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Narducci, ma ci faccia il piacere 

17 milioni di tagli non significano aumento di risorse.
Ci stupisce che sia proprio lei a  prendere per i fondelli gli italiani all’estero

di Gian Luigi Ferretti

Onorevole Narducci, leggo sulle agenzie di stampa questo suo capolavoro di ipocrisia :“Sulla manovra finanziaria in corso di approvazione - suscettibile naturalmente di ulteriori modifiche - va chiarito che i tagli inizialmente proposti dal ministero dell’Economia e Finanze sui capitoli di maggiore interesse per gli italiani all’estero, peraltro inferiori ai 17 milioni di euro paventati da alcuni, sono stati integralmente riassorbiti con l’approvazione in Commissione Bilancio di un emendamento alla finanziaria che stanzia 14 milioni di euro per le politiche generali concernenti le collettività all’estero. L’attuale legge finanziaria pertanto ci consente di dire che le risorse per gli italiani residenti all’estero sono aumentate rispetto al bilancio 2006 e consentiranno di soddisfare – anche attraverso ulteriori miglioramenti - le principali richieste delle nostre collettività nel mondo”.

Eh, no, caro onorevole, non basta affermare che la terra non è rotonda senza neppure tentare di spiegare il perché della teoria.  Lei dice che i tagli sui capitoli di maggior interesse per gli italiani all’estero sono “inferiori ai 17 milioni di euro paventati da alcuni”. Il signor Alcuni (cioè il sottoscritto) non ha “paventato”, bensì ha dimostrato, dati alla mano, che i tagli ammontano a  Euro 17.137.390.

Lei ha altri dati? Ce li fornisca per favore. Il capitolo 3086 (Rimborso alle società concessionarie dei servizi marittimi dell’onere derivante dalle facilitazioni di viaggio a favore di connazionali che rimpatriano temporaneamente) a me risulta tagliato di 135.302 euro. A lei?  Il capitolo 3092 (Controllo e gestione dei dati per l’attuazione del censimento e dell’anagrafe degli italiani residenti all’estero) a me risulta tagliato di 1.694.917 euro. A lei? Il capitolo 3153 (Contributi in denaro, libri e materiale didattico e relative spese di spedizione ad Enti, Associazioni e Comitati per l’assistenza educativa, scolastica, culturale, ricreativa e sportiva dei lavoratori italiani all’estero e delle loro famiglie) a me risulta tagliato di 12.597.431 euro. A lei?  Il capitolo 3121 (Spese per la tutela e l’assistenza dei connazionali e delle collettività italiane all’estero e dei cittadini dell’UE nei Paesi terzi) a me risulta tagliato di 1.458.867. A lei? Il capitolo 3122 (Spese per attività culturali, educative, ricreative e informative in favore dei connazionali e delle collettività italiane all’estero, comprese quelle per studi, indagini, organizzazione e partecipazione a convegni di studio) a me risulta tagliato di 1.197.098 euro. A lei? Il capitolo 3103 (Contributi in danaro ai Comites) a me risulta tagliato di 10.884 euro. A lei? Il capitolo 3106 (Contributo per le riunioni annuali dei Comitati dei presidenti dei Comites) a me risulta tagliato di 42.891 euro. A lei? 

Fornisca dati, onorevole Narducci, non chiacchiere e bugie.

Un’altra sua frase è incompleta. Quando afferma: “L’attuale legge finanziaria pertanto ci consente di dire che le risorse per gli italiani residenti all’estero sono aumentate rispetto al bilancio 2006”. Manca, fra parentesi, “avendo una bella faccia di bronzo” dopo “ci consente di dire”. 

Risorse aumentate? Ma mi faccia il piacere, esclamerebbe Totò. Anche se i tagli per 17.137.390 euro venissero in qualche modo compensati in parte dai famosi 14.000.000 dell’emendamento Danieli/Pallaro, resterebbe sempre un saldo negativo di 3.137.390, sempre che anche per lei valgano le regole della matematica riconosciute e accettate universalmente. Questo lei lo chiama aumento? Se sì, usi la cortesia di spiegarlo anche alla Direzione Generale per gli Italiani all’Estero del Ministero degli Affari Esteri, che ha scritto le note preliminari allo “Stato di  previsione del Ministero degli affari esteri per l’anno finanziario 2007” allegato al Bilancio di previsione.

Scrive infatti la Dgiepm: “Per garantire gli interventi di tutela e assistenza ai nostri connazionali in stato di indigenza si rende assolutamente indispensabile assicurare uno stanziamento immutato rispetto a quello del 2006. Per favorire il coinvolgimento nella vita culturale italiana della nostra collettività è essenziale poter contare sul reintegro dello stanziamento per queste attività specifiche, riportandolo ai valori dello stanziamento 2006. Per consentire agli Enti, Associazioni e Comitati di svolgere l’attività di assistenza scolastica, educativa, culturale per lavoratori italiani all’estero e le loro famiglie è necessario che venga reintegrato lo stanziamento a esse destinato, riportandolo ai valori dello stanziamento 2006. In caso contrario in molti Paesi dovrà essere ridimensionato l’intervento per l’insegnamento della lingua italiana”.

Che il Direttore generale Benedetti sia un provocatore fascista? O il Ministro D’Alema un servo di Berlusconi? O piuttosto è lei che tenta maldestramente di arrampicarsi sugli specchi, onorevole Narducci? Non si vergogna a prendere per i fondelli quegli italiani all’estero che hanno avuto tanta fiducia in lei da farla diventare per molti anni Segretario generale del Cgie e da mandarla in Parlamento? Infine lei ventila modifiche e miglioramenti. Quali? Per quanto?

L’8 novembre lei ha parlato alla Camera. Nel suo discorso di 11.000 battute (il doppio circa di questo articolo) ha parlato di tutto: mercati finanziari, risanamento dei conti pubblici, agenzie di rating e quant’altro. Come mai non ha sparato le cavolate di cui sopra? Evidentemente si vergognava di fare brutta figura davanti a chi le cose le sa mentre ritiene i connazionali all’estero dei baluba che si bevono tutto.

Lei ha trattato la questione dei tagli solo in un misero piccolo passaggio per dire che lo stanziamento dei 14 milioni “consente di aumentare, anche se di poco, le risorse finanziarie destinate ai nostri concittadini emigrati”. Ha mentito poco poco, così per dovere d’ufficio.

Piuttosto è parso molto più indignato per la situazione dei diplomatici: “preoccupano le decisioni adottate per la riduzione dell’indennità sugli stipendi all’estero dei diplomatici”.

Onorevole Narducci, chiarisca una volta per tutte se lei si considera il difensore degli interessi degli emigrati o di quelli dei diplomatici. Qualora lei non rispondesse a queste domande, voglio sperare che da oggi nessuno le farà più un’intervista senza riproporgliele. A meno che non si tratti di quelle interviste in ginocchio di cui abbiamo parlato ieri su questo giornale.
 

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