalità, sui diritti dei soggetti coinvolti e sui limiti all’accesso”
  • “Divieto di fecondazione eterologa”.
  •    Chi vota?

       Gli elettori complessivamente interessati alle consultazioni referendarie, sulla base della revisione ordinaria delle liste elettorali al 30 giugno 2004, sono 50.219.098 di cui 24.194.291 di sesso maschile e 26.024.807 di sesso femminile. I cittadini italiani iscritti nelle liste elettorali e residenti all'estero, ai sensi della legge 27 dicembre 2001 n. 459 e del D.P.R. 2 aprile 2003 n. 104, voteranno per corrispondenza, tranne coloro che abbiano esercitato il diritto di opzione per il voto in Italia dandone comunicazione alla rappresentanza diplomatica o consolare competente entro il decimo giorno successivo alla indizione dei referendum. Riguardo a questi ultimi, gli ultimi dati disponibili risalgono allo scorso 20 aprile e registrano che gli elettori all´estero sono ben 2.815.570 e che, inoltre, rispetto all´ultimo referendum del 2003, sono stati cancellati 35.867 nominativi. Tutti, come spiegano alla Farnesina - «deceduti, rimpatriati, ex cittadini, doppioni», emersi dalla bonifica delle liste elettorali in corso nei Consolati. 

       Dai dati forniti dal sottosegretario agli Esteri Giampaolo Bettamio, in risposta ad un’interrogazione del ds Valerio Calzolaio, si rileva che in occasione dei referendum voteranno 135.134 italiani iscritti nelle liste di Buenos Aires, la colonia di elettori all’estero più numerosa, e l´unico italiano registrato alle Isole Salomone. Tra i due estremi insediamenti italiani rilevanti , come quelli di Toronto, 92.581 elettori, di New York, con i suoi 77 mila elettori, o Caracas con i suoi 50 mila. E poi colonie italiane piu’ ridotte ma sempre consistenti come quelle in Germania, Francia, Belgio e Svizzera, Lussemburgo. 

       Come si vota dall'estero?

       Contenuto del plico elettorale

       I cittadini italiani residenti all'estero che votino per corrispondenza riceveranno, entro il 25 maggio, un foglio informativo che illustra le modalità di voto, un plico contenente le quattro schede di colore diverso relative ai quattro quesiti referendari, un certificato elettorale, una busta bianca, una busta preaffrancata con l'indirizzo del Consolato, ed un libretto contenente il testo della Legge recante "Norme sul diritto di voto dei cittadini italiani residenti all'estero". L’elettore, utilizzando la busta già affrancata e seguendo le istruzioni contenute nel foglio informativo, dovrà spedire senza ritardo le schede elettorali votate,in modo che arrivino al proprio consolato entro – e non oltre – le ore 16 ora locale del 9 giugno. L’elettore che, alla data del 29 maggio 2005, non avesse ancora ricevuto a casa il plico elettorale, potrà rivolgersi al proprio consolato per verificare la sua posizione elettorale e chiedere un duplicato. Gli uffici consolari sono a disposizione dei cittadini per qualsiasi ulteriore informazione.

       Il referendum abrogativo.

       Il referendum abrogativo è disciplinato dall'art. 75 della nostra Costituzione. Si ricorre a questo tipo di referendum per deliberare l'abrogazione parziale o totale di una legge quando lo richiedano cinquecentomila elettori o cinque consigli regionali. Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei Deputati. La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, il cosiddetto quorum, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi. Non è ammesso il referendum su leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali.

       L'elettore residente all’estero riceverà a casa quattro schede di diverso colore: celeste per il primo quesito referendario, arancione per il secondo, grigio per il terzo e rosa per il quarto. Si vota utilizzando una penna color nero o blu tracciando un segno sul rettangolo della scheda che contiene la risposta SI o NO.

       Il voto SI tracciato sulla scheda indica la volontà di abrogare la normativa richiamata dal quesito referendario. Il voto NO tracciato sulla scheda indica la volontà di mantenere la vigente normativa richiamata dal quesito referendario. Le schede devono tassativamente essere rispedite per posta con la busta preaffrancata affinché giunga in consolato entro il giorno 9 giugno, quelle pervenute più tardi non potranno essere scrutinate e saranno pertanto incenerite. (aise)


    INTERVENTI/ REFERENDUM/ VOTARE VOTARE VOTARE E… ANCORA VOTARE – DI DINO NARDI 

       ZURIGO\ aise\ - Il 12 e 13 giugno prossimi in Italia si dovrà votare per ben quattro referendum che riguardano altrettanti norme della Legge 40 del 2004 sulla procreazione assistita che, è bene ricordarlo, venne approvata dal Parlamento italiano con il voto favorevole di Forza Italia, Alleanza Nazionale, Udc, Udeur e Lega e con il voto contrario di Ds, Prc, Verdi, Pdci, Sdi, Nuovo Psi e Pri. Mentre la Margherita lasciò libertà di coscienza ai suoi parlamentari, ma anche in altri Partiti diversi parlamentari votarono pure secondo coscienza al di là delle indicazioni di scuderia.
    Grazie alla legge sul voto all’estero, anche in questa occasione, come già è avvenuto nel 2003 con i due referendum sull’articolo 18 e sulle servitù degli elettrodotti e, infine, lo scorso anno con le elezioni dei Comites, gli elettori italiani residenti all’estero potranno, peraltro, votare per corrispondenza.

       Senza entrare nel merito dei quattro referendum, essendo materia troppo specialistica da spiegare anche per lo scrivente, compito che lascio volentieri agli esperti della materia (chi vuole saperne di più potrà informarsi nel sito www.uim.it oppure attraverso altre fonti disponibili navigando in internet), mi limiterò a ricordare che, trattandosi di referendum, gli elettori avranno tre opzioni di voto: potranno votare si ai requisiti referendari qualora intendano modificare i relativi punti della legge 40/2004; votare no se intendono invece confermarli; oppure anche astenersi e cioè non votare.

       Quest’ultima opzione, pur essendo una scelta legittima prevista dalla stessa legge italiana, è in effetti una seconda alternativa furbesca a disposizione di coloro che sono contrari ai quesiti referendari ed intendono, perciò, far fallire un referendum impedendo di far raggiungere il quorum del 50% più uno dei votanti prescritto dalla legge per consentirne la validità. Un’alternativa furbesca poiché i contrari ai quesiti referendari, con il non voto, intendono approfittare dello zoccolo duro dei soliti “non votanti” che vi sono in percentuale più o meno consistente ad ogni appuntamento elettorale ed in particolare proprio nei referendum. Dispiace, peraltro, che una sollecitazione a favore dell’astensione dal voto sia giunta anche da autorevoli rappresentanti della Chiesa cattolica. Infatti non si può non condividere l’opinione che, in proposito, ha espresso Pierre Carniti, cattolico e militante dei Ds, “quando si parla di valori e di etica la Chiesa dovrebbe conquistare le coscienze piuttosto che neutralizzarle”. 

       Ritengo, pertanto, che sia innanzitutto un dovere civico di tutti gli elettori doversi esprimere con un voto sui quattro referendum a seconda delle personali convinzioni. Ma per chi risiede all’estero, astenersi dal voto, dopo tutte le battaglie che sono state fatte dagli emigrati per ottenere il voto all’estero, sarebbe addirittura inconcepibile.

       Oltretutto questo appuntamento referendario, dopo quello del 2003, sarà anche un’ulteriore occasione per dimostrare l’interesse degli emigrati per la politica italiana agli scettici della legge sul voto all’estero (immaginarsi quale sarebbe la loro reazione se, per caso, il quorum non fosse raggiunto a causa dell’astensionismo degli emigrati!). Ma questo appuntamento del 12 e 13 giugno (il voto per corrispondenza degli elettori all’estero dovrà, tuttavia, pervenire alle rispettive rappresentanze diplomatico-consolari entro le ore 16 del giovedì 9 giugno!) sarà anche un ultimo test per verificare lo stato delle AIRE e la funzionalità del meccanismo di voto per corrispondenza. 

       Vale a dire una prova generale per poter affrontare al meglio la scadenza, certamente più importante, del voto per corrispondenza delle prossime politiche del 2006 in cui, per la prima volta in assoluto, gli italiani nel mondo potranno eleggere nel Parlamento italiano dei propri rappresentanti e cioè dodici deputati e sei senatori.

       Pertanto, al di là delle sollecitazioni all’astensione che giungono anche all’estero dall’Italia è bene che tra le comunità italiane nel mondo si alzi forte invece l’appello a votare, votare, votare ed ancora votare! E, per quanto mi concerne, voterò certamente e, sia pure con qualche perplessità, dovuta alla materia estremamente ostica per un non esperto, ma da convinto assertore dello Stato laico e moderno, voterò si a tutti e quattro i quesiti referendari lasciando agli esperti ed al legislatore, dopo un’auspicabile vittoria dei si, il compito di correggere la legge 40/2004 sulla base di un più ampio e più qualificato consenso. (dino nardi*\aise)

    *Presidente ITAL-UIL Svizzera e membro CdP del CGIE



     
     

    23/05/2005   ore 11.57 
    Italiani nel mondo 
    INTERVENTI/ I REFERENDUM DEL 12 GIUGNO 2005 - DI DOMENICO PISANO 

    LOS ANGELES\ aise\ - Che i cittadini italiani, ora anche quelli residenti all'estero, siano periodicamente chiamati alle urne per votare su argomenti via via diversi, oggetto di leggi già in vigore, costituisce certamente la dimostrazione di una democrazia piena e perfetta, che demanda al popolo il diritto di abrogarle in tutto o in parte.

    Mentre molti di detti argomenti sono sovente oggetto di dibattiti politici da parte dei partiti, perché rientranti in orientamenti che sono parte dei diversi programmi specificati nelle campagne elettorali, alcuni altri prescindono dalle filosofie e dalle idee che stanno alla base del gioco delle parti ed investono etiche che sono patrimonio individuale delle singole coscienze dei cittadini, non importa per quale partito simpatizzino o a quale partito aderiscano.

    I quattro quesiti referendari del prossimo giugno appartengono proprio alle nostre singole coscienze: azzurre, bianche, rosse o verdi che siano, e non hanno nulla a che vedere con dette colorazioni, anche perché influenzate dalla religiosità o dall'ateismo che ognuno di noi si porta dietro.

    In aggiunta, mi preme qui enfatizzare che qualsiasi partito o esponente politico speculi su argomenti così delicati, per il proprio vantaggio, non mi pare esegua il mandato che gli è stato conferito dagli elettori, i quali non hanno certo mai voluto delegare ai loro rappresentanti in parlamento o ai partiti cui appartengono l'espressione della loro etica, moralità ed interpretazione di giudizi così complessi che comunque rientrano nella sfera unilaterale delle decisioni che sgorgano dalle coscienze.

    Pertanto, al di là della manifestazioni degli orientamenti personali di alcuni leader che, a mio avviso, avrebbero comunque dovuto tenere per sé, senza pubblicizzarli, maggioranza ed anche opposizione, con qualche sgradita eccezione, hanno correttamente e doverosamente suggerito completa libertà ai cittadini, compresa quella dell'astensione o della scheda bianca.
    Come suggeriscono i principi democratici, sarebbe comunque augurabile che possa essere raggiunto il "quorum" necessario a rendere valida la consultazione referendaria, che è, ribadisco, una delle massime espressioni democratiche di un Paese libero.

    Mi sia solo consentita un'osservazione di merito: gli argomenti alquanto difficili e complicati, la complessità delle caratteristiche tecniche che stanno alla base dei quesiti proposti e la loro enunciazione non propriamente semplice ed elementare sono tutti fattori che minacciano d'essere scarsamente compresi dai votanti, specialmente quelli culturalmente meno provveduti, e, nel caso degli italiani all'estero, l'informazione relativa alla spiegazione dei quesiti, del loro oggetto e delle conseguenze non è stata sufficiente, per cui alle difficoltà di cui sopra si aggiunge una preparazione al voto alquanto deficitaria; questo pur comprendendo che all'estero e specialmente oltremare i mezzi di comunicazione idonei all'informazione relativa sono rari e difficili.

    (domenico pisano*\aise)
    * Portavoce Azzurri nel Mondo Usa 



     
     
     

    DIRECTIONS to The Italian Cultural Center at Stone Park:

        We are located two blocks east of Mannheim Rd. two blocks south of North Ave. and two blocks north of Lake St. 
        The Casa Italia campus is bounded by Division on the south, 39th on the west, Soffel on the north, and 37th on the east 
        The best way to enter Casa Italia is to take Mannheim to Soffel, which has a traffic light and a White Hen Pantry on the northeast corner, go east on Soffel  to 39th, go south on 39th  to the gate, and turn right. 
        If you are traveling from the city to Casa Italia, either take Irving Park west to Mannheim and turn left. Lake to Mannheim and turn right or 290 to Mannheim and head north. 
        If you are traveling from the north to Case Italia, take 294 south to Irving Park west to Mannheim and turn left. 
        If you are traveling from the west, take 290 east to Lake St. east to Mannheim and turn left. 


     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     

     

     
    I TEMI ...
  • Limite alla ricerca clinica e sperimentale sugli embrioni;
  • Norme sui limiti all’accesso;
  • Norme sulle finalità, sui diritti dei soggetti coinvolti e sui limiti all’accesso;
  • Divieto di fecondazione eterologa.

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    ...LE MODALITA`
       ...Il voto SI tracciato sulla scheda indica la volontà di abrogare la normativa richiamata dal quesito referendario. 
       ...Il voto NO tracciato sulla scheda indica la volontà di mantenere la vigente normativa richiamata dal quesito referendario.
       ...astenersi, e cioè non votare, è lo stesso che votare NO.
     
    ...I PARERI
       ...la Legge 40 del 2004 sulla procreazione assistita... venne approvata dal Parlamento italiano con il voto favorevole di Forza Italia, Alleanza Nazionale, Udc, Udeur e Lega e con il voto contrario di Ds, Prc, Verdi, Pdci, Sdi, Nuovo Psi e Pri.
       ...per chi risiede all’estero, astenersi dal voto, dopo tutte le battaglie che sono state fatte dagli emigrati per ottenere il voto all’estero, sarebbe addirittura inconcepibile...
       ...Pertanto, al di là delle sollecitazioni all’astensione che giungono anche all’estero dall’Italia è bene che tra le comunità italiane nel mondo si alzi forte invece l’appello a votare, votare, votare ed ancora votare!